Juventus-Torino è finita sul risultato di 3-0 per i bianconeri. In modo netto, inequivocabile, il derby della Mole è stato conquistato dai padroni di casa per la prima volta nello Juventus Stadium a discapito di un Torino sfortunato negli episodi e che forse nn ha retto in tutti i suoi singoli elementi l’impatto emotivo del primo derby dopo circa tre anni giocato – per di più – in questo nuovo impianto. La partita ha avuto in realtà due facce. La prima, quella di un primo tempo equilibrato, in cui il Torino ha saputo infastidire la Juventus, preoccupata a dosare le energie e a non scoprirsi cercando però di alzare pian piano il ritmo. Il Torino in ogni caso si è dimostrato accorto nell’organizzazione di gioco, come anche capace di ripartenze ficcanti ed efficaci. Dopo l’espulsione di Glik però la partita cambia completamente e la Juventus cinge d’assedio il Torino fino a ridurlo all’impotenza nella propria tre quarti di campo. Alla fine della gara il bilancio dà una netta predominanza ai bianconeri a partire dal possesso palla (60% per la Juventus contro il solo 40% del Torino) come pure il conteggio dei tiri, a conseguenza di una mole di gioco che per i bianconeri si è tradotta spesso in una conclusione verso la porta avversaria. Ventiquattro sono stati i tiri della Juventus contro i soli cinque del Torino, nel dettaglio dieci da parte della Juventus sono stati fatti entro lo specchio della porta contro due da parte del Torino. La supremazia bianconera è stata evidente dalla seconda parte del secondo tempo in avanti, e ne troviamo ulteriore riscontro nel numero dei palloni giocati (615 contro 397, ano una precisione del 75% per la Juventus contro il 58,7% del Torino) molti dei quali sono stati un umiliante “torello” che ha messo alle corde il Torino. La supremazia territoriale, manco a dirlo, alla fine della gara è largamente a favore della Juventus con oltre 17 minuti contro i soli 5 del Toro. Il computo dei calci d’angolo non lascia spazio a dubbi: quindici per la Juventus, contro solo due (nel primo tempo) del Torino. Passando ad analizzare i protagonisti, vediamo come tra i recordman per quanto riguardano i palloni recuperati spiccano Barzagli per la Juventus con ventiquattro palloni, seguito dal migliore in campo per il Torino, ovvero Matteo Darmian che ha raccolto venti palloni. La Juventus ha dimostrato, come detto la maggior circolazione di palla e artefice di questa situazione è stato (come sempre) principalmente Andrea Pirlo, con settanta passaggi riusciti. Là davanti, invece, al di là dei due gol segnati da Marchisio che ha all’attivo tre conclusioni a rete, è stato Paul Pogba con cinque tiri a spiccare tra gli juventini. Vucinic, segue con quattro. Nessun giocatore del Torino, invece, a referto.
– Il derby di Torino fra la Juve e il Toro si è concluso con il risultato di tre reti a zero in favore dei bianconeri: andiamo a ripercorrere insieme il match soffermandoci sui gol nonché sulle azioni più pericolose. Dopo un inizio di gara a ritmi alti, con la Juve con in mano il pallino del gioco ma comunque senza grandi occasioni da rete, è il Torino a sfiorare per primo il gol, al 23esimo del primo tempo: Meggiorini vince il duello con Bonucci ma dopo essersi trovato a tu per tue con Gigi Buffon sbaglia il diagonale e la palla finisce a lato della porta bianconera. Passano due minuti e la Juventus replica: punizione di Pirlo che serve alla perfezione Vucinic, il cui tiro da posizione favorevole viene però deviato in angolo. Al 31esimo si fa vedere il talentino della Signora, Pogba: gran destro del francese di controbalzo che trova un Gillet un po’ impreparato, il quale riesce comunque a salvare la porta. Al 34esimo l’ex Manchester United ci riprova: nuova conclusione dalla distanza con l’estremo difensore granata bravo a deviare sopra la traversa. Al 35esimo riemerge il Torino: Bianchi vede Buffon fuori dai pali e prova a sorprendere il capitano bianconero con uno splendido pallonetto che finisce però a lato. Al 36esimo espulsione di Glik: il difensore polacco è protagonista di un fallaccio violento su Giaccherini, che l’arbitro sanziona, giustamente, con il rosso. Al 41esimo calcio di rigore per la Juventus: Basha colpisce la palla di mano in area di rigore; sul dischetto va Pirlo che però fallisce clamorosamente la ghiotta occasione sparando altissimo. Al 47esimo si conclude la prima frazione di gioco con una Juventus nettamente padrona del campo. Passano 4 minuti dal fischio di inizio della ripresa e Pogba ha una nuova occasione per portare in vantaggio i suoi: il francese riceve palla a pochi passi dalla porta ma il suo colpo di testa finisce alto. Al 57esimo la Juve trova giustamente il vantaggio: gran cross di Giovinco che trova la testa di Marchisio, che tuffandosi riesce a battere Gillet e a portare il risultato sull’1 a 0. Passano dieci minuti e al 67esimo la Signora raddoppia: fa tutto Giovinco che sulla corsia destra, dopo una grande giocata, fa partire un diagonale preciso che gonfia la rete. La Juve non si ferma e al 70esimo sfiora il terzo gol: è ancora Pogba, che prova a far male di testa ma trova ancora una volta una grande opposizione di Gillet. Al 75esimo anche Bendtner cerca glorie: colpo di tacco splendido di Marchisio che smarca il danese, ma quest’ultimo tira troppo centralmente. Ma il terzo gol arriva di lì a poco, all’84esimo, e porta ancora la firma di Marchisio: rasoterra imprendibile che non lascia scampo a Gillet. All’87esimo Vucinic fallisce l’ultima occasione da gol, tentando un brutto pallonetto. Non succede più nulla e l’arbitro fischia tre volte al 92esimo.
Così Alessio, allenatore bianconero, al termine del debry: «Il rigore di Pirlo? Stavamo crescendo e nella ripresa abbiamo capitalizzato. Nei primi 20 minuti il Torino ci ha creato grandi difficoltà, ma noi anche prima dell’espulsione eravamo stati pericolosi. Il 4-3-3 è una variante importante al 3-5-2 che resta il nostro modulo base. Pogba è stato bravo, ha ampi margini di miglioramento e crediamo molto in lui. La vittoria nel derby contro il Torino è importante, adesso siamo pronti per Donetsk». Beppe Ventura, invece, si sofferma in particolare sull’espulsione di Glik: «Avevamo messo in imbarazzo la Juventus, c’era stato un buon approccio alla partita: poi quell’espulsione ha chiuso la gara. Non ho visto le immagini, se ha preso la palla non è da espulsione. A Roma ci hanno fischiato un rigore bizzarro, secondo Zeman ne valeva due di rigori quel fallo, questo vale due rossi? Può darsi, ribadisco: il gesto è irruento ma se ha preso la palla non è espulsione, in caso contrario Glik cerca l’uomo ed è giusto il rosso. Peccato perché avevamo aspettato tanto questo derby, in 10 l’esito della partita era scritto».