La Juventus stringe per i due innesti che le servono, in difesa ed a centrocampo. Sono ore decisive per risolvere il ballottaggio tra Martin Caceres e Fredy Guarin, ma l’attenzione del direttore generale Beppe Marotta è rivolta anche ad altri fronti. Nel ruolo di interno, come si sa, uno dei preferiti rimane Radja Nainggolan del Cagliari. Oggi il dg bianconero dovrebbe averne parlato con il presidente rossoblù Massimo Cellino negli uffici della Lega. Secondo le ultime indiscrezioni, riferite dal collega Alfredo Pedullà di DataSport, pare che i bianconeri, per abbassare la cifra richiesta (15 milioni di euro), vogliono inserire nell’affare una contropartita tecnica, da scegliere tra Marrone, Ekdal e Sorensen. A Nainggolan, invece, andrebbe un ingaggio da 1,2 milioni più bonus per 4 anni. Il Cska Mosca, in verità, avrebbe offerto 2 milioni tondi tondi al belga, che però preferirebbe restare nel nostro campionato. La Juve, insomma, rimane fiduciosa sul buon esito dell’affare. In uscita, piovono richieste per Leonardo Bonucci. Il difensore bianconero, come riportato da ItaSportPress, è ritornato nel mirino dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, che lo aveva già cercato durante la scorsa estate. I russi, quindi, sono ritornati alla carica formulando un’offerta ufficiale rivolta a Bonucci e alla vecchia Signora, chiamata quanto prima a dare una risposta concreta. Lo Zenit, a quanto pare, sembra disposto ad aspettare fino al 29 gennaio, quando inizierà il ritiro italiano della formazione di Spalletti. A sensazione, però, sembra difficile che i bianconeri accettino di privarsi dell’ex-barese, cresciuto molto quest’anno con Antonio Conte, al netto di qualche episodica distrazione. Per la verità, il buon ritorno di Chiellini nel ruolo di centrale e la crescita di condizione di De Ceglie potrebbero anche spedire Bonucci in panchina. Ma, in ogni caso, è sempre meglio avere una coperta non troppo corta, e questo non può non saperlo anche uno come Conte, che pure ama pochissimo fare turnover. Per duellare alla pari con il Milan, insomma, servono 17-18 potenziali titolari, altrimenti si fa durissima, considerando anche il superiore livello qualitativo dei rossoneri.



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