Un attaccante ed un difensore. Queste le priorità del prossimo calciomercato della Juventus. E se per il reparto avanzato le dichiarazioni di Maxi Lopez e la trattativa Van Persie sono le piste più calde sul quale lavorare, in difesa, invece, la situazione resta piuttosto stabile. Tanti nomi, molte candidature ma ancora poco di concreto. Questo presunto immobilismo è però presto spiegato. Poiché da un lato corrisponde ad una strategia di Marotta, intenzionato a non sbandierare ai quattro venti i suoi obiettivi, evitando aste inopportune che farebbero lievitare il prezzo, e da un’altra parte è sintomo di un’effettiva difficoltà nel reperire sul mercato difensori che possano realmente rinforzare quella che è stata la retroguardia meno perforata dell’ultima serie A. Si lavora dunque con la calma e la consapevolezza di chi non ha l’urgenza di comprare, in attesa dell’occasione giusta per aprire i cordoni della borsa. Il nome più caldo resta quello di Dedé. Promettente centrale del Vasco da Gama che riscuote consensi un po’ ovunque ed è stato sondato anche dalla Roma e dal Milan (nell’ottica di una futura cessione di Thiago Silva). Almeno per quanto riguarda l’Italia, però, i bianconeri sono in vantaggio su tutti. Forti di un corteggiamento piuttosto antico ed iniziato lo scorso gennaio. Per analizzare la situazione del centrale classe 1988, abbiamo contattato in esclusiva per IlSussidiario.net, Sabatino Durante, esperto di calcio Sudamericano. “Juventus-Dedè? Non credo sia un giocatore pronto per dare un apporto immediato nel calcio italiano. Che si tratti di Juventus, Milan o Roma non penso sia già pronto per una grande squadra. Sarebbe un investimento in prospettiva. Vale i 20 milioni di euro di cui si parla? Questo è un discorso piuttosto ampio che sarebbe difficile da affrontare. Tutto è relativo, quindi bisogna valutare la situazione. In Brasile oggi è difficile trovare un calciatore a buon mercato per le nostre latitudini. Partendo da questo presupposto ci troviamo di fronte ad un giocatore importante, con grandi qualità ma anche alcuni difetti che nel nostro campionato emergerebbero in maniera evidente. Il ragazzo, paradossalmente, è più bravo in fase offensiva che difensiva. Ha grandi potenzialità: molto forte fisicamente, esplosivo, però spesso in fase difensiva appare distratto…
Poi se valga o meno i 20 milioni è un altro discorso. Sarebbe un investimento da fare per il futuro”. Un discorso dunque che parrebbe ulteriormente avvalorare l’ipotesi dell’interesse juventino. La formazione di Conte, infatti, sembra al momento l’unica (almeno in Italia) che possa permettersi un investimento per un giocatore non pronto e da aspettare per il futuro. Tutto questo sempre ammettendo che Conte accetti l’idea di dover lanciare un giovane nell’anno del ritorno in Champions League.
(Massimiliano de Cesare)