Cagliari-Juventus finisce 0-2, ma la notizia non è questa. La notizia è che la Juventus vince lo scudetto ed è Campione d’Italia. Lo scudetto numero 30, per i tifosi e la dirigenza, il numero 28 per gli annali su cui ora si apriranno polemiche e contabilità parallele. Ma è un discorso di domani, stasera si festeggia, perchè con il gol di Vucinic (ok, “leggermente” in fuorigioco) e quello di Borriello (anzi, autorete di Canini davvero clamorosa), la Juventus piega il Cagliari e stacca il Milan ben al di sopra del gol di Muntari. La partita al Nereo Rocco di Trieste non dice né più ne meno di questo, una partita giocata con l’orecchio incollato alla radiolina, in cui anche Conte si lascia andare alle esultanze cinque minuti prima della fine. Perché oggi si è scritto la storia, perché nelle zolle del Nereo Rocco depredate dai tifosi della Juventus, ogni filo d’erba è una partita vinta, una goccia di sudore, la grinta di una Juve, che oggi è ritornata la (solita) Vecchia Signora.



Cagliari e Juventus mettono inscena fin dai primi minuti una partita vera, tirata fino all’inverosimile e molto muscolare. Il gol, come detto, arriva quasi subito, dopo che la Juve aveva avuto modo di scaldare i guantoni di Agazzi con un bel colpo di testa di Vidal. Al 6′ però è Vucinic che mette i panni dell’uomo del destino e scattato sul filo del fuorigioco entra in area e fulmina Agazzi con un diagonale che si insacca a fil di palo. La seguente ammonizione di Vidal, che fa scattare la squalifica per l’ultimo atto, passa quasi inosservata. Al 13′ ci prova Marchisio: discesa libera sulle ali dell’entusiasmo e destro dal limite, ma la gioia ancora fresca rammollisce lo sforzo, e il destro è centrale. Lavori extra per Agazzi, che prima blocca il destro di Pirlo (15′) in seno ad un corner, poi oppone i pugni alla sassata incrociata di Pepe (16′). Al 21′, piccoli brividi: dopo un brutto scontro con Pinilla Lichtsteiner resta a terra: lo svizzero non perde mai conoscenza ma la botta al capo non gli permette di continuare. Verrà trasportato all’ospedale dove le analisi scongiureranno qualsiasi tipo di pericolo. Al suo posto dentro Caceres. Al 26′, Pirlo coglie il palo quasi per sbaglio, dirottando direttamente sul legno un corner dalla sinistra. Il Cagliari? Nasce e muore in una fiammata del buon Pinilla, ultimo ad arrendersi: al 30′ il cileno sfonda centralmente e calcia dai 25 metri, il rasoterra sbarba il palo alla destra di Buffon e gonfia la rete esterna, dando l’illusione del gol. La prima frazione termina con lo slalom gigante di Pepe, che al 44′ se ne fuma quattro in progressione salvo perdere, stremato, l’attimo della battuta al limite: palla respinta.



Al 49′, Ficcadenti prova la carta Cossu (fuori Thiago Ribeiro). Impiega due minuti, il piccolo sardo, ad entrare in partita: al 51′ la sua volata si conclude sulla spallata di Chiellini al limite dell’area, giudicata regolare dall’arbitro. Giaccherini entra per Vidal, Larrivey sostituisce un deludente Ibarbo (che sia buono solo a partita in corso?), Borriello rileva Matri. In mezzo, una punizione di Pepe dal limite parata centralmente da Agazzi (56′), e una girata in area di Vucinic, con bella preparazione al tiro annessa (63′). Al 72′, Vucinic decide di raddoppiare: tra il suo destro a giro e la rete c’è solo un miracolo di Agazzi, che sventa in un balzo felino. Sul corner seguente, la girata di testa di Caceres sibila maligna al palo di destra. Il gol è nell’aria: basta aspettare l’azione dopo: al 73′, Caceres centra da destra, Canini anticipa Borriello in area ma svirgola il pallone, che esaurisce la sua fiabesca traiettoria in fondo al sacco, con Agazzi impotente di tanta sfiga. E’ la fine, o meglio, l’inizio dei festeggiamenti: all’84 partita sospesa per invasione precoce dei sostenitori bianconeri. Che già esultano: a San Siro l’Inter fa il suo dovere e legna il Milan, alla squadra basta aspettare otto minuti per unirsi a loro in un tutt’uno bianconero.



Il tabellino

Reti: 6′ Vucinic, 73′ aut.Canini.

Cagliari (4-3-3): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Ariaudo; Ekdal, Conti, Nainggolan; Ibarbo (61’Larrivey), Pinilla, Thiago Ribeiro (49’Cossu) (Avramov, Perico, Gozzi, Dessena, Nenè). All.Ficcadenti.

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (21’Caceres), Vidal (52’Giaccherini), Pirlo, Marchsio, Pepe; Matri (70’Borriello), Vucinic (Storari, Estigarribia, Del Piero, Quagliarella).

Arbitro: Orsato di Schio.

Ammoniti: Vidal (J), Nainggolan (C)

Espulsi: nessuno.

Le pagelle

Cagliari 6

Bucato senza colpe, evita passivo peggiore.

Soffre Pepe come la peste bubbonica.

Più in apprensione con Borriello, sfortunato (non viene in mente altro) sull’autogol.

Con Matri ha quasi vita facile.

Più insicuro nelle mansioni di terzino.

Buona sostanza contro gli ex compagni.

Tiene insieme i cocci sinchè può.

Stasera troppo irruento, rischia l’espulsione.

Dall’inizio rende meno: che sia un giocatore part-time? dal 61’LARRIVEY 6 Fa quel che può, non moltissimo.

Sfiora, palpa potremmo dire, il gol da lontano. Lotta sino in fondo.

Poco, quasi niente dal 49’COSSU 6 Inevitabilmente più vivace.

All.FICCADENTI 6 Presenta una squadra vogliosa: è già tanto.

Juventus 7

Un brivido, il resto è noia.

Meglio di uno sbirro inglese, adesso intimorisce.

Ottima sincronia con Barzagli.

Di lotta (tanta) e di governo (più rozzo, ma efficace).

Brutto ciocco con Pinilla: grazie al cielo, nulla di grave dal 21’CACERES 7 Spirit, cavallo selvaggio sulla prateria destra.

Oggi meno appariscente dal 52’GIACCHERINI 6,5 Innesto positivo, immette fosforo in mezzo.

Pur non trascendendo, sembra far fatica a sbagliare.

Tanta energia, forse troppa: arriva scarico al tiro.

PEPE 7,5 (il migliore) Una furia. Punto.

Sbattimento utile. Non segna più? Chissene dal 70’BORRIELLO 6,5 Terrorismo psicologico sul povero Canini, che sbuccia il 2-0 nella propria rete.

Luna piena, luna zingara, luna tricolore.

All.CONTE 8 Ha vinto: ha ragione lui.

 

Arbitro ORSATO 6 Dubbi sul Cossu-Chiellini di inizio ripresa.