“Sebastian è entusiasta di essere tornato alla Juventus. La maglia numero dieci? Sarebbe un grande onore“. Così Andrea D’Amico, procuratore di Sebastian Giovinco, ha commentato in esclusiva a ilsussidiario.net le sensazioni del suo assistito dopo il definitivo ritorno alla Juventus (clicca qui per leggere il comunicato ufficiale della società bianconera). D’Amico, incontrato dalla redazione all’Ata Hotel Executive di Milano, ha dunque espresso la felicità di Giovinco per essere tornato alla casa madre. La Juventus ha finalmente preso una decisione definitiva sul venticinquenne, che ha dovuto aspettare e sudare cinque anni (tra Empoli, un’assaggio bianconero e Parma) per avere un’occasione seria nella squadra della sua città, in cui è cresciuto e per cui presumibilmente tifa. Giovinco, uscito dal settore giovanile bianconero come una florida promessa, fu girato in prestito all’Empoli nella stagione 2007-2008. In Toscana maturò molto, assieme ad elementi come Abate e l’amico Marchisio, che oggi ritrova a Torino. Sotto la guida di Gigi Cagni l’attaccante disputò un’ottima stagione d’esordio in serie A, con 35 presenze impreziosite da 6 gol. Poi il ritorno alla Juventus, tra proclami e promesse. Inizialmente sbocciate grazie al buon rapporto con Claudio Ranieri, che ne fa un’alternativa di lusso nella squadra che arriva seconda in campionato, dietro solamente all’Inter di Ibra e Mancini. Nella stagione 2008-2009, Giovinco scende in campo 27 volte segnando tre gol ed assaggiando la Champions League. L’anno successivo, i primi seri problemi fisici e le incomprensioni tecniche con Ciro Ferrara lo relegarono in panchina: una situazione deterioratasi sino allo sbotto pubblico da parte del giocatore. Di sfondo, il dilemma tattico: in maglia bianconera Giovinco viene utilizzato come ala, nel 4-4-2 proposto dagli allenatori. Sporadicamente, e per lo più in situazioni d’emergenza, lo si vedrà trequartista, in quello che però rimane l’ufficio del sempiterno Alex. Nell’Agosto 2010 il Parma decide di scommettere un milione di euro su Giovinco, portandolo in Emilia in prestito oneroso con diritto di riscatto. Opzione lievitata esponenzialmente, sino agli undici milioni versati ieri dalla Juve, nei due anni successivi, in cui Seba conquista la nazionale grazie alle sue prestazioni straordinarie. Ora, il paradiso all’improvviso per lui:
Il ritorno in una Juventus vincente con la possibilità, caldeggiata anche dal procuratore D’Amico, di indossare la storica maglietta di Del Piero. Probabilmente è quello che si merita: per quanto ha dimostrato Giovinco può essere il numero 10 della Juventus del futuro. Quella rinata dalle ceneri della B e tornata sul tetto d’Italia grazie ad Antonio Conte. A proposito, tanto per essere chiari: Giovinco è una seconda punta, impiegabile al limite come esterno nel tridente d’attacco. Ruolo che lo scacchiere di Conte prevede e che da oggi ha un interprete di grande qualità in più.