Gli scenari possono cambiare in poco tempo. Fino alle 19:50 circa del 25 aprile scorso, Marco Borriello era lontanissimo dalla Juventus. Arrivato per volere di Antonio Conte a Torino, in gennaio, Borriello doveva essere nei piani dell’allenatore l’attaccante in grado di mettere in porta il pallone, l’ariete di peso che sopperisse ai limiti di Matri e alle lune di Vucinic. All’alba del 25 aprile, il suo score parlava di zero gol realizzati e prestazione ben al di sotto della sufficienza, spesso anche fischiate dai tifosi; tanto che la società bianconera aveva già comunicato di non voler esercitare il diritto di riscatto, che la Roma aveva fissato a 8 milioni di Euro dopo aver incassato i 500.000 del prestito. Fino, appunto, a quel 25 aprile. Quando Borriello ha spinto in porta l’assist di Mirko Vucinic, regalando alla Juventus una vittoria fondamentale sul campo del Cesena, al termine di una partita che si era fatta dannatamente complicata. Poi, il 6 maggio, è arrivato lo scudetto. Nel frattempo Borriello aveva segnato un altro gol, a Novara, utile per scacciare i fantasmi di una possibile rimonta; e propiziato l’autorete di Canini, a Trieste, che ha definitivamente chiuso la partita scudetto. Nella lunga notte di festeggiamenti bianconeri, Borriello ha naturalmente detto, più volte, di augurarsi che questo tricolore sia solo il primo di una serie di lunghi successi. Cosa può fare una vittoria: da un divorzio annunciato, a una trattativa che a questo punto si dovrà fare. Intanto perchè Borriello è un uomo di Conte: l’ha voluto, l’ha difeso, l’ha fatto giocare quando nessuno avrebbe puntato un euro su di lui. Prova del rapporto creatosi è la corsa sfrenata dell’attaccante per andare ad abbracciare il suo allenatore, dopo il gol vittoria del Manuzzi. Difficile che la dirigenza possa restare indifferente: Conte chiederà che Borriello possa rimanere, ma 8 milioni non sono pochi, soprattutto perchè c’è tutto un mercato da costruire, una squadra da migliorare per poter essere competitivi anche in Champions League. Attenzione, però: proprio la Champions League potrebbe essere l’ancora di salvataggio. Con l’addio ormai scontato di Alessandro Del Piero, gli attaccanti restano quattro: anche ammettendo che arrivi un top player (cosa che accadrà, indipendentemente da quale sarà il nome)…
… il reparto offensivo consterà di cinque uomini. Sono gli stessi di quest’anno, e Conte li ha fatti girare vertiginosamente, ritenendo intoccabile il solo Vucinic che ha caratteristiche diverse da tutti gli altri. Con il doppio impegno, serviranno ancora più energie. L’addio di Borriello, quindi, non appare più così scontato: sarà anche interessante capire quanti soldi la Juventus riuscirà a guadagnare dalle cessioni dei vari Krasic, Elia, Iaquinta (improbabile una conferma), Motta (idem). Insomma: si preannuncia la riapertura del “caso” Borriello, prima del 25 aprile già chiuso.