Al Dall’Ara Bologna e Juventus pareggiano per 1-1. Gol di Di Vaio e Vucinic. Una Juventus a tratti spenta e irritante nel primo tempo si trasforma nella ripresa e mette alle strette il Bologna, che però tiene un punto preziosissimo: a quota 32, la salvezza è quasi archiviata. I bianconeri invece restano secondi a due lunghezze dal Milan, e per la gara di Genova perdono anche Bonucci, espulso per doppio giallo nel finale.
Nel Bologna Pioli decide per Rubin a sinistra e non Morleo; confermato il tridente di qualità Diamanti-Ramirez-Di Vaio. La Juventus ha problemi difensivi ma Conte propone il 4-3-3 in cui la coppia di centrali è formata da Caceres e Bonucci; c’è Borriello in attacco insieme a Pepe e Vucinic. L’inizio della Juventus fa ben sperare Conte: i bianconeri aggrediscono subito, fanno girare palla e cercano pazientemente il varco giusto per sfondare, senza però trovarlo. Passano i minuti, il Bologna trova le contromisure adeguate a centrocampo e Perez e Mudingayi ringhiano sulle caviglie di Pirlo e Marchisio, che non trovano spazi e tempi per le giocate. Tuttavia al 12′ Borriello si guadagna una punizione al limite: batte Pirlo, in barriera respinge Antonsson ma il pallone, a Gillet spiazzato, termina in angolo a poca distanza dal palo. Sembra che la Juventus possa passare, e invece ecco la zampata del Bologna: Garics controlla quasi casualmente un pallone lanciato in avanti, il tocco diventa un assist per Ramirez che infila nello spazio per Di Vaio: controllo e tocco a superare Buffon in uscita. La Juve, ferita, si riversa in avanti, ma senza quella lucidità che le permetterebbe di costruire occasioni. Vucinic cerca spazi all’indietro, parte con la palla al piede ma poi non finalizza; Borriello è costantemente anticipato, chiuso nella morsa di Raggi e Portanova, e i centrocampisti non aiutano, se è vero che Vidal prova un paio di conclusioni che non trovano la porta. Il problema dei bianconeri è evidenziato ancor di più da un paio di cross interessanti di Pepe e De Ceglie: nessuno si fa trovare pronto in area, perchè Vucinic gira al largo e Borriello è spesso fuori posizione. Dal canto suo il Bologna non crea nula: a Pioli va bene così, c’è giusto qualche ripartenza smorzata però da falli (ammoniti Bonucci e Pirlo) e da un comunque solido pacchetto arretrato in cui Bonucci e Caceres non demeritano. Quando l’arbitro fischia la fine del tempo, senza recupero, la sensazione è che la Juventus sia molto vicina alla prima sconfitta stagionale.
La Juventus che esce dagli spogliatoi è un’altra squadra. Aggredisce subito il Bologna, lo mette alle corde con velocità e rabbia agonistica da far paura. Il gol che arriva al 58′ minuto è la conseguenza più logica: Pirlo trova il solito meraviglioso corridoio, Vucinic per una volta è efficace con il fioretto: tocco sotto a scavalcare Gillet e 1-1. Il Bologna non ci capisce più nulla, prova a ripartire ma non ce la fa. E’ ancora la Juve allora a sfiorare il vantaggio: prima con Lichtsteiner che di testa trova Gillet, poi con Marchisio che sulla ribattuta (e in fuorigioco) si fa fermare ancora dal portiere belga; infine con Borriello, che da due passi manda out il cross basso di Pepe dalla destra. Al 72′ viene espulso Conte, furente a seguito di un presunto rigore negato per trattenuta di Pulzetti su De Ceglie: l’arbitro sembra vedere bene. Ben più grave il rosso a Bonucci: doppio giallo quando all’84’ stende Ramirez a centrocampo per evitare il contropiede letale. A Genova i bianconeri, che restano a due punti dal Milan, saranno senza tre quarti della difesa titolare. Non succede più nulla: il Bologna ci prova con qualche punizione (ammonito anche Vidal) ma non crea pericoli a Buffon, che chiude la serata con una parata su tiro debole nel primo tempo e nient’altro. Il Bologna invece si prende un punto che può valere tantissimo: la salvezza.
BOLOGNA-JUVENTUS 1-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Di Vaio (b) al 17′ p.t.; Vucinic (J) al 14′ s.t.
BOLOGNA (3-4-2-1): Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Garics (21′ s.t. Pulzetti), Mudingayi, Perez, Rubin (42′ s.t. Belfodil); Diamanti (21′ s.t. Kone), Ramirez; Di Vaio. (Agliardi, Sorensen, Cherubin, Taider). All.: Pioli.
JUVENTUS (4-3-3): Buffon: Lichtsteiner, Bonucci, Caceres, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (40′ s.t. Padoin), Borriello (34′ s.t. Quagliarella), Vucinic (34′ s.t. Giaccherini). (Storari, Del Piero, Elia, Matri). All.: Conte.
ARBITRO: Banti.
NOTE: Al 26′ s.t. espulso Conte per proteste. Al 39′ s.t. espulso Bonucci per doppia ammonizione. Ammoniti: Bonucci, Pirlo, Perez, Ramirez, Portanova, Vidal. Angoli: 7-1 per la Juventus. Recupero: 0′ p.t.; 3′ s.t
Ecisivo due volte nel giro di due secondi, su Lichtsteiner e Marchisio. Ancora una volta blinda la porta. Non può nulla su Vucinic.
N mastino su Vucinic, anche se nel primo tempo sono più demeriti del montenegrino. Infatti nella ripresa è un’altra musica: se la cava, ma con affanno.
Spazza via tutto quello che gli capita a tiro, ma anche lui affonda sulla verticalizzazione perfetta di Pirlo e si fa sorprendere.
Sempre più una sorpresa. Bravissimo in copertura, nel primo tempo una diga. Nel secondo va in apnea quando Pepe e Lichtsteiner lo sfidano a più riprese: si salva, ma che sofferenza.
Non è la sua serata. Prova a spingere, ma De Ceglie lo respinge indietro. Poco incisivo.
(dal 66′ PULZETTI 5: si nota solo per una pericolosa trattenuta su De Ceglie: il rigore non c’è, ma rischia molto)
Come gli altri. Ottimo nel primo tempo quando azzanna tutto e tutti. Ripresa con Vidal e Pirlo che gli mangiano in testa, ma recupera qualche pallone fondamentale.
Vedi sopra, perchè anche lui viene surclassato dalla Juventus rabbiosa dei secondi 45 minuti. E non ci capisce molto in fase di impostazione.
Inizia bene, poi progressivamente cala. Travolto da Pepe e Lichtsteiner nella ripresa.
(dal 87′ BELFODIL s.v.)
Il migliore dei suoi. Grande assist per Di Vaio-gol, tanto movimento, procura il rosso a Bonucci. Qualche imprecisione nelle ripartenze, dovuta alla fretta.
DIAMANTI 5.5: lento, impacciato, nervoso, mostra grandissima qualità ma anche poche idee. Sostituito, giustamente, nella ripresa.
(dal 66′ KONE 6: contribuisce a cercare di chiudere il bunker, e largo a sinistra mantiene impegnata la retroguardia bianconera)
Il gol, come al solito: e poi tanto movimento, ad allargare il campo e cercare di scardinare la difesa della Juventus.
Serata da spettatore non pagante. Blocca un tiro debole e centrale in avvio, poi non fa più nulla.
Primo tempo timido, più preoccupato di Diamanti che passa dalle sue parti. Nella ripresa è il solito treno, ma si fa ipnotizzare da Gillet sul colpo di testa da due passi.
Dicevano che fossea adattato da centrale. E’ stato il migliore in campo. Non sbaglia un intervento che sia uno, sale, imposta, chiude. Esperimento in emergenza riuscitissimo.
Mezzo voto in meno solo per il rosso rimediato, tra l’altro nemmeno del tutto colpa sua. Anche lui semi-impeccabile, il Bologna davanti si nota solo per i lanchi lunghi e tutte le incursioni palla al piede le blocca.
Non troppo ispirato, deve contenere Ramirez e la cosa si fa sentire in fase di spinta. Un paio di cross interessanti, poco altro, dietro sbanda un po’ ma tiene.
Sovrastato da Perez e Mudingayi nel primo tempo, cambia la musica al rientro in campo: diventa un leone. E negli ultimi 10 minuti tiene bene come difensore centrale. Lo rivedremo lì a Genova?
sbaglia qualche lancio di troppo, soprattutto nel primo tempo, dove appare spento e svogliato. Ma poi indovina come al solito la verticalizzazione geniale per Vucinic e lo si vede lottare su ogni pallone come ai bei vecchi tempi.
è fuori forma, e si vede. Ma ci mette impegno, grinta e volontà. La classe non gli manca, solo che stavolta si divora un gol a un centimetro dalla porta. Era in fuorigioco e forse è meglio così, ma da lui non ce lo saremmo aspettato.
Primo tempo confusionario, scatta e corre ma non trova lo spunto giusto. Il secondo tempo è il suo terreno: manda in tilt Rubin e confonde Antonsson, da lui partono i cross che Lichtsteiner e Borriello non sfruttano.
(dal 85′ PADOIN s.v.)
Come al solito nervoso, di sponda non riesce a incidere, non trova mai spazio per concludere, ha la palla buona nella ripresa ma la manda a lato. Cercasi Matri disperatamente.
(dal 78′ QUAGLIARELLA s.v.)
Insufficiente nel primo tempo, perchè come sabato sera si intestardisce in giocate personali che non portano a nulla. Poi trova il tocco sotto a scavalcare Gillet per il pareggio bianconero, ma soprattutto appare ben più concreto. Certo: siamo ancora lontani dal giocatore che la Juve vorrebbe avere.
(Claudio Franceschini)