Un capitano è per sempre. Soprattutto nel caso di Alessandro Del Piero da Conegliano Veneto, 704 presenze e 290 gol con la maglia bianconera. Ma le cifre le non bastano a trasmettere cosa sia stato Del Piero per la società Juventus. Forse la miglior definizione in questo senso possono essere i 15 minuti di applausi ininterrotti che lo Juventus Stadium ha riservato al suo capitano, al momento della sua uscita dal campo nell’ultima partita contro l’Atalanta. Un commiato bagnato da fiumi di lacrime, che hanno irrigato di commozione gli spalti dello stadio juventino, che ha riservato al proprio eroe più grande il giusto tributo. Dopo la sostituzione ricevuta, Del Piero è stato acclamato da tutto l’impianto e “costretto” ad un giro di campo sotto i tifosi, con uno Juventus-Atalanta di puro sfondo scenico. Per capire meglio cosa significhi questo momento per i tifosi juventini, ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Pietro Anastasi, bandiera della Juventus con cui ha collezionato 205 presenze e 78 reti, dal 1968 sino al 1976. Ecco le sue impressioni.
Anastasi, ha visto la partita contro l’Atalanta?
Ho visto tutto, è stato molto commovente, però…
Però?
La società ha fatto una scelta. A meno che non ci siano ripensamenti dell’ultimo momento Del Piero ha chiuso con la Juventus, almeno come calciatore.
L’affetto dei tifosi potrà far cambiare idea ai dirigenti?
I tifosi sono stati veramente incredibili, però ripeto: la società ha preso una decisione e quella resterà: poi logicamente i tifosi ci restano male. Abbiamo visto pianti a destra e a sinistra, ma la società non tornerà indietro.
Condivide la scelta societaria?
No, ma non cambierà. Spero di sbagliarmi, e che alla fine Del Piero rimanga. Non solo per la Juve: Alex è un patrimonio del calcio italiano, sarebbe un peccato che smetta di giocare in Italia, ma bisogna rispettare le decisioni della società.
Una lacrima è scesa anche a lei?
Devo dire che mi ha commosso abbastanza. Vedere tutte quelle persone, soprattutto tutti quei tifosi juventini…diciamo che non sono uscite delle lacrime però poco ci mancava.
Dove si colloca Del Piero nella storia della Juventus?
Del Piero è una bandiera, non dico sia il più importante ma uno dei primi quattro-cinque giocatori della storia della Juve. Per come è rimasto nel cuore della gente lo metterei insieme a Boniperti, Platini.
Ritireranno la maglia numero 10?
Diciamo che se l’hanno ritirata per tanti altri giocatori, non vedo perchè non si possa fare con Del Piero. Anche se il fatto di ritirare la maglietta per un giocatore non è che mi trovi più molto d’accordo.
Come mai?
Non è la maglia che passa, è il giocatore che smette. Non darei tanta importanza a questo, però per Del Piero si può fare, anche viste altre maglie che hanno ritirato.
Se dovesse scegliere un momento particolare della parabola di Del Piero?
La Serie B. Aveva sicuramente la possibilità di restare ad alto livello, ma ha scelto di scendere in B, dimostrando cos’è il vero attaccamento e cosa è la Juventus per lui. E’ stata una svolta decisiva per lui, come uomo e come calciatore.
Pensa che possa avere in canna un altro anno, giocando come quest’anno?
Sicuramente sì. Giocare quei venti minuti-mezz’ora, “alla Altafini” come si diceva quando giocavo io, lo può fare ancora benissimo. Anche perchè mi sembra avesse accettato questa situazione.
Continuerà a giocare?
Sì, ma in Italia Del Piero non indosserà mai altre maglie.
Eppure, poco tempo fa lo fotografarono con la maglia del Milan…
Non esiste. Lui non lo vorrà mai, perderebbe anche il rispetto di tutti i tifosi.
Lei ha conosciuto Del Piero di persona?
Sì, per esempio in occasione di inaugurazioni o del centenario della Juventus. E’ sempre stato molto gentile nei miei confronti. Diciamo che in questo senso tutto quello che si dice su di lui è vero.
Dal punto di vista umano ha qualche impressione particolare o ricordo?
Mi ricordo all’inaugurazione dello Juventus Stadium, ero lì con Torricelli e Di Livio. Lui è arrivato, e ha detto agli altri due: “Prima saluto le persone serie”, ed è venuto da me. Un episodio simpatico per far capire la sua grande qualità anche umana.
In una parola, cosa è stato Del Piero per la Juventus?
Immenso, veramente.
(Carlo Necchi)