Continua a far discutere. E – purtroppo per lui – non per prodezze sul campo, ma per storie, non troppo edificanti, di soldi ed offerte rifiutate. Il centravanti, nonostante non abbia mai convinto con la Juventus, ha visto presentarsi davanti alla sua porta uno stuolo di estimatrici, nel corso dell’estate. Potenza dei buoni 5 mesi vissuti a Parma, in prestito, chissà. Fatto sta che il Genoa, lo stesso Parma, il Palermo, più una miriade di club esteri, hanno bussato a Marotta per chiedere del giocatore. Che – in maniera autolesionista, ormai possiamo dirlo – ha risposto picche a tutti. L’ultimo rifiuto, nei confronti dell’Olympique Marsiglia, ha avuto del clamoroso. La squadra allenata da Deschamps gli offriva un ricco triennale, a cifre molto vicine a quelle da lui percepite a Torino. Un posto da titolare. E la possibilità di giocarsi la Champions. Risposta di Amauri? Negativa. Non a caso, si vocifera di un pentimento del giocatore. Troppo allettante la proposta, andava accettata. Ma ormai è andata. E adesso non resta che la Turchia, dove il mercato chiuderà i battenti alle 16 italiane di lunedì. Insomma, dovrà sbloccarsi tutto in questo weekend. Fino a ieri sembrava il Trabzonspor la squadra più accreditata come futura destinazione del riottoso attaccante. L’offerta da 3 milioni all’anno sembrava averlo fatto vacillare. Ora è spuntato fuori anche il Fenerbahce, squadra che ha già offerto asilo a Reto Ziegler, arrivato in prestito oneroso (l’ufficialità in mattinata) dopo la bocciatura preventiva di Antonio Conte. L’agente di Amauri, però, ha frenato. A suo dire, nessuna trattativa sarebbe stata ancora chiusa. “Se fosse stata una mera questione di soldi, Amauri sarebbe già partito”, ha spiegato Giampiero Pocetta. Dunque, il giocatore sarebbe effettivamente convinto di potersi giocare le sue carte a Torino. Nonostante la presenza del quartetto Matri-Quagliarella-Vucinic-Del Piero davanti. “Lui la sua scelta l’ha fatta mercoledì decidendo di restare in bianconero”. Già, e la cosa è stata molto ‘gradita’ da Marotta, che ha usato termini molto duri nei confronti dell’ex-gialloblù. Il dg ha parlato esplicitamente di caso emblematico, che deve far riflettere su come le società possano essere messe spalle al muro dai giocatori. Che poi è una delle battaglie su cui si è giocata, e si continua a giocare, la partita Aic-Lega. I club pretendono



La libertà di mettere fuori rosa chicchessia, almeno in presenza di determinate condizioni, Tommasi, n.1 dell’Assocalciatori, dice no. Dicevamo di Amauri, quindi. Pocetta non ci sta. Il suo assistito, se vuole rimanere a Torino, può e deve farlo liberamente. Basta pressioni nei suoi confronti. Il mercato turco, intanto, è agli sgoccioli. Presto sapremo tutto. L’indesiderato lascerà Torino?

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