Il Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport) ha parzialmente accolto il ricorso dell’allenatore della Juventus, Antonio Conte, contro la squalifica di 10 mesi che gli era stata inflitta per “omessa denuncia” di una combine in occasione della partita AlbinoLeffe-Siena della stagione 2010-2011 – quando Conte sedeva sulla panchina dei toscani – nell’ambito dello scandalo calcioscommesse che ha turbato il mondo del pallone italiano nel corso dell’ultimo anno: lo stop è stato più che dimezzato, visto che la nuova squalifica è di soli quattro mesi e terminerà l’8 dicembre, invece che a giugno (clicca qui per leggere di più). Sostanzialmente si può definire questa decisione del Tnas come una vittoria di Conte e della Juventus, anche se è stata respinta la richiesta della piena assoluzione: questa è anche la posizione dell’avvocato sportivo Matteo Pozzi, che è stato contattato in esclusiva da IlSussidiario.net per commentare questa sentenza. “Prima di tutto, va precisato che per conoscere con esattezza il perché di questo sconto, bisogna attendere che vengano depositate le motivazioni di questo lodo – ha esordito l’avvocato Pozzi –. Comunque lo sconto di pena c’è, ed è pure considerevole, quindi possiamo dire che la tesi difensiva è sta in parte accolta e dunque possiamo anche immaginare che i legali di Conte e l’allenatore stesso possano essere soddisfatti. Mi sembra di poter dire che si tratta di una sentenza che mette d’accordo tutti: riduce la squalifica ma non afferma nemmeno una piena assoluzione. La solita via di mezzo, potremmo dire, che lascia tutti contenti e tutti scontenti…”. Questo potrebbe essere il destino dell’intero calcioscommesse, che sembrava un “ciclone” pronto a distruggere l’intero calcio italiano ed invece si sta ridimensionando ad ogni successivo grado di giudizio. Dal punto di vista sportivo, infatti, l’unica squadra che è stata punita con una retrocessione è il Lecce, retrocesso sul campo dalla serie A alla serie B e poi ritrovatosi in Lega Pro a causa delle sentenze della giustizia sportiva. L’avvocato Pozzi, a questo proposito, ha una riflessione da fare: “La sconfitta di questo filone è reso evidente dal fatto che Farina, il giocatore del Gubbio che l’anno scorso denunciò tutto è ancora senza squadra, nemmeno nelle categorie inferiori”.
Il sistema dunque non è ancora ‘guarito’? Pozzi aggiunge: “Il giocatore che ha denunciato non trova squadre: è svincolato, non è ancora a fine carriera, l’anno scorso era titolare in serie B e non trova chi lo prenda, nemmeno al minimo sindacale. Dunque viene da pensare che una persona così dà fastidio: il fatto fa riflettere molto, a mio modesto parere, soprattutto se si considera che invece gli sono arrivate offerte dall’Inghilterra. Il messaggio che passa è che chi difende il calcio pulito resta senza lavoro, e non è certo un bel segnale per il sistema-calcio italiano”.
(Mauro Mantegazza)