La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli è in programma il 20 maggio prossimo, ma ancora non è certo al 100% dove si giocherà. Teoricamente (vale la pena di utilizzare l’avverbio) la sede dovrebbe essere Roma, come l’allora presidente di Lega Matarrese aveva deciso: dal 2008 è gara unica nella capitale. Ma quest’anno la cosa non è scontata. Il contenzioso, sollevato dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, riguarda la distribuzione dei biglietti tra le due tifoserie. L’Osservatorio aveva stabilito di assegnare tribuna Monte Mario e curva sud alla Juventus, mentre tribuna Tevere e curva nord sarebbero andate al Napoli. Ma qui è intervenuto De Laurentiis, chwe ha già ottenuto di rivedere i piani: l’idea del presidente è quella di dividere le tribune a metà, accettando che la quota di biglietti, attualmente 33 mila per società, si riduca. E proprio in merito a questo De Laurentiis continua a tuonare, provocando: “Se ci sono i presupposti per una bella festa giocheremo senza problemi a Milano, altrimenti potremmo anche considerare di dirigerci verso un altro stadio; che so, Milano, oppure una sede internazionale come Londra e Parigi”. La Lega replica che non c’è niente da decidere: la finale è a Roma, è già stato deciso, non c’è nulla di cui discutere; e invita a usare il cervello. Ma il presidente replica: “Chi ha cervello lo utilizzi, il calcio si deve modernizzare e chi lo ha guidato finora non mi pare abbia avuto troppo cervello”. Parole dure, che hanno avuto l’effetto di far sbottare il presidente del Coni Gianni Petrucci, che adesso usa la linea dura e dice: “Sto valutando l’ipotesi di non concedere lo stadio Olimpico per la finale di Coppa Italia. Non abbiamo ancora avuto nessuna conferma dalla Lega”. Insomma, un bel caos. La sensazione comunque è che si giocherà a Roma: la sede è quella, così è stato deciso, spostare tutto adesso costituirebbe un bel problema. Anche perchè il questore Tagliente e il prefetto di Roma, Pecoraro, avevano già messo in moto la macchina organizzativa, cercando di privilegiare, per la vendita dei biglietti, chi è in possesso della tessera del tifoso. E in particolare sarebbe stato questo il punto a scatenare la reazione di De Laurentiis e le sue esternazioni sul voler giocare all’estero o in un’altra sede.
In più, quest’anno teoricamente ci sarebbe dovuto essere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per consegnare il trofeo alla squadra vincitrice; con tutto questo tourbillon, dunque, la presenza del capo dello Stato resta al momento in dubbio. Si attendono sviluppi: come dice De Laurentiis mancano due mesi, che però appaiono pochi se pensiamo a tutto il lavoro in termini di organizzazione e ordine pubblico che bisognerà fare.