Oggi è la quarta giornata del processo sportivo sul calcioscommesse, ma naturalmente prosegue anche il lavoro delle Procure coinvolte, e la notizia della mattinata arriva da Cremona, perchè l’avvocato di Antonio Conte, l’allenatore della Juventus campione d’Italia, Antonio De Renzis, ha incontrato nel capoluogo lombardo il procuratore Roberto Di Martino. Ovviamente non sono state diffuse notizie ufficiali in merito al contenuto di questo incontro, ma al termine di questa riunione De Renzis ha accettato di fermarsi brevemente a parlare con i cronisti che ormai da molti giorni sono appostati fuori dalla Procura di Cremona. Il legale ha rilasciato dichiarazioni ottimistiche circa la vicenda che coinvolge il proprio assistito: “C’è un grande rispetto per il lavoro della Procura e una grande sintonia”. Queste sono state le parole principali pronunciate da De Renzis, che non ha voluto entrare nel merito del colloquio limitandosi a dire in proposito: “Stiamo lavorando”. Bisogna però sottolineare il fatto che l’avvocato ha escluso una convocazione a Cremona del tecnico della Juventus in tempi brevi: nessun interrogatorio sarebbe in vista, quindi. Ricordiamo che Conte nell’inchiesta cremonese è indagato per associazione a delinquere e frode sportiva: reati non da poco, anche se legati alla sua stagione a Siena, società che è pesantemente coinvolta in questa vicenda e che rischia sanzioni piuttosto pesanti. La Juventus non rischia nulla in quanto società, anche se ovviamente potrebbe perdere l’allenatore qualora Conte fosse giudicato colpevole e dunque squalificato: in ambito sportivo il problema più grande per Conte è l’omessa denuncia delle combine di cui sarebbe stato a conoscenza.
Intanto a Roma, nell’ostello della gioventù del Foro Italico, è iniziata la quarta udienza del processo sportivo. Udienza che è dedicata alle difese e che si è aperta con il venticinquesimo patteggiamento (per la precisione, il numero 18 di un tesserato, oltre ai 7 dei club). Si tratta di Mirko Bellodi – che era stato deferito per la tentata combine di Ancona-Mantova del 30 maggio 2010 –, a cui la Commissione disciplinare ha accordato dunque una squalifica di due anni rispetto alla richiesta di tre anni di stop che era stata avanzata dal Procuratore federale Stefano Palazzi.
La mattinata di oggi è stata dedicata alle ultime arringhe difensive degli avvocati; nel pomeriggio invece ci sarà la replica di Palazzi, poi la Disciplinare si ritirerà in Camera di Consiglio per decidere. La sentenza di primo grado dovrebbe arrivare già nel corso della prossima settimana.
(Mauro Mantegazza)