Per la 37esima e penultima giornata di Serie A, la Juventus capolista andrà a far visita al Cagliari, sul campo neutro di Trieste. E’ il penultimo ostacolo per la capolista, che affronta una squadra già salva. Sulla carta un impegno non proibitivo, ma ci sono diversi fattori che entrano in gioco. La Juventus infatti arriva dall’inaspettato pareggio di Lecce: potrà il mezzo passo falso influire sulla tranquillità del gruppo di Conte, sin qui imbattuto ed impermeabile a qualsiasi insidia? Per provare a decifrare la partita Cagliari-Juventus ilsussidiario.net ha intervistato Antonello Cuccureddu, storico terzino della plurititolata Juventus trapattoniana, nochè sardo doc (nato ad Alghero, nella provincia di Sassari). Ecco le sue impressioni:
Cuccureddu, dopo il pareggio con il Lecce la Juventus sarà più agitata, a livello mentale?
Non credo, anche perchè è rimasta in testa alla classifica.
Come ha letto questo mezzo passo falso?
Lo leggo come un episodio negativo. Sì, c’è stato questo insolito errore di Buffon e il Milan si è avvicinato, ma la situazione cambia poco. Diciamo che il finale di campionato sarà più interessante,
Ma la Juventus ha le qualità per portarselo a casa.
Si dice che la Juve non dovrebbe avere particolari problemi perchè il Cagliari è già salvo: cosa ne pensa?
Non ci credo, sono frasi buttate lì tanto per dire. Il Cagliari non abbasserà la guardia e si giocherà la partita, proprio perchè è già salvo. Poi conoscendo il presidente Cellino, chè è un pò più filo-milanista…
Quindi si aspetta una partita vera dal Cagliari?
Mi aspetto di tutto dal Cagliari. Non hanno niente da perdere, giocano con più tranquillità, sono convinto che faranno soffrire la Juventus.
Dovendo segnare tanto e subito, Conte potrebbe tornare al più offensivo 4-3-3?
L’ultimo 3-5-2 è più equilibrato, però è chiaro che la Juve deve giocare per vincere. Ma non è un discorso tattico, di moduli.
Che discorso è?
Di mentalità, di essere sereni mentalmente, è fondamentale l’approccio alla partita. Conte dovrà preparare molto bene questo incontro da questo punto di vista.
In attacco darebbe una chances a Matri, contro la sua ex squadra, o insisterebbe con Borriello, che è in buona forma?
Dipende da come stanno i ragazzi, le scelte ci sono: è chiaro che sta a Conte decidere chi sta meglio a livello psicofisico.
Lei ha giocato tanti anni con Dino Zoff: a lui è mai capitato un episodio tipo Buffon?
No, con i piedi non ha mai sbagliato, anche perchè in quel periodo la palla si poteva prendere con le mani anche su retropassaggio. C’era meno rischio, ma a Zoff non è mai successo.
Per un sardo che effetto fa vedere la squadra dell’isola giocare in casa a Trieste?
Molto negativo. Questa situazione sta penalizzando tutti i tifosi.
Qual è il problema di fondo secondo lei?
Non sto ad entrare nel merito. Ci sono problemi di strutture, problemi con l’amministrazione cagliaritana. Sicuramente è penalizzante sia non vedere la propria squadra in casa, sia doversi trasferire. Anche perchè a livello logistico è fuori mano.
Sull’attacco del Cagliari: Cossu è inamovibile, ma le punte?
Pinilla da quando è arrivato è stato un punto di forza, sicuramente il suo acquisto è stato azzeccato e ha giovato a Cagliari.
Ma chi può essere la sua spalla? Thiago Ribeiro, Nenè, Ibarbo, Larrivey: quale può essere la coppia migliore?
Ficcadenti li sta alternando, e questo vuol dire che nessuno l’ha convinto. Quando si trova un assetto positivo gli si deve dare fiducia. Non si può sempre cambiare: quando si cambia troppo significa che non c’è totale fiducia nei vari giocatori.
A proposito di cambiare: il destino del Cagliari sarà sempre legato agli umori del suo presidente?
Sempre, non cambierà mai finchè ci sarà Cellino. Del resto lui è padre e padrone. Poi si sa: se non hai programmi a lunga scadenza, a pagare sono sempre gli allenatori.
(Carlo Necchi)