Martedì sera, Juventus Stadium di Torino, ore 20:45: Juventus-Chelsea. Partita fondamentale per la Juventus, che in casi di vittoria scavalcherebbe gli inglesi nel girone E della Champions League 2012-2013. In questo momento la classifica del gruppo dice: Shakthar Donetsk primo a 7 punti, Chelsea secondo con le stesse lunghezze ma lo svantaggio negli scontri diretti (gli ucraini hanno fatto un gol in trasferta in più). Juventus terza con 6 punti, Nordsjaelland ultimo a quota 1. E’ chiaro che la Vecchia Signora deve vincere, per evitare di giocarsi la qualificazione nell’ultima partita, in casa dello Shakthar. Di fronte un Chelsea reduce dal secondo ko in Premier League, maturato contro il West Bromwich Albion col punteggio di 2-1. Per introdurci a Juventus-Chelsea ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Carlo Nesti, stimato giornalista sportivo. Ecco le sue impressioni:
Contro la Lazio il centrocampo della Juventus ha prodotto un’ottima forza d’urto pur senza Pirlo: il rientro del regista è così fondamentale per la gara con il Chelsea? Spesso la Lazio non è riuscita a superare la linea di metacarpo, perché i tre di centrocampo, Vidal in testa, hanno offerto grandissime prestazioni di copertura ed anticipo sugli opposti, anche perché Pogba è più interditore di Pirlo. Ma con il Chelsea Pirlo deve tornare al suo posto, perché un conto è avere una mediana robusta, un altro un giocatore come lui fresco, perché ha saltato la Lazio. Può essere determinante per illuminare l’attacco, che fatica ancora a concretizzare.
A tal proposito, il Chelsea non avrà John Terry ma dovrebbe giocare con due difensori forti fisicamente, come Gary Cahill e David Luiz: quale può essere la miglior coppia d’attacco contro di loro? In questi casi non esiste una ricetta certa. Tante volte ho sentito dire che contro difensori del genere ci vogliano attaccanti altrettanto “pesanti”, che peraltro la Juventus non ha a parte Bendtner. D’altro canto si dice anche che siano meglio giocatori scattanti, contro la fisicità dei difensori.
Cosa ne pensa? Che alla fine le partite sono determinate dalle condizioni fisiche dei singoli giocatori. Se quello più fisico è in giornata e quello meno muscolare no vincerà sempre il primo, e viceversa. Oltretutto in questo caso il problema non si pone.
In che senso? Uno come Vucinic, che poteva riunire meglio tutti i requisiti, non è nelle migliori condizioni. Bendtner è impiegato troppo poco, ed è impensabile che possa giocare titolare contro il Chelsea. Per questo non ci sono alternative: devono giocare Quagliarella e Giovinco. La speranza è che la fissità dei difensori del Chelsea abbia la peggio rispetto alla creatività delle due punte juventine. Qugliarella è il miglior bomber che la Juventus ha, mentre Giovinco nei duelli uno contro uno non si discute: è l’unica coppia credibile per stasera.
Matri invece?
Purtroppo bisogna constatate che Matri non dà al momento la garanzia di essere il giocatore che sembrava poter essere.
Per quanto riguarda il trio difensivo: potrebbe soffrire d’inferiorità numerica contro il Chelsea, che solitamente attacca con quattro uomini? Premetto che finalmente anche Chiellini è tornato in una condizione ottimale, ed è importante perché dall’infortunio della scorsa estate faticava molto, mentre con la Lazio l’ho rivisto straripante e più preciso.
Detto ciò? La difesa della Juventus è nel suo momento migliore. Se tutti e tre i titolari stanno bene si può fare qualsiasi cosa, come allargare Barzagli e Chellini in marcatura sugli esterni del Chelsea. Al contempo però mi auspico una cosa.
Quale? Che la Juventus non rimanga ancorata con integralismo al modulo 3-5-2. Se, come è accaduto con lo Shakthar, ci fosse la necessità di passare a quattro in difesa, per non andare in inferiorità numerica, bisogna farlo. Questo è stato un limite della Juventus sin qui, tanto che mi sono chiesto se dipendesse dalla mancanza di Conte o da una scelta del mister. L’elasticità è una prerogativa chiave di una grande squadra, soprattutto nel calcio moderno bisogna sapersi adattare alle circostanze. In questo senso c’è un fattore importantissimo per la Juventus.
Che sarebbe? Il recupero di Pepe, un giocatore che consente di modificare il modulo senza fare sostituzioni, perché sa giocare dappertutto. E’ una risorsa da sfruttare.
(Carlo Necchi)