La Juventus si sbarazza della Roma con un perentorio 4-0 e si mette a distanza di sicurezza dalla seconda posizione. Partita più facile di quanto poteva sembrare alla vigilia per la squadra di Conte. L’occasione fornita dal mezzo passo falso del Milan ha infatti caricato a molla una Juventus più affamata e organizzata della compagine capitolina. La differenza tra le due compagini sta tutta in due fattori: l’incisività offensiva da un lato e la solidità difensiva dall’altro. L’impietoso confronto tra la granitica retroguardia degli uomini di Conte e la burrosa difesa giallorossa può servire infatti a spiegare la chiave tattica della partita. Perché se è vero che le punte della Vecchia Signora continuano l’astinenza dal gol, gli inserimenti dei centrocampisti (tanto per vie centrali, quanto sugli esterni) risultano letali per la formazione capitolina, inerme di fronte alla vivacità di Vidal e compagni. Proprio il cileno sarà il man of the match dell’incontro non solo per la doppietta realizzata nei primi dieci minuti di partita, ma anche per il suo moto perpetuo in mezzo al campo, coadiuvato dalla lucidità di Pirlo (recordman per numero di passaggi riusciti e tiri) e dal tempismo di Marchisio. Tra le fila della Roma, invece, difficile trovare un capro espiatorio. La squadra di Luis Enrique viene infatti meno sia nelle individualità, sia nell’organizzazione di gioco.



La partita si sblocca dopo solo 3 minuti. Vucinic attira l’intera difesa romana su di sé e con un passaggio filtrante apre il corridoio a De Ceglie. L’esterno sinistro arriva sul fondo e mette verso il centro un rasoterra forte e teso che attraversa tutta l’area di rigore prendendo in controtempo i centrali della Roma e trova l’inserimento di Vidal che tutto solo fa partire un tiro potentissimo dal basso in alto che a mezza altezza si infila alle spalle di Stekelenburg. Grande esultanza da parte di Arturo Vidal che fa impazzire lo Juventus Stadium e sposta subito gli equilibri di una partita che avrebbe altrimenti potuto rischiare di complicarsi e invece si mette subito sul binario giusto per la Juventus. Lo stesso cileno serve il raddoppio cinque minuti dopo. Grande percussione centrale del solito Vucinic che allarga a destra con un filtrante maligno che trova appunto Vidal che dal vertice dell’area di rigore, scarica imparabilmente sul palo lontano. Un tiro micidiale per potenza e precisione su cui Stekelenburg si allunga ma non può nulla. La partita in sette minuti è definitivamente segnata, ma la pietra tombale sull’incontro arriva alla mezz’ora. Splendido inserimento di Marchisio che anticipa l’uscita di Stekelenburg che lo tocca con la gamba all’interno dell’area di rigore. Per Bergonzi non ci sono dubbi: rigore ed espulsione. Decisione che farà decisamente discutere sia per la dinamica dell’azione e per la lontanaza del pallone sia dal giocatore che dalla porta. L’interpretazione in ogni caso è la più penalizzante per la Roma. Dagli undici metri si presenta Pirlo, Curci appena entrato compie il miracolo e riesce a respingere la prima conclusione, ma non può far nulla sulla ribattuta: 3-0. Per la quarta rete bisogna aspettare il settimo minuto della ripresa, ma la partita non ha già più nulla da dire. E’ ancora Vucinic l’artefice della segnatura: apparecchia con il tacco un assist da urlo per Marchisio che, dal limite dell’area, non lascia scampo a Curci e toglie la ragnatela dall’angolino basso della porta giallorossa. Roma fulminata, Juventus (quasi) scudettata.



Un Conte estremamente soddisfatto si presenta ai microfoni di Sky al termine dell’incontro: “Siamo contenti il giusto, abbiamo fatto una buona partita. Approccio da grande squadra, i ragazzi continuano a stupirmi. Bene così, un passettino in avanti, ma ci aspettano 5 finali ed ora pensiamo al Cesena. Partita troppo facile? Di facile non c’è niente, è facile solo dopo aver vinto. Ci aspettavamo una partita scorbutica, ma oggi c’era poco da fare con questa Juve. Diamo meriti a chi vince, non solo demeriti a chi perde. Milan in crisi? Noi dobbiamo guardare in casa nostra, siamo davanti e padroni del nostro destino. Abbiamo già raggiunto un risultato straordinario, con la Champions senza preliminari. Noi avevamo un progetto, che sta procedendo molto molto spedito”. Ben più deluso è invece Luis Enrique che ammette l’inferiorità dei suoi uomini: “Dopo 8′ minuti e due tiri in porta eravamo sotto 0-2 e la partita era quasi finita. Dopo il 3-0 era finita proprio. Poco altro da dire. Complimenti alla Juventus, che ha dimostrato perchè è capolista. La loro efficacia è stata incredibile. L’esclusione di Totti decisiva? Non sono d’accordo, se ti ricordi la partita di Coppa Italia Francesco c’era ed abbiamo perso 3-0. Pensavo fosse una partita fisica, ed è stato così, e ho preferito tenerlo fuori in vista delle prossime partite in 8 giorni. Dopo queste sconfitte ovviamente siamo preoccupati. Non riusciamo ad arrivare all’intensità dell’avversario, anche se oggi era quello con più intensità del campionato”.



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