La Juventus ha vinto lo Scudetto del campionato di Serie A 2011/2012. Insiema al titolo di campioni d’Italia è arrivata (a detta di tifosi e dirigenti) la terza stella da appuntarsi al petto nella prossima stagione. La vittoria della squadra diretta da Antonio Conte contro il Cagliari a Trieste per 2-0, grazie al gol di Mirko Vucinic e ad un autogol di Canini, unita alla contemporanea sconfitta del Milan nel derby della Madonnina contro l’Inter, finito 4-2 al termine di una partita in cui è successo di tutto e in cui alla fine sono stati determinanti i tre gol di Milito e la rete di Maicon più della doppietta di Ibrahimovic, hanno determinato il raggiungimento di questo traguardo con una giornata d’anticipo.



Uno scudetto davvero tanto atteso da tutto il popolo juventino, il titolo numero 28 (o 30, appunto, fate voi…), che i bianconeri aspettavano da anni e che ha un sapore speciale proprio perché così atteso. Infatti, come ben si sa, è il primo dopo Calciopoli, e l’ultima volta aveva avuto un sapore davvero strano. Era il 14 maggio 2006 e già era scoppiato lo scandalo, per cui la festa dell’ultima Juventus della Triade era stata stranissima, divisa tra la gioia di essere campione d’Italia sul campo e il terrore per le sentenze che stavano per arrivare. Curiosamente, anche quel giorno la Juventus aveva festeggiato in campo neutro: allora a Bari contro la Reggina, oggi a Trieste contro il Cagliari, quasi per un singolare “contrappasso” della storia del calcio. La società più titolata d’Italia torna così a muovere l’albo d’oro ufficiale dopo ben nove anni, cioè dallo scudetto 2003 e dalla successiva Supercoppa Italiana vinta proprio contro il Milan a New York.



Al di là di mesi di polemiche con il Milan per gli episodi arbitrali pro e contro una o l’altra squadra, brilla un dato che rende meritato lo scudetto bianconero: l’imbattibilità dei bianconeri. Trentasette partite giocate, trentasette partite utili: certo, quindici pareggi sono forse un po’ troppi, ma il confronto con le sei sconfitte rossonero è spietato per gli ex campioni d’Italia. I punti di forza della squadra diretta da Antonio Conte sono stati senza dubbio la solidità difensiva – soli 19 infatti sono stati i gol subiti, contro i 32 del Milan – e la forza di tutto il collettivo. Se infatti altre squadre hanno avuto bomber capaci di segnare decine di gol, il capocannoniere della Juventus è Matri con 10 gol, ma quella di Conte è un’orchestra con una sinfonia di strumenti che hanno tutti dato il loro contributo.



Da Buffon a una difesa di ferro con Barzagli-Bonucci-Chiellini, dal centrocampo Vidal-Pirlo-Marchisio a esterni come Lichtsteiner e Pepe fino alla grande qualità di Del Piero pur nella scarsa quantità delle sue apparizioni, i punti di forza della Juventus sono stati davvero molti. Ora restano la partita contro l’Atalanta allo Juventus Stadium, per festeggiare nel nuovo stadio subito vincente e per difendere l’imbattibilità di tutto il campionato, e soprattutto la finale di Coppa Italia a Roma contro il Napoli, per centrare la doppietta campionato-Coppa che celebrerebbe definitivamente la rinascita della Vecchia Signora.