Manita della Juventus. Una notizia di questi tempi, dati i ben noti problemi dei bianconeri a trovare la via del gol. Ma stasera gli uomini di Conte si sono divertiti: avanti 1-0 grazie a Vucinic, la Juventus ha goduto della giusta espulsione di Cerci, sono stati bravi a trovare subito il raddoppio e nel secondo tempo hanno goduto degli spazi lasciati da una Fiorentina che si è alzata per cercare di riaprire la gara. Con questa vittoria la Juve torna a quattro punti dal Milan che nel pomeriggio aveva battuto il Parma; per la Fiorentina aria pesantissima, con la retrocessione che incombe e la pesante contestazione della tifoseria, che ha abbandonato lo stadio in anticipo e si è fatta sentire contro la dirigenza.
 Nella Fiorentina pesano le assenze di Behrami e Jovetic, che non recuperano in tempo: c’è Olivera in mediana con l’ex avvelenato Amauri supportato da Cerci e Vargas. Conte decide di lasciare Chiellini in panchina e si affida a De Ceglie sulla sinistra; Matri vince il ballottaggio per l’attacco. La Fiorentina inizia bene con un paio di cross che non raggiungono Amauri ma tengono in apprensione la difesa bianconera; col passare dei minuti però gli ospiti prendono campo e si affacciano dalle parti di Boruc. Vucinic sembra ispirato, sulla scia dell’ottima partita di Genova: il montenegrino al 6′ scarica da fuori ma trova il palo (il terzo legno in 7 giorni), sulla ribattuta Matri manda fuori, ma non era per niente facile inquadrare la porta. La Fiorentina comunque dà segnali confortanti cercando di ripartire, Vargas e Cerci vengono cercati costantemente e Nastasic e Natali non concedono spazi a Matri. La Juve però questa sera è tremendamente concreta questa sera, e passa al 15′: è sempre Vucinic che trova un destro da fuori area la cui traiettoria, forse sfiorata da un difensore, trova l’angolo alla destra di Boruc che non può intervenire. E’ il quinto gol in campionato per Vucinic. La partita si apre, ma qui arriva la clamorosa sciocchezza di Cerci: a palla lontana l’esterno viola tira una manata e poi un calcio nel didietro a De Ceglie. Gesto non violento ma gratuito che Bergonzi non vede: lo fa il primo collaboratore, rosso per Cerci e Fiorentina in 10. Da lì in poi è solo Juve. Che raddopppia al 28′ da azione d’angolo: Pirlo batte per Vucinic sul primo palo, il montenegrino si gira e scarica dietro per Vidal, che apre il piatto ma trova Boruc. Sulla ribattuta però il cileno non può sbagliare: 2-0 e terzo gol in serie A per Vidal che da buon conoscitore delle tradizioni (oggi è San Patrizio) festeggia mimando un brindisi con Pepe. Il resto del  primo tempo è un assedio: la Juventus controlla la palla e il ritmo, mette la Fiorentina alle corde rischiando solo quando Caceres perde palla sulla trequarti e scatena Amauri, che però viene chiuso da De Ceglie prima di entrare in area. I bianconeri non creano chissà che, ma la Fiorentina non riesce a contenerne le avanzate, si sfianca nel tentativo di recuperare palla e non riparte mai. Sarà dura nel secondo tempo cercare di ribaltare una partita che onestamente sembra compromessa.
 La Fiorentina riparte con De Silvestri per Olivera e per qualche minuto sembra poter mettere in difficoltà la Juventus, che abbassa il ritmo forse per rifiatare o perchè convinta di averla già vinta. Arriva qualche cross interessante da sinistra ma Amauri è troppo solo per poterli sfruttare. E così la Juve la chiude dopo 10 minuti: Vucinic si allarga sulla destra dove Cassani non lo può contenere, pallone in mezzo che Marchisio manda in rete di testa, lasciato solo dai centrali viola. La Fiorentina a quel punto si perde d’animo e alla Juve non pare vero di avere così tanto campo a disposizione: per una squadra che fatica in zona gol la serata è manna dal cielo. Ne approfitta anche Pirlo, che sfrutta un altro assist di Vucinic che stavolta mette in verticale, l’ex regista del Milan entra in area e batte Boruc da sinistra. E’ il 72′ e il pubblico viola abbandona lo stadio, non prima di aver contestato aspramente i Della Valle. Ma la Juventus, cinica e con un avversario storico di fronte, non si ferma ancora: c’è gloria anche per Padoin, che trova il primo gol in bianconero con un tocco sotto porta su palla di Pirlo deviata in modo sfortunato dalla difesa. Conte inserisce anche Borriello, ma non Del Piero, che così rimane in panchina. Non sappiamo il perchè, sappiamo però che la Juventus torna a vincere dopo 4 pareggi, trova 5 gol e resta a 4 punti dal Milan. Insomma: la lotta per lo scudetto è ancora aperta.



FIORENTINA-JUVENTUS 0-5 (0-2)

MARCATORI: 15′ Vucinic, 28′ pt Vidal; 10′ Marchisio, 22′ Pirlo, 27′ st Padoin.

FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Natali, Nastasic, Pasqual; Olivera (1’st De Silvestri), Montolivo, Lazzari; Cerci, Amauri, Vargas. (Neto, Gamberini, Salifu, Acosty, Kharja, Marchionni). All. Rossi.



JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Caceres, De Ceglie; Vidal (25’st Padoin), Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri (14’st Quagliarella), Vucinic (24’st Borriello). (Storari, Chiellini, Giaccherini, Del Piero). All. Conte.

ARBITRO: Bergonzi di Genova. 

NOTE: Espulso: 20′ pt Cerci (F) per fallo di reazione su De Ceglie. Ammoniti: Lichtsteiner (J) e Olivera (F). Angoli: 6-5 per la Fiorentina. Recupero: 1’pt, 0’st.

 

Boruc 5.5: prende 5 gol. Su nessuno di questi è davvero colpevole, ma sono sempre 5. E non è del tutto perfetto su Vidal.

Cassani 4: Vucinic e De Ceglie lo demoliscono senza pietà.



Natali 4.5: di testa si fa sentire, anche in avanti, ma dietro balla spaventosamente: nel secondo tempo gli arrivano dappertutto, lui li lascia andare.

Nastasic 5: ragazzo a cui la personalità non difetta, chiude bene su Matri aiutandosi anche con le mani. Affonda anche lui però, come tutti gli altri.

Pasqual 5: si fa apprezzare per qualche minuto in fase di spinta, ma dalla sua parte Pepe e Lichtsteiner banchettano a piacimento.

Olivera 4: ogni volta che è stato impiegato è stato un fantasma. Non fa eccezione contro la sua ex squadra e viene sostituito alla fine del primo tempo in nome dell’equilibrio tattico.

(dal 46′ De Silvestri 4.5: si piazza davanti a Cassani ma non lo aiuta. Anzi, si fa travolgere anche lui)

Montolivo 6.5: l’unico a reggere il peso della Juventus, a cercare e trovare giocate di qualità, a dare la carica. E sì che è già certo di dare l’addio a questa piazza. Il problema non è certo lui.

Lazzari 5: è sua l’unica conclusione della Fiorentina, e a momenti trova anche il gol. Ma si vede solo in quella circostanza.

Cerci 3: imperdonabile. Sotto di un gol, si fa cacciare dopo 20 minuti per un’inutile e gratuita reazione. I compagni affondano. Dovrebbe pagare una cena a tutti per scusarsi.

Amauri 4.5: sognava un gol alla ex squadra, ribolliva di rabbia. Dovrà riprovarci. Lotta, ma non la becca mai. E sono otto partite in viola senza gol.

Vargas 6: si guadagna la sufficienza perchè dà sempre l’impressione di restare in partita anche quando i compagni hanno mollato da tempo. Troppo nervoso nel finale, è un difetto che ha sempre avuto.

 

Buffon 6.5: gli arriva un solo tiro, quello di Lazzari che non vede partire: grande parata a mandare la palla sul palo. I grandi portieri sono questi.

Lichtsteiner 6.5: la solita spinta sulla destra a creare superiorità numerica. Soffre a inizio ripresa la verve di Vargas. Ammonito, sarà squalificato: perdita pesante.

Caceres 6.5: pulito, ordinato, risolutivo, pur in una serata non troppo impegnativa. Si sta confermando come centrale.

Bonucci 6.5: senza sbavature, lui che è sempre nell’occhio del ciclone. Buona gara in una serata tranquilla, ma contiene bene Amauri.

De Ceglie 6.5: in tandem con Vucinic trebbia Cassani e De Silvestri sulla sinistra. E’ lui a prendersi manata e calcio da Cerci.

Vidal 7.5: un leone. Trova il terzo gol in campionato e nel primo tempo recupera e ricicla ogni singolo pallone che gli transita in zona. Si conferma un acquisto a cinque stelle per la Juventus.

(dal 70′ Padoin 6: entra e dimostra che alla Juve gira tutto: su un lancio deviato è lì a insaccare il primo gol in bianconero)

Pirlo 8: quando gioca così, anche Xavi e Iniesta sembrano più umani. Mette la palla sul piede dei compagni a 60 metri, non perde mai la testa, ragiona, pressa. E segna anche. In questi casi si dice: bisognerebbe clonarlo.

Marchisio 7: veniva da un periodo di appannamento. Si rifà alla grande, giostrando benissimo in mezzo e ritornando al gol (il settimo in campionato) con un inserimento dei suoi. Se torna sui livelli dell’andata, la Juve fa il colpo.

Pepe 6.5: costantemente propositivo a destra, sempre libero, punta l’uomo e con grande facilità arriva al cross: non sempre preciso nel direzionare il pallone.

Matri 5.5: si sbatte, lotta, fa sponde, protegge palla. Ma a lui si chiede di più: i movimenti senza palla ad attaccare la porta non sono precisi, meno male che ci pensano i centrocampisti.

(dal 59′ Quagliarella 5.5.: fa anche meno di Matri, perchè non ha il fisico per fare il suo lavoro. A sua discolpa va detto che è entrato a partita in ghiaccio)

Vucinic 7.5: l’uomo più criticato del mese di febbraio si regala una serata di gala. Subito palo, poi il gol che mette in discesa la partita, quindi i due assist per Marchisio e Pirlo: la Juve ci spera, se tiene questo livello fino alla fine il Milan si deve preoccupare.

(dal 70′ Borriello s.v.: era la serata giusta per sbloccarsi e mettersi alle spalle le critiche: niente da fare)

 

(Claudio Franceschini)