Cinque giorni dopo la sfida scudetto di San Siro, arrivano – forse – i primi segnali di pace tra Milan e Juventus. Le indiscrezioni parlano di una telefonata che il presidente bianconero Andrea Agnelli avrebbe fatto ad Adriano Galliani, per cercare di stemperare il clima fin troppo infuocato. Un polverone che è riuscito a interrompere i “rapporti di buon vicinato” tra due società che da sempre si stimano reciprocamente (esempi per tutti: il Milan che presta Abbiati alla Juventus dopo l’infortunio di Buffon nel Berlusconi; Agnelli che si tira indietro nella trattativa per Tevez su esplicita richiesta di Galliani). Chissà se la pace sarà vera, o se invece scoppieranno nuove polemiche nel ritorno della semifinale di Coppa Italia; intanto, per discutere di questo argomento e di come la Juventus esca dal pareggio di San Siro, abbiamo intervistato in esclusiva per ilsussidiario.net Luciano Moggi, direttore sportivo bianconero dal 1994 al 2006. Ecco quello che ci ha raccontato:

Moggi, Agnelli ha telefonato a Galliani: pace fatta?

Ah, questo dovresti chiederlo ai diretti interessati…

Quindi lei non commenta?

Non posso proprio: non so nemmeno se questa telefonata l’abbiano fatta…

Bene, allora cambiamo argomento: lei non pensa che sia stata fatta troppa retorica sulle dichiarazioni di Buffon?

Penso proprio di sì. A parte il fatto che Buffon è un istintivo e in quel momento ha detto quello che pensava, non ci sono dubbi; sinceramente poi sono da guardare con più attenzione quelli che dicono il contrario, cioè “Io l’avrei detto che la palla era entrata”: finchè non capita, ognuno può dire quello che vuole. Ho letto dichiarazioni del presidente dell’Inter che dice che i suoi non l’avrebbero detto. Io, se permettete, ci credo poco; anche perchè la casistica su queste cose dice un po’ il contrario, in casa nerazzurra.

Cosa pensa del patto di Conte con i suoi giocatori? Era qualcosa che esisteva già ai suoi tempi?

Guarda, questa è una cosa normale, che Conte ha appreso da quando era giocatore; la sta mettendo in pratica molto bene. E’ semplice: star fuori dalle polemiche e mettere in campo la rabbia necessaria per vincere le partite.

La Juventus come esce dalla partita di San Siro? Lei come l’ha vista?

Diciamo che il Milan si è dimostrato superiore nei primi 60 minuti, nonostante avesse in campo le seconde linee: su questo non c’è dubbio. Ha fatto un gioco pratico e, se fosse stato convalidato il secondo gol, avrebbe potuto portare ad altre segnature. D’altro canto, però, la Juventus va ammirata: non si è data per vinta e io non so quante altre squadre avrebbero raggiunto il pareggio nonostante un gol valido annullato e in quelle circostanze.

Quindi, esce bene dalla sfida scudetto e in vista della volata finale?

Sì, perchè una Juventus così, che ha voglia di non perdere, una Juventus che magari è inferiore tecnicamente all’avversario ma supplisce con la forza agonistica, è senz’altro da ammirare.

 

(Claudio Franceschini)