Tre gol in questa edizione degli Europei, e lo score potrebbe aumentare ulteriormente perchè questa sera c’è la finale contro la Spagna; prestazioni convincenti, una maturazione che forse sembra essere arrivata, le prime pagine dei giornali di tutto il mondo che parlano di lui finalmente per le imprese sui campi da gioco e non per le freccette sulle persone, i petardi scoppiati in casa o i colpi di testa: tutto questo è Mario Balotelli versione Polonia/Ucraina 2012. L’attaccante in forza al Manchester City si avvicina ai 22 anni (li compirà in agosto) con lo status di attaccante decisivo quando più contava: la doppietta realizzata nella semifinale contro la Germania l’ha portato alla ribalta come mai, forse, era accaduto. E’ il simbolo più splendente di questa Italia, anche più di Andrea Pirlo che sta giocando su livelli da Pallone d’Oro: SuperMario rappresenta la forza e la concretezza di una Nazionale che non molla mai, che parte sempre senza i favori del pronostico e riesce a sovvertirli. Sembra così lontano il 10 giugno, eppure sono passate solo tre settimane: Balotelli che si addormenta davanti a Casillas, la sostituzione con Di Natale, il gol di Totò, le critiche a pioggia: non è decisivo, non segna, non è un campione. Poi, quel gol in semirovesciata contro l’Irlanda l’ha sbloccato mentalmente: non ha esultato, come suo solito – anzi si è rivolto in maniera sprezzante a chi lo aveva tartassato. Lo ha fatto qualche giorno più tardi, quando ha steso la Germania e poi si è messo a torso nudo e petto in fuori, come a dire: eccomi qui. Il nuovo Balotelli, forse, con questa manifestazione europea ha definitivamente svoltato. Se lo augurano in tanti, a cominciare da chi gli ha messo gli occhi addosso e sogna di portarlo nella propria squadra. La Juventus su tutti, perchè c’è sempre la questione top player da risolvere e Marotta sta già sognando di ripetere il colpo alla Pirlo (pur se stavolta non a zero Euro), ovvero far passare notti insonni a chi se n’è liberato troppo presto, vedi Moratti. Nelle ultime ore però, come riporta anche il portale britannico Caughtoffside.com, è diventato concreto anche l’interesse del Real Madrid. José Mourinho ha già allenato Balotelli, nelle due stagioni trascorse all’Inter: SuperMario non era un titolare, ma spesso e volentieri è entrato a gara in corso e gli ha risolto parecchie grane, prima di quella maglia gettata a terra con rabbia al termine della semifinale di Champions League contro il Barcellona. Lì si è capito che Balotelli stava per concludere la sua carriera in nerazzurro: volò al Manchester City, dove lo aspettava Roberto Mancini, l’uomo che l’ha fatto esordire in prima squadra e gli ha dato le prime responsabilità in carriera. Adesso, pare che Mourinho si sia finalmente convinto e voglia concedere una possibilità a Mario. Sempre ammettendo che il Manchester City lo lasci partire, naturalmente, perchè la cosa non è affatto scontata: appena dopo la trionfale partita contro il Queens Park Rangers, che ha consegnato ai Citizens la tanto agognata Premier League (44 anni dopo l’ultima: attenzione ai ricorsi storici, perchè l’Italia non vince l’Europeo dallo stesso 1968, e anche questa sera Balotelli ci sarà), l’attaccante ha dichiarato di trovarsi bene in Inghilterra e di voler rimanere.
A distanza di qualche mese le cose possono cambiare, certo: quindi, Florentino Perez è pronto a mettere sul piatto gli almeno 30 mliioni di Euro necessari ad acquistarlo. Potrebbero anche essere di più, perchè le prestazioni europee di Balotelli hanno fatto alzare il suo valore di mercato (il City lo acquistò dall’Inter per 24 milioni di sterline). Naturalmente le Merengues dovrebbero con tutta probabilità liberarsi di uno tra Higuain e Benzema (difficile pensare che tre attaccanti di quel livello restino in rosa) e allora attenzione agli intrecci, con la Juventus a occhio iper vigile su quello che potrà accadere: se Balotelli dovesse vestirsi di blanco, siamo certi che Marotta ripiegherebbe sul Pipita o sul francese.