Chi si aspetta dei grandi botti, dovrà attendere il prossimo capodanno. La sessione di calciomercato che si apre oggi non dovrebbe regalare grosse sorprese. L’illustre parere, chiaro e netto, è dell’ex direttore generale della Juve Luciano Moggi, che, intervistato in esclusiva da ilsussidiario.net, disegna il possibile scenario della finestra di gennaio. A parte Tevez, le big non possono trovare dei grandi giocatori che sappiano colmare le loro lacune. E su Pato al Paris Saint Germain, si può parlare tranquillamente di una «leggenda». In molti casi (in particolare per la Juventus) ci saranno movimenti in entrata per integrare la rosa. Moggi non vede neppure un nuovo asse tra la Roma e la Vecchia Signora e non cade nella provocazione di commentare l’operato di Baldini, anche se di fatto bolla categoricamente il progetto giallorosso che per il momento si fonda sugli stessi giocatori della passata stagione. Non saranno contenti neppure i tifosi viola, visto che la loro compagine è in «disarmo»; alla fine prenderanno uno tra Amauri o Maxi Lopez. E per quanto riguarda l’Inter qualcosa si muove, anche per «motivare una squadra fatta di giocatori anziani».
Direttore, che mercato dobbiamo aspettarci?
A parte Tevez per il Milan, non penso ci saranno colpi importanti. Le squadre importanti non possono colmare le loro lacune con giocatori che non ci sono. Tevez è l’unico campione conosciuto che si sposterà.
La Juventus sembra la società più attiva. Dopo Vucinic e Borriello, ha intavolato una trattativa anche per Pizarro e per Cassetti. Cosa sta succedendo?
Evidentemente sono giocatori che interessano alla Juve; se l’allenatore chiede alcuni giocatori, la società prova a prenderli.
E’ quasi paradossale, ma con l’avvento di Baldini, da sempre “nemico” della Juve, si può ipotizzare un asse Roma-Torino?
No, assolutamente. Non conosco quello che fa la Juve, ma non credo ci sia l’asse. Si parla di Pizarro, che si può ritenere l’alter ego di Pirlo. Come Borriello ci sono tanti attaccanti anche nella rosa della Juve, ma il suo acquisto deve essere visto come un’integrazione; ha detto bene Vucinic quando ha affermato che «più siamo, meglio è». E’ giusto pensare che siano delle integrazioni alla rosa e non certo dei colpi di primo livello.
Cerchiamo di essere più concreti. Lei, da direttore generale, darebbe due/tre giocatori alla stessa squadra?
Assolutamente no.
Come giudica il nuovo corso della Roma improntato sui giovani?
Quando scendono in campo Juan, Taddei, Totti, non si può considerare un progetto giovanile… Questi giocatori c’erano anche prima. Oggi sta andando meglio, perché rispetto all’inizio c’è l’apporto importante di De Rossi.
Se il Milan sorride, l’Inter sembra prepararsi a un mercato conservativo, più interessato a mantenere i prezzi pregiati che rischiano di abbandonare il team. E d’accordo?
L’Inter qualcosa farà perché deve motivare una squadra fatta di giocatori anziani e perché sta ritornando in graduatoria: alla fine potrebbe arrivare terza.
Sta facendo discutere a Firenze la cessione di Gilardino, basti pensare che in estate la società viola aveva ricevuto offerte più vantaggiose…
La cessione di Gilardino è quantomeno strana. Mi sembra una compagine in disarmo. Qualcosa sta cambiando o deve cambiare, anche perché Jovetic non è un attaccante. La fiorentina deve andare per forza su Amauri o Maxi Lopez.
C’è chi dice che il Paris Saint Germain con l’arrivo di Ancelotti si affiderà ulteriormente al campionato italiano…
Può darsi che peschi nel campionato italiano, anche se sostanzialmente quest’anno ha già fatto quello che doveva fare: non hanno problemi e sono in testa al campionato francese. Lo stesso nome di Pato è una leggenda, perché il brasiliano non si muove da Milano.
Solitamente il mercato di riparazione coinvolge soprattutto le formazioni che lottano per non retrocedere e che devono attrezzarsi al meglio. C’è qualche squadra che si muoverà di più rispetto alle altre?
Più o meno la corsa per la salvezza è delineata. Il Cesena ha una squadra discreta per quelle posizioni e può rifarsi, per il resto Bologna e Siena sono superiori alle altre rivali (Lecce e Novara).
La finestra di gennaio potrebbe risentire anche dell’effetto calcio scommesse? Che idea si è fatto?
Non conosco la vicenda, so solo quello che leggo sui giornali.
Cosa si aspetta da questo 2012?
Un anno buono per il calcio italiano con gli Europei che devono confermare lo stato di forma del nostro movimento.
E a livello personale?
Mi aspetto che venga interpretata bene la fase dibattimentale e poi non credo ci siano problemi.
(Luciano Zanardini)