La seconda in classifica – che giocherà conoscendo già il risultato del Milan capolista – contro la quarta, che a sua volta saprà già cos’ha combinato la Lazio. Ingredienti in più per insaporire il ricchissimo piatto di Juventus-Napoli, in programma domenica sera allo Juventus Stadium. All’andata sei reti e tante emozioni, come quelle che, molto probabilmente, vivremo nella gara di domenica, ideale antipasto della finalissima di Coppa Italia. Per introdurre la super-sfida di Torino abbiamo chiesto il parere di un personaggio carismatico e assai discusso, che ha trascorso una bella fetta della propria carriera dirigenziale proprio nelle due società: parliamo di Luciano Moggi, che ha accettato di intervenire in esclusiva per IlSussidiario.net.
Allora, Moggi: Juventus-Napoli è alle porte, come ci arrivano le due squadre?
Ci arrivano bene, la Juventus è in forma, corre tanto, gioca con agonismo, e il valore del Napoli lo conosciamo. Direi che a livello di forza si equivalgono. Forse il Napoli ha dato di più alla Champions, come si è visto dal turnover – sbagliato – di alcune gare, come a Verona col Chievo o a Catania.
E’ una partita dai contenuti forti: la classifica dice che entrambe sono lanciatissime verso i rispettivi traguardi.
Sicuramente, la Juve vorrà rimanere nella scia del Milan, mentre il Napoli, che è molto più forte di Lazio e Udinese, punta al terzo posto: un obiettivo che secondo me riuscirà a centrare.
Al San Paolo fu una gara divertente e ben giocata: sarà così anche a Torino?
Penso proprio di sì. Sulla carta è una gara che si addice molto alle caratteristiche del Napoli, che potrà aspettare la Juventus e agire di rimessa con i suoi solisti. Certo, dovesse essere la Juve ad aspettare e il Napoli a fare la partita, potrebbe pure finire 0-0 (ride, ndr)…
Cosa manca alla Juventus per essere sullo stesso piano del Milan?
Un finalizzatore. Avesse, non dico un Ibrahimovic, ma un Trezeguet la musica sarebbe ben diversa. Magari, se avesse proprio Ibra, sarebbe prima con 20 punti di vantaggio. E’ una squadra che produce tanto, tantissimo, ma la resa, alla fine, è decisamente scarsa.
Solo un problema di qualità individuale, dunque. Nessun demerito da parte di Conte?
Macchè, Conte ha dei meriti enormi. Ha saputo trasmettere alla squadra la carica che aveva da giocatore. La sua Juve è come lui, non molla fino al novantesimo e non si dà mai per vinta.
Tatticamente, invece, cosa ha portato il suo arrivo?
E’ stato bravo a costruire la squadra attorno a Pirlo, che ha dato un input importante. E’ l’uomo che dà ordine, che detta i tempi. In generale, poi, la Juventus è una squadra che non subisce mai, prova sempre a giocare.
Tra i singoli, c’è qualcuno che l’ha sorpresa?
Nessuna sorpresa, Buffon è il top nel suo ruolo, poi c’è Chiellini… Forse Vidal, ma direi che sono tutti da encomiare.
Ci sta secondo lei un paragone tra Vidal e Davids?
No, no, l’olandese era di un’altra categoria.
Del Napoli chi le piace, a parte, immagino, i ‘Tre Tenori’?
Il Napoli è molto forte in attacco, poi per il resto vanta una difesa discreta e un centrocampo discreto. Spesso soffre in casa proprio perchè non ha un giocatore alla Pirlo che diriga la manovra.
De Laurentiis riuscirà a trattenere i suoi gioielli?
Sicuramente sì, De Laurentiis è uno che vuole vincere.
Ha seguito la querelle sulla sede della finale di Coppa Italia? Chi ha ragione?
Petrucci. Se il campo è l’Olimpico, non vedo perchè si debba cambiare. Posso capire, al limite, la Supercoppa, che tante volte si è giocata pure all’estero, ma la Coppa Italia, che tra l’altro viene consegnata dal Presidente della Repubblica, proprio no.
Lei ha lavorato a lungo come dirigente per entrambi i club. Come si avvicinerà a questa partita, con quali emozioni?
Io vorrei che vincessero tutte e due, ma purtroppo non è possibile. Diciamo che sarò contento per chi vincerà e scontento per chi perderà: e così l’ho fregata (ride, ndr)…
Ma un pronostico, si sente di farlo?
No, i pronostici si fanno sul tempo…
Come vede il calcio di oggi? Quello italiano, intendo.
Economicamente, mi sembra che se la passi molto male, ci son tante società indebitate. Tecnicamente, boh… (ci pensa su, ndr). Certo, è indicativo del livello medio il fatto che la Juve, con 14 pareggi, sia seconda, oppure che l’Inter le prenda in Europa da un Marsiglia che da noi starebbe a metà classifica.
Dal punto di vista della ‘pulizia’ meglio il calcio attuale o quello pre-Calciopoli?
Lei come lo vede?
In verità, l’ho chiesto a lei…
L’era Calciopoli si è chiusa, ricordo sempre la finale mondiale del 2006, con tutti quegli juventini in campo… Si è chiuso un periodo, non c’è molto altro da dire…
Capito. Ci può dire almeno i suoi progetti per il futuro, se ha avuto contatti con qualche squadra per un rientro in grande stile…
No, io sto bene così, faccio l’opinionista, mi diverto. Faccio più o meno quello che fa lei, e vedo che è una professione che ha più vantaggi. Quando facevo il dirigente, ero costantemente nel mirino della critica, mentre qui basta dire ‘ho sbagliato’ e non succede nulla. Diciamo che è più facile criticare che fare le cose in prima persona…
(Alessandro Basile)