Juventus campione d’Italia 2011/2012, e lo scudetto per la squadra di Conte è arrivato grazie alla vittoria contro il Cagliari sul campo di Trieste. La partita è finita con il punteggio di 2-0 per i bianconeri, che hanno saputo indirizzare le sorti della partita fin dai primi minuti, grazie al gol di Vucinic. Poi l’autorete di Canini ha chiuso la pratica e le belle notizie in arrivo da Milano, con l’Inter vittoriosa sul Milan nel derby, hanno permesso di dare il via alla festa tricolore dei bianconeri. La partita, come detto, è stata sempre saldamente nelle mani dei bianconeri, e andiamo ad analizzare nel dettaglio le statistiche ufficiali del match per saperne di più. I dati non fanno altro che illustrare il dominio degli “ospiti” (per modo di dire, lo stadio Nereo Rocco era tutto o quasi bianconero), che hanno avuto il 58% di possesso palla, 522 palloni giocati contro i 362 dei sardi, con dodici tiri di cui sette nello specchio della porta avversaria, a cui il Cagliari è riuscito a rispondere soltanto con tre tiri, nessuno dei quali ha centrato i pali della porta di Buffon, che dunque ha trascorso una serata di tutto riposo. Altri dati sono quelli dei calci d’angolo, 6-2 per la Juventus, della supremazia territoriale (che è stata di otto minuti e mezzo per i bianconeri e di quattro minuti per i rossoblu) e della percentuale di pericolosità degli attacchi, 65% per quelli della Juventus contro il misero 15% cagliaritano. Serve altro per illustrare la partita? Probabilmente no, quindi via alla festa della Vecchia Signora. E nella magica notte di Trieste per la Juventus sono ben due gli uomini chiave di questa sfida che è valsa lo scudetto. Il primo è lui, Mirko Vucinic, l’uomo che apre le marcature e di fatto mette la partita su binari ben definiti: un gol su due tiri in porta (peraltro uno splendido a giro da fuori area che solo un super-Agazzi è riuscito a neutralizzare) e trentasei passaggi che spesso hanno innescato le azioni offensive bianconere in prossimità dell’area di rigore avversaria. Un 78% di passaggi positivi per lui e tre contrasti vinti, per innescare il motore dell’attacco bianconero. L’altro è Simone Pepe: si è mosso tantissimo tentando anche la via della porta e tenendo sulle spine tutta la difesa cagliaritana. Trentasei passaggi per Pepe fatti con il 92% di precisione. Ecco uno dei valori aggiunti della Juventus di quest’anno. Uno dei pilastri della nuova Juventus.
Pronti via, e dopo soli sei minuti la Juventus va in vantaggio. Mirko Vucinic va in profondità (scattando proprio sul filo del fuorigioco ma in posizione che sembra regolare), entra in area ed arriva da solo davanti al portiere cagliaritano Agazzi: l’attaccante montenegrino – che ha avuto una stagione ricchissima di alti e bassi – non si fa intimorire e fredda l’estremo difensore della squadra di Ficcadenti con un preciso diagonale che si infila all’angolino. Cagliari 0 Juventus 1, e il campo principale diventa praticamente San Siro. Si vedranno dunque migliaia di tifosi bianconeri festeggiare per i gol di Milito e Maicon: lo strano e il bello del calcio… Si può dire che il meno festeggiato dei gol sia stato quindi il secondo dei bianconeri con cui i nuovi campioni d’Italia hanno chiuso la pratica Cagliari, forse anche perché in realtà si è trattato di una autorete cagliaritana. Siamo al 29’ minuto del secondo tempo quando un traversone in area di Caceres diretto verso Borriello viene intercettato invece dal piede di Canini, che però genera una traiettoria beffarda e davvero imparabile per Agazzi, totalmente incolpevole in questa circostanza. Cagliari 0 Juventus 2: è davvero il sipario sulla partita di Trieste, e la festa-scudetto può cominciare per i bianconeri.
Ecco le dichiarazioni principali di allenatore, capitano e dirigenza bianconeri. “Le prime sensazioni? Sono qualcosa di bello, fantastico, straordinario. Siamo contenti di aver coronato un’annata straordinaria”, queste sono state le prime parole di Antonio Conte. “Merito di questi ragazzi, dei tifosi che hanno creduto subito in noi. Ma onore ai vinti – aggiunge il tecnico bianconero – abbiamo affrontato un avversario fortissimo come il Milan. Quando eravamo a meno uno ho capito che questa squadra aveva birra e vedevo che dall’altra parte stentavano. Solamente la beffa di mercoledì scorso ci ha messo un po’ di apprensione però anche oggi, non dovendo dire grazie a nessuno, abbiamo vinto e siamo campioni d’Italia con una giornata di anticipo, con trentasette partite utili consecutive. Concludere il campionato da imbattuti sarebbe davvero qualcosa di storico”. Del Piero festeggia la fine più bella possibile per la sua carriera bianconera: “Si chiude un bel cerchio, decisamente. È bellissimo. Ci tengo a ricordare quella squadra che ha fatto la serie B e tutti i ragazzi che sono passati da qui: siamo sei volte felici. È un epilogo strano ma vedremo, da parte mia c’è la volontà di sorridere, tra qualche giorno dovremo preparare un’altra finale. Per il resto ci sarà tempo e modo di parlarne”. Le prime sensazioni del presidente Andrea Agnelli sono invece affidate a Twitter; così infatti riporta il profilo ufficiale della società bianconera: “Dal Paradiso all’Inferno e ritorno in Paradiso, fino alla fine…”. Marotta:“È lo scudetto di tutti ma principalmente di Conte. Il valore aggiunto è stato lui. Con la società abbiamo migliorato il percorso iniziato l’anno scorso, è stato un lavoro molto difficile. Un lavoro splendido, ce lo siamo meritati, è uno scudetto storico”.