Non è stato un fine settimana facile quello della Juventus. Dopo un anno e mezzo i bianconeri si sono svegliati assaporando l’amaro sapore della sconfitta in campionato, che non conoscevano dalla penultima giornata della sciagurata stagione 2010/2011, una vita fa. L’Inter, proprio l’Inter, è riuscita in un solo colpo a fermare la striscia di imbattibilità dei bianconeri in serie A (49 partite: il record di 58 del Milan è salvo) e a violare per la prima volta lo Juventus Stadium, che così è caduto alla partita numero 29. E la settimana per i campioni d’Italia rischia di complicarsi ulteriormente, visto che mercoledi arriva il Nordsjaelland per la quarta giornata della prima fase di Champions League. Un compito facile sulla carta; ma si diceva così anche prima dell’andata in Danimarca, poi finita 1-1 con la Juventus costretta a recuperare e a trovare il gol del pareggio a nove minuti dal termine. La qualificazione agli ottavi di finale passa da qui: se i bianconeri non vincono possono sostanzialmente considerarsi fuori dall’Europa che conta (nel caso, molto probabilmente saranno “retrocessi” in Europa League). Va da sè che ogni volta che la Juventus non vince, o evidenzia qualche problema in zona gol (come sabato sera), il tormentone legato all’attacco torna in auge. “Serve un bomber vero”, “Giovinco non è un top player”, “In Europa Matri non è sufficiente”, e via con frasi e sentenze che ormai si sono sentite decine di volte. E’ il cruccio dei campioni d’Italia: tanto devastanti con il loro centrocampo di classe assoluta quando vincono bene, tanto deboli davanti quando le cose non girano. Che la Juventus abbia bisogno di un attaccante che veda la porta con regolarità è ormai un dato di fatto assodato in più sedi; da qui a farlo arrivare a Vinovo il primo di gennaio ce ne corre. I nomi? Ne sono stati fatti a decine, dal solito Fernando Llorente a David Villa alla suggestione Luiz Adriano che però lo Shakhtar non ha la minima intenzione di mollare. Esaurite le piste Suarez, Jovetic, Dzeko e compagnia cantante, ora torna in auge la figura di Pablo Daniel Osvaldo, attaccante della Roma che in giallorosso ha 17 reti all’attivo. Il bomber italo-argentino è sempre piaciuto ad Antonio Conte, ma la scorsa estate la dirigenza capitolina ha deciso di non cedere e di confermare il calciatore, che Zeman – come si è poi intuito – avrebbe volentieri accompagnato alla porta non tanto per il suo valore quanto perchè ritenuto poco adatto al suo gioco. I sei gol realizzati da Osvaldo nelle sei partite giocate quest’anno dicono il contrario, ma gli screzi avuti con il tecnico boemo circa la posizione in campo (Zeman lo vede esterno come ai tempi di Lecce, il giocatore si sente un centrale) hanno fatto capire che in caso di offerta buona Sabatini e Baldini potrebbero cedere e considerare la cessione di Osvaldo (anche per favorire l’eventuale esplosione di Destro, ieri finalmente sbloccatosi ma costretto…



… a saltare il derby per un’ingenua espulsione). Dunque, ecco che la Juventus osserva e monitora, ed è pronta a presentare il pacchetto alla Roma: conguaglio (8/10 milioni, si può ipotizzare) più il cartellino di uno tra Matri e Quagliarella, che stanno vedendo poco il campo e addirittura contro l’Inter si sono visti preferire l’oggetto misterioso Bendtner. Fare la quarta e quinta punta è dura, anche se giochi nella Juventus e sai che a fine stagione potrebbe arrivare lo scudetto; a Roma due giocatori del genere potrebbero rinascere e avere molto più spazio, entrambi come attaccanti centrali (Quagliarella può giocare anche sull’esterno ma sotto porta dà il meglio di sè). Come ipotesi sulla carta, sta in piedi. Nella realtà, è tutta da verificare. Intanto, Zeman potrebbe non essere più in panchina a fine anno (difficile ma non impossibile), mentre Conte potrebbe nel frattempo rivedere qualche gerarchia e decidere improvvisamente che Matri e Quagliarella sono intoccabili. Staremo a vedere, certo l’idea di una coppia Osvaldo-Vucinic in casa Juventus stuzzica non poco.

Leggi anche