Oggi può decidersi lo Scudetto. Juventus-Lecce può essere la partita decisiva, quella che i tifosi juventini attendono da quel giorno del 2006, in cui furono condannati all’onta inedita Serie B. Ci vorrà anche un favore dal Milan: se i rossoneri non batteranno l’Atalanta, alla Juventus basterà una vittoria sul Lecce per assicurarsi uno scudetto di indecifrabile valore (a partire dal numero: ventottesimo o trentesimo? A Torino on hanno dubbi). Tra la Vecchia Signora e lo Scudetto promesso sposo si frappone oggi il Lecce. Che dal canto suo venderà cara la pelle: i salentini credono ancora nella salvezza, distante solo una lunghezza. La squadra di Cosmi sa essere molto insidiosa soprattutto in trasferta, sfruttando la tattica dell’assedio militare per poi colpire l’avversario in veloci sortite in contropiede. Insomma, Juventus-Lecce è una partita molto importante, su entrambi i lati di classifica: per presentarla ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Rino Marchesi, storico allenatore del nostro calcio nonchè doppio ex di giornata, avendo allenato la Juventus per due stagioni (dal 1986 al 1988) ed il Lecce per una (1993-94). Ecco le sue impressioni:
Juventus – Lecce: che partita si aspetta?
Credo che come è normale la Juventus attaccherà e il Lecce cercherà di attuare le sue contromisure. Il clichè della partita è abbastanza scontato.
La Juventus sembra incontenibile: come il Lecce può pensare di fermarla?
Fermare questa Juventus è veramente difficile, e il Lecce prima di tutto dovrà bloccare i giocatori chiave dei bianconeri, sfruttando le ripartenze di cui è capace.
Sarà sempre Pirlo l’elemento in più della squadra bianconera?
Pirlo è un giocatore di grandissima classe, il migliore al mondo nel suo ruolo. Forse solo in Spagna ci sono giocatori del suo livello.
Vucinic è un ex: possiamo definirlo l’Ibrahimovic di Conte?
Penso di sì. Anche Vucinic è un grande giocatore, magari segnasse qualche gol in più sarebbe uno degli attaccanti migliori. In ogni caso si è inserito alla grande nella formazione juventina.
Quali sono i meriti di Conte nella stagione juventina?
Tantissimi: quello di aver ricompattato la squadra, di aver dato una fisionomia precisa al reparto difensivo, recuperando un ottimo rendimento anche per giocatori come Buffon.
Vogliamo spendere due parole su Del Piero?
Si è fatto trovare sempre pronto in ogni momento della stagione. E’ veramente straordinario.
Lei ha allenato un grandissimo del calcio come Michel Platinì, può fare un confronto con Del Piero?
Due grandissimi giocatori, ma Del Piero è più longevo. Ho avuto la sfortuna di allenare Platini al termine della sua carriera, quando era afflitto da diversi problemi fisici, al termine del ciclo della grande Juventus.
Com’era Michel, poteva pensare che diventasse presidente dell’Uefa?
No, è stata una sorpresa, anche se aveva già grandi qualità: era intelligente, era un leader, oltre che un calciatore veramente eccezionale.
Platini ma anche Maradona: lei ha allenato i migliori calciatori al mondo…
Devo dire di essere stato fortunato in questo senso.
Torniamo a questo campionato: per la Juventus scudetto ormai sicuro?
Al 90% è suo.
Il Lecce invece può ancora sperare nella salvezza?
E’ una squadra tosta, che non s’arrende facilmente: per questo fa punti anche su campi difficili. Sarà una bella lotta, quella col Genoa per salvarsi.
La Fiorentina invece, in cui lei ha giocato per sei anni?
Penso proprio che la Viola riuscirà a salvarsi.
Pronostico per Juventus–Lecce?
Vince la Juventus.
(Franco Vittadini)