Della maglia bianconera ha un «bellissimo ricordo» perché con quella casacca ha potuto conoscere campioni come Del Piero e Buffon, allenarsi con loro e imparare da loro. Nella Juventus dei giovani ha conquistato un Viareggio, condividendo la gioia del successo con i compagni di squadra di allora: Marchisio, Bentivoglio, Criscito, Andrea Masiello e Paolucci, solo per fare qualche nome. Con la Juve dei big ha avuto anche l’onore di scendere in campo in una partita ufficiale, in Coppa Italia a Bergamo contro l’Atalanta. Grazie alla Juve si è guadagnato la stima di molte compagini, su tutte il Siena che l’ha preso in prestito nella stagione 2005-2006. Molti tifosi della Vecchia Signora ricordano ancora quel ragazzotto (186 centimetri per 79 kg) di belle speranze, che a 19 anni finì al Siena nella massima serie alla corte di Gigi De Canio e si tolse la soddisfazione di marcare il tabellino con due gol in serie A. Nella stessa stagione fu frenato anche da un grave infortunio al crociato che gli impedì di togliersi ulteriori soddisfazioni. Il tecnico in seconda di quell’anno era proprio Antonio Conte, che aveva smesso da poco gli scarpini e che era alla prima esperienza. Conte aveva visto all’opera Volpato nelle giovanili bianconere e ne era rimasto piacevolmente impressionato tanto da prenderlo con sé l’anno successivo nella prima esperienza da tecnico con l’Arezzo. Con gli aretini Rey fece bene, pur rientrando da un grave infortunio. «Conte? All’inizio – racconta Volpato – era un tipo di allenatore, poi dopo l’esonero è tornato con grande determinazione e con voglia». L’esonero, quindi, trasformò Conte (richiamato in una stagione difficile a causa anche della penalizzazione) in un leone arrabbiato. Il rush finale dell’Arezzo di Conte non bastò, però, a evitare la retrocessione maturata all’ultima giornata a causa della caduta casalinga (a sorpresa) proprio della Juventus contro Lo Spezia. «Lo conosco bene perché l’ho avuto come mister – continua Volpato – anche a Bari. Conte è molto bravo a preparare tutte le fasi della partita. Con lui ho sempre avuto un buon rapporto (non potrebbe essere altrimenti visto che Conte lo stima e l’ha richiesto in ben tre squadre, nda), certo agli attaccanti chiede un lavoro dispendioso. Il segreto di Conte? La mentalità: 



Vuole vincere anche in amichevole». Adesso Rey Volpato si gode il periodo di vacanza prima di concentrarsi sulla prossima annata sportiva, sperando di lasciarsi alle spalle gli infortuni e le noie muscolari che l’hanno frenato in passato. «L’infortunio al crociato mi ha penalizzato molto, ma più in generale ho avuto parecchi incidenti. Mi sono, comunque, tolto molte soddisfazioni e spero di togliermene ancora; sono giovane (classe 1986) e ho ancora tempo». Difficile non comprendere quanti rimpianti circondano Rey, soprattutto quando vede alcuni suoi ex compagni stazionare stabilmente nei club della serie A. «Ho più di un rammarico: sono stato un po’ sfortunato e un po’ posso dire che è colpa mia». Per il futuro Volpato è alla finestra. A gennaio è arrivato al Pergocrema in Lega Pro 2 dove ha vissuto una difficile situazione societaria con gli stipendi che non venivano pagati. «Ci siamo salvati tranquillamente – spiega – ma c’erano i presupposti, anche in un contesto difficile, per fare qualcosa di più se solo ci fosse stato un maggiore entusiasmo». E per il futuro Rey, che ha militato nelle nazionali giovanili, aspetta una chiamata importante per rimettersi in gioco e, soprattutto, per mettersi alle spalle la sfortuna.



 

(Luciano Zanardini)

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