Potrebbe essere il capitano del futuro, alla Juventus. Claudio Marchisio, classe 1986, è uno dei veterani della Juventus, e l’espressione fa sorridere vista l’età. Eppure è così: cresciuto nel vivaio bianconero, Marchisio ha avuto la grande opportunità di esordire in prima squadra nel 2006. La Juventus era appena retrocessa a tavolino in serie B, e Didier Deschamps, allenatore chiamato a riconquistare la promozione, decise di puntare molto sul blocco della Primavera, da affiancare ai campioni rimasti a onorare la meglia. Marchisio allora aveva 20 anni, non partiva come titolare ma i problemi fisici di Cristiano Zanetti gli aprirono le porte del centrocampo: giocò 25 partite come interno in mediana, al fianco di Matteo Paro o dello stesso Zanetti, e divenne un punto fermo di quella squadra che centrò il primo posto e la risalita in serie A. L’anno successivo la società, in accordo con il nuovo allenatore Claudio Ranieri, decise di mandarlo in prestito a Empoli, insieme a Giovinco: dall’esperienza in Toscana Marchisio è tornato più forte e maturo, e dalla stagione seguente è stato un titolare inamovibile nella Juventus. A oggi sono già 18 i gol realizzati in serie A da Marchisio, con il picco degli 8 della stagione in corso, nella quale si è rivelato essere uno dei centrocampisti più forti del campionato, e un probabile punto di forza della Nazionale che affronterà l’Europeo. Oggi parla anche da leader vero, consapevole di essere il presente e il futuro della squadra: non ha mai negato di sognare di chiudere la carriera con la maglia della Juventus. Ai microfoni di Juventus Channel, Marchisio ha parlato del momento della squadra, in particolare della gara che attende i bianconeri a Novara: “Tecnicamente è un vantaggio aver già giocato sul sintetico di Cesena, perchè ci siamo un po’ abituati; ma è un terreno che porta via molte energie, quindi dovremo stare ancora più attenti”. Marchisio si allinea al suo allenatore, Antonio Conte, e non si fida di una squadra ad un passo dalla serie B: “Nonostante siano penultimi, squadre come questa giocano sempre chiuse e giocano in contropiede, cercano di dare tutto. Speriamo di sbloccarla un po’ prima di quanto abbiamo fatto contro il Cesena”. Poi ha concluso con un pensiero sulla nuova casa della Juventus e sugli obiettivi:
“Fin dalla prima partita contro il Parma si è instaurato un grande feeling con il pubblico, una cosa che non era mai successo negli altri stadi in cui abbiamo giocato. Lo Juventus Stadium ci ha sicuramente dato una marcia in più. Dobbiamo restare concentrati, anche nei momenti più difficili abbiamo dimostrato di essere uniti e di avere i nervi saldi, dobbiamo continuare così. Abbiamo già conquistato la qualificazione in Champions League e questa è una bella cosa, ma vogliamo lo scudetto per il quale stiamo lottando, e non ci dimentichiamo la finale di Coppa Italia”.