CALCIOMERCATO – Dopo la grande prestazione contro l’Inter di domenica sera che ha di fatto bissato la prova contro il Milan nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, sono in molti a chiedersi perché il matrimonio fra Del Piero e la Juventus debba finire al termine del campionato in corso. Il numero 10 della Vecchia Signora può dare ancora molto a questa squadra, sia in esperienza quanto in qualità, e soprattutto, è calciatore storicamente estremamente professionale mai una polemica, mai una parola fuori posto, solo ed esclusivamente per il bene della Juventus. E nelle ultime ore le reazioni dal mondo dello calcio sono state diverse, e tutte all’unisono: perché Del Piero devo dire addio a Madama? Così ad esempio scrivere Gianluca Di Marzio, noto giornalista di Sky Sport, sul proprio sito web: «Sta confermando di poter essere ancora decisivo per la sua Juve. E quelle parole di Andrea Agnelli adesso non risuonano bene, alla luce dei fatti. Non gioca per riconoscenza ma perché Conte lo ritiene giustamente ancora utile. E quando non gioca, aspetta il suo turno in silenzio, un esempio di assoluta professionalità, da grande capitano». Anche Flavio Briatore, grande manager sportivo, sposa la tesi di Di Marzio: «Del Piero ancora un anno alla Juve? La gente credo che cambi idea. Solo gli stupidi non lo fanno. Del Piero non è solo un giocatore. Quest’anno si è comportato in maniera incredibile, parliamo di un campione che si è comportato come uno dei gregari di una squadra di ciclismo. è da premiare, fossi in Andrea Agnelli non mi priverei del supporto di uno così. Chi lo ha se lo dovrebbe tenere». L’allenatore dell’Atalanta, Colantuono, invece, va un po’ controcorrente, convinto che alla fine le cose si risolveranno: «Certo che Del Piero lo vorrei all’Atalanta, anche di corsa; ma io sono convinto che, alla fine, resterà alla Juventus». La teora generale (sono solo alcuni pareri eccellenti ma ve ne sono svariati) è che Del Piero possa ancora dare moltissimo ad una Juventus composta da giocatori, che ad eccezione dei casi Pirlo e Barzagli, non hanno vinto praticamente nulla. L’anno prossimo, quando ci sarà da affrontare partite decisive di Champions, l’esperienza del numero 10, ma anche le sue capacità tecniche, potranno risultare decisive.
Non ci resta quindi che unirci al coro dei sostenitori di Pinturicchio, con la speranza che il patron Andrea Agnelli ci ripensi.