La Juventus sabato sera ha dimostrato di essere ancora la squadra italiana più forte: merito dell’ossatura del passato campionato, ma anche degli innesti del calciomercato estivo, che ha ulteriormente rafforzato i bianconeri in vista della Champions League. Sono arrivati calciatori importanti come Isla, Asamoah, Giovinco e anche il giovane Pogba, centrocampista francese classe ’93 prelevato a parametro zero dal Manchester United. Beppe Marotta è ovviamente contento della Juventus che ha battuto il Napoli e ora può provare ad andare in fuga solitaria. Il dirigente bianconero è stato intervistato da Radio Anch’io lo Sport e ha parlato del lavoro che c’è stato dietro alla realizzazione di questo gruppo: “Per arrivare a questi traguardi abbiamo prima costruito uno zoccolo duro in società poi abbiamo pensato alla parte tecnica della squadra. Dei “vecchi” sono rimasti solo Buffon, De Ceglie, Marchisio e Chiellini, dopo abbiamo inserito giocatori importanti tutti sullo stesso livello, infatti chi entra in campo fa bene come il compagno di squadra”. L’unica carenza è quella di un grande campione in attacco, il famoso top-player che è stato il tormentone di tutta la sessione estiva del calciomercato e che rischia di riproporsi per gennaio. Un nome caldo poteva essere quello di Didier Drogba, attaccante ivoriano classe ’78 ex Chelsea che attualmente gioca in Cina. Ma Marotta chiude all’arrivo del campione d’Europa in carica: “Certi giocatori in Italia non potranno mai arrivare. E non parlo solo dei grandi nomi, anche calciatori da 30 milioni di euro non potranno arrivare. E poi la Juventus è un top team in cui segnano tutti, non abbiamo bisogno di top player”. Poi ecco i complimenti all’uomo-copertina del giorno, Paul Pogba, ma anche al mister Antonio Conte: “Pogba è arrivato a parametro zero, questa è la dimostrazione che non serve sempre il nome per aumentare la forza di una squadra. Conte è uno che ha la cultura del lavoro, quando la squadra arriva in campo sa già quello che deve fare. E poi la sua assenza è uno stimolo in più per i giocatori anche perché in campo ci sono sia Pirlo che Buffon bravi ad aiutare i compagni”. Poi dal d.g. bianconero arriva anche una secca risposta alle parole di Antonio Cassano della scorsa settimana: “Alla Juventus non ci sono soldatini ma solo giocatori che rispettano le regole”. Ma c’è poco spazio per le polemiche: l’attenzione in casa bianconera è già tutta per la Champions League.
La partita di domani contro i danesi del Nordsjaelland non è certo la più difficile, ma è fondamentale per il passaggio del turno visto che i bianconeri arrivano da due pareggi consecutivi nel girone. E ci sarà pure una suggestione di calciomercato: un nuovo Laudrup in casa Juventus 27 anni dopo Michael? Difficile ma non impossibile. Fra le fila del Nordsjaelland gioca Andreas, figlio della stella del calcio danese che negli anni ’80 ha vestito la maglia bianconera. Il numero 22 dei campioni in carica della Danimarca, intervistato da Tuttosport, non ha nascosto la propria voglia di indossare la casacca già vestita dal padre quasi trent’anni fa: “Sarebbe bello, ma in questo momento credo che sia poco probabile. Sono giovane e devo crescere molto come giocatore, e quindi devo fare ancora tanto per meritare la maglia di una grande squadra come la Juve. Ma non posso nascondere che in futuro mi piacerebbe poter giocare nello stesso club in cui l’ha fatto mio padre, magari vincendo tanto come ha fatto lui”. Andreas Laudrup, nato a Barcellona 21 anni fa (quando il padre giocava nel Barça) è un centrocampista centrale e si ispira allo juventino Andrea Pirlo. Ha fatto parte di tutte le nazionali di categoria, dall’Under-16 in avanti, e a breve dovrebbe approdare in quella maggiore. Beppe Marotta, e il suo braccio destro Fabio Paratici osserveranno con attenzione le prestazioni di questo promettente ragazzo che potrebbe far rivivere a Vinovo le magie di un tempo. Michael ha vinto la Coppa Intercontinentale nel 1985 contro l’Argentinos Juniors e lo scudetto 1985-1986. Il figlio ha un contratto in scadenza al 30 giugno del 2014, e vista la squadra modesta in cui gioca ha un valore di mercato ancora molto basso, attorno al milione di euro.