Il duello si è chiuso, Juventus-Roma è finita 3-0 con i bianconeri che guadagnano la semifinale di Coppa Italia. Una sfida piena di emozioni, per raccontarla, però facciamo un passo indietro. Torino, quarti di coppa Italia, si sfidano le cosiddette regine di questa competizione, Juve e Roma infatti sono le due squadre che hanno indossato più coccarde sulle loro maglie: nove per entrambe le società. Questa sera la partita mette davanti due formazioni molto in forma; la Juve campione d’inverno ancora imbattuta sia in campionato che nella coppa nazionale contro una Roma che sta stupendo, ogni giornata che passa, i suoi tifosi e la critica dei salotti buoni del calcio. Conte, proprio sul gioco espresso dalla Roma, ha avuto nelle ultime dichiarazioni ottime parole elogiando il lavoro di Luis Enrique sulla mentalità della sua squadra e sui progressi ottenuti. L’allenatore ispanico ha in questi quarti la possibilità di portare la sua formazione per l’ennesima volta alle semifinali e di togliersi la piccola soddisfazione personale di essere il primo mister a sconfiggere Conte, per lo più nel suo fortino, anche oggi da tutto esaurito. Passando al vero e proprio calcio giocato le formazioni scelte dagli allenatori sono significative; il bianconero cambia tatticamente gli 11 in campo schierando una difesa a tre, centrocampo con Morrone, Pirlo e Giaccherini ai cui lati scorreranno Estigarribia e Lichsteiner, i quali avranno il compito di offrire cross a ripetizione per l’ex Boriello coadiuvato da capitan Del Piero. I capitolini, oggi in maglia bianca, giocano col solito modulo 4-3-3, ma a differenza della super vittoria contro il Cesena ci saranno Josè Angel, Kjaer, Simplicio e Bojan. L’arbitro Banti alle 20.45 fischia l’inizio del match che vede protagonista una Juve capace di impedire quel gioco giallorosso fin’ora decantato da tutti; spazi di dialogo per gli uomini di Luis Enrique sono ai minimi termini perchè quelli di Conte operano un pressing asfissiante fin dalle parti di Heinze e Kjaer, denotando una splendida forma fisica.



Le emozioni non si fanno mancare perchè al quinto minuto uno splendido pallone rasoterra parte dalla difesa e viene intercettato dal taglio di Giaccherini che coglie impreparata l’ingenua difesa giallorossa in questa situazione troppo alta. I successivi minuti vedono un gioco ospite che tuttavia non si traduce in azioni efficaci mentre la Juventus è capace di chiudersi e ripartire appena può, allargando la monovra sugli esterni; Luis Enique urla ai suoi il troppo gioco orizzontale, indice di poche idee in mediana e scarso movimento degli attaccanti. Sebbene la Roma provi a reagire con Totti, è la Juve che col suo capitano raddoppia: Del Piero parte dalla sinistra e si porta al limite dell’area nei pressi della lunetta, capisce che è lì che ha regalato nei suoi gloriosi anni più emozioni ai suoi tifosi e decide di farli godere un’altra volta inventando un gol, che come si suol dire, è alla “Del Piero”. Stekelenburg resta a guardare mentre lo Juventus Stadium va in delirio. Nell’ultimo quarto d’ora si registrano un paio di tentativi dei giallorossi con Pjanic e Gago ma i siluri dei due centrocampisti non spaventano più di tanto Storari. Si vai negli spogliatoi col risultato ampiamente meritato di 2-0 in favore dei padroni di casa.



La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo: la Juve resta a guardare una Roma che seppur abbia quasi sempre il pallino del gioco arriva rare volte dalle parti di Storari. Da evidenziare la strepitosa prestazione di Estigarribia che è il dominatore incontrastato della fascia sinistra, alla sua partita questa sera manca solo il gol che ha sfiorato in un paio di occasioni. I primi cambi si verificano sul fronte giallorosso, Luis Enrique toglie Bojan per inserire Borini e successivamente cambia Greco per Simplicio. Due parole sulla partita di Bojan: il giocatore per l’ennesima volta non convince tecnico e tifosi perchè non incide mai sulla gara e nemmeno ci prova. Spesso largo e fuori dal gioco corale, le poche volte che ha la sfera tra i piedi non inventa niente di particolare come invece ci si aspetterebbe da un attaccante che, al Barcellona, era devastante per media gol realizzati. Torniamo alla cronaca del match. Borini si va a collocare sulla destra e prova a infastidire maggiormente la difesa bianconera, che in novanta minuti non ha mai avuto grandi problemi a protezione della porta; anche l’italiano tuttavia non ha molte occasioni per farsi notare e al già al 70′ si ritrova come unico terminale offensivo in balia di tre colossi come Chiellini, Barzagli e Bonucci. Succede infatti che al 68′ Lamela ingenuamente si fa espellere per un fallo antisportivo su Chiellini e di conseguenza, due minuti dopo, Totti è chiamato a rientrare ai box al posto di Perrotta. Con un uomo in più la Juventus vede definitivamente la metà delle semifinali ma la manovra dei padroni di casa non si riduce a mero possesso palla, l’ingresso di Quagliarella e Matri infatti, dà nuove forze all’attacco bianconero e, tra i buchi delle maglie ospiti, i due riescono a spaventare Stekelenburg in diverse occasioni. Al minuto 78 capita sui piedi dell’appena entrato Quagliarella, oggi in versione Zorro per via della maschera protettiva, la palla del gol lampo, ma l’ottimo servizio di Matri si stampa sulla traversa. Il gol dei guerrieri di Conte è nell’aria e si concretizza all’inizio dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro: lancio perfetto di Pirlo per lo scatto sul filo del fuorigioco di Quagliarella, il napoletano dalla sinistra converge in area e serve Matri che è anticipato da Kjaer il quale, nel tentativo di adoperarsi in un miracoloso salvataggio, calcia su Stekelenburg mettendo in scena un patetico autogol. La Juventus vince meritatamente contro un avversario che oggi è apparso sgonfio e privo di quella vivacità che ha contraddistinto il suo campionato. Le uniche azioni romaniste nel secondo tempo da me registrate sono un tiro di Taddei e uno di Gago, entrambi da fuori area e da distanza considerevole. Troppo facile per una Juve che anche questa sera ha dimostrato quanto è affamata, trascinata da un dodicesimo giocatore fuori dal campo come il suo mister Conte, capace di infuriarsi con la terna al quarto d’ora di gioco per non aver concesso ai suoi una rimessa laterale. Il verdetto a Torino non cambia più: lo Juventus Stadium resta invalicabile e la sua squadra pure!



JUVENTUS-ROMA 3-0 (primo tempo 2-0)

MARCATORI: Giaccherini (J) al 6′, Del Piero (J) al 30′ p.t.; autogol Kjaer (R) al 45′ s.t.

JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marrone, Pirlo, Giaccherini (43′ s.t. Krasic), Estigarribia; Del Piero (33 ‘s.t. Quagliarella), Borriello (18’ s.t. Matri). (Manninger, De Ceglie, Vidal, Pazienza). All.: Conte.

ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Taddei, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Pjanic, Gago, Simplicio (22′ s.t. Greco); Totti (27′ s.t. Perrotta); Lamela, Bojan (13’s.t. Borini). (Lobont, Juan, Viviani, Rosi). All.: Luis Enrique.

ARBITRO: Banti. 

NOTE: Espulso al 23′ s.t. Lamela per un calcio a Chiellini a palla lontana Ammoniti: Estigarribia, Barzagli, Pjanic, Simplicio,Totti, Krasic. Angoli: 4-2 per la Roma. Recupero: 1′ p.t.; 4′ s.t.

PAGELLE

JUVENTUS

Storari 6: dovrebbe giocare in coppa Italia ma questa sera di calcio giocato ne vede ben poco, chiamato in causa in sporadiche occasioni resta per lo più a guardare.

Barzagli 7: non ricordo un errore del centrale di Conte, affidabile.

Chiellini 6: partita maschia come suo solito.

Bonucci 5.5: non ottiene la sufficienza piena perchè agli inizi del secondo tempo rischia di riaprire la partita per un liscio clamoroso che fortunatamente non si tramuto in autogol.

Lichsteiner 6.5: corre molto, con Pirlo ha instaurato una relazione di piena fiducia: lui si inserisce tanto sa che la palla gli arriva sui piedi.

Pirlo 7: partita da supervisore generale del gioco bianconero. Senza di la Juve non sarebbe quella che è.

Morrone 6: iniezione di fiducia nel giovane bianconero che in 90 minuti si guadagna la pagnotta con lavoro sporco e inserimenti pericolosi.

Giaccherini 7: secondo gol consecutivo che premia un calciatore umile e capace di dare soddisfazioni al proprio tecnico quando lo chiama in causa.

Estigarribia 7: sulla sinistra fa quello che vuole crossando a ripetizione, peccato per la poca precisione in fase realizzativa. Crescerà bene.

Boriello 6: la sufficienza c’è ma si vede che è nuovo, per entrare nelle perfette sinergie di gioco gli servirà parecchio tempo.

Del Piero 7: non segnava dal rigore contro il Chievo nel maggio scorso. Gol capolavoro, partita pure denotando anche un’ottima forma.

Matri 6.5 (dal 63′): entra e mette subito scompiglio, il mitra che tutti i tifosi volgiono.

Quagliarella 6.5 (dal 78′): potrebbe fare subito gol ma è sfortunato, poi si limita a fare assist. Una vera e propria arma in più per Conte.

ROMA

Stekelenburg 5: l’ultimo gol è per molti aspetti colpa sua: una mezza papera che sancisce un match iniziato male e finito peggio.

Taddei 5: copre poco e spinge a intermittenza.

Heinze 5: soffre la classe di Del Piero e la fisicità di Boriello.

Kjaer 5: in bambola come il compagno, non trova mai le misure sugli attaccanti bianconeri. Autorete patetica.

Josè Angel 5.5: è bloccato da Lichsteiner e trova poca collaborazione con i compagni.

Gago 6: uno dei pochi che prova a metterci qualcosa di più, i suoi tentativi da fuori sono pregevoli per lo sforzp, un po’ meno per la pericolosità.

Simplicio 5: tanti palloni toccati ma anche tanti sbalgiati.

Pjanic 5: non il solito folletto di centrocampo, la mediana juventina lo chiude benissimo.

Lamela 4.5: gioca all’argentina e non all’italiana e tutta la squadra ne subisce le conseguenze.

Bojan 4: a Roma gli griderebbero: “ a Bo’ a ripijate!!”. Mai incisivo, mai pericoloso, non penso che la Roma faccia tanto per riscattarlo.

Totti 6: partita da capitano, svaria su tutto il fronte ma non è aiutato dai suoi compagni.

 

(Giorgio Davico)