Cagliari-Juventus chiude il primo tempo con un risultato che, viste anche le notizie che arrivano da San Siro, significherebbe che “quella cosa li” (che si chiama Scudetto) è diventata una realtà. Il gol arriva in avvio, a freddo e dal piede dell’uomo di maggior classe (Del Piero a parte, si intende) a disposizione di Antonio Conte. Si chiama Mirko Vucinic l’uomo del destino che al sesto minuto incrocia un pallone che con la precisione di un tiro da biliardo beffa un incolpevole Agazzi e si deposita a fil di palo in fondo al sacco. E’ una partita intensa, muscolare e grintosa, non di quelle partite che siamo abituati a vedere in un fine campionato e che fa onore a un Cagliari che non ha meritato – a conti fatti – lo svantaggio. Il gol di Vucinic, peraltro bellissimo da un punto di vista tecnico, è macchiato da una sospetta posizione di fuorigioco di partenza, se ne discuterà, come si discuterà di tante situazione sul campo “gemello” di San Siro, ma alla fine chi vince ha ragione, ha ragione chi fa gol. Il Cagliari ha avuto il merito di reagire e di non subire troppo gli arrembaggi ragionati della Juventus. Gli isolani sono anche andati vicini alla segnatura con un tiro di Pinilla abile nel prendere in controtempo il centrocampo della Juventus e a spaccare in due la difesa bianconera. Il suo fendente però coglie solo l’esterno della rete. Da annotare di cartellini gialli comminati a Pisano, Vidal e Nainggolan (graziato peraltro per un fallo subito dopo che avrebbe meritato il secondo cartellino causando l’espulsione). Brutto episodio invece per Lichtsteiner che dopo uno scontro aereo con Pinilla ha dovuto abbandonare il campo in barella (seppur cosciente) per trauma cranico. Le condizioni al momento non destano grande preoccupazione ma gli accertamenti medici sono in corso, a Licht va il pensiero di tutti i tifosi presenti al Nereo Rocco, non solo quelli bianconeri. Insomma, a 45 minuti dalla fine della partita ci troviamo anche a 45 minuti dalla fine del Campionato. Tra polemiche che si preannunciano infuocate e la voglia di dare allo Scudetto una maglia su cui campeggiare. A strisce, che in questo momento sono sempre di più bianconere.



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