Dopo i moltissimi arrivi delle scorse settimane in quel di corso Galileo Ferraris in Torino, sede della Juventus, ci si concentra ora sulla missione principale del calciomercato estivo, l’acquisto del famoso top player. Definizione che un po’ tutti sembrano ricusare: già Walter Sabatini aveva fatto capire che il vero top player è quello che si dimostra tale sul campo, e Conte ieri ha sottolineato il concetto, portando l’esempio del rendimento di Arturo Vidal, non certo pagato cifre esorbitanti (clicca qui per la conferenza stampa del tecnico salentino). Al di là delle definizioni, comunque, è chiaro di cosa si sta parlando: del famoso attaccante che porti in dote un bottino di gol che possa fare la differenza, non tanto in Italia (la Juventus dopotutto ha vinto lo scudetto con Matri a 10 reti come capocannoniere) quanto in Europa, dove le difese sono di livello e spesso e volentieri c’è bisogno del guizzo del campione. Marotta e Paratici, con la supervisione di Conte, hanno sfogliato la margherita: gli ultimi due petali rimasti sono quelli che rispondono ai nomi di Stevan Jovetic e Robin Van Persie. Cavani, Suarez, Leandro Damiao al momento sono lontani dai pensieri della Juventus: il nome del nuovo centravanti della Signora uscirà dalle due opzioni di cui sopra. A questo punto, si tratta semplicemente di ragionare a livello tecnico ed economico, fermo restando il fatto che Marotta tiene aperte entrambe le porte finchè ci sono speranze. I tifosi, sicuramente, sono più solleticati dal nome di Van Persie: gioca in Premier League da otto anni, ha esperienza in Champions League, è reduce da una stagione da capocannoniere in campionato e oltre 30 reti stagionali. Piccolo problema: chiede almeno 8 milioni di Euro d’ingaggio, oltre ad avere 29, che non sono 35 ma di sicuro non ne fanno un prospetto sul quale investire troppi anni nel futuro. In pole position c’è sempre stato lui per le qualità realizzative, ma negli ultimi giorni Conte pare essersi convinto su Jovetic: 22 anni, un talento smisurato, tanti margini di miglioramento e l’esperienza già maturata in serie A. In più, le caratteristiche che piacciono tanto al tecnico: duttilità, perché il montenegrino può agire da seconda punta (suo ruolo naturale) ma all’occorrenza, come si è visto lo scorso anno a Firenze, sa disimpegnarsi come attaccante centrale. Il fiuto del gol non manca nemmeno a lui, pur non essendo un bomber di razza del livello di Van Persie; però, ragiona Conte, una coppia con Vucinic (peraltro, i due si conoscono bene, giocando insieme in nazionale) porta tanta imprevedibilità e lavoro per la squadra: entrambi partono larghi, gli inserimenti dei centrocampisti risulterebbero ancora più incisivi della passata stagione (ricordiamo: 9 gol per Marchisio, 7 per Vidal). Insomma, forse quello che serve a questa Juventus non è tanto uno sfondareti che rimane fermo in mezzo all’area, quanto un elemento più mobile che partecipi alla manovra. Ricordando quel che dicevamo del Matri da 10 gol, bisogna anche dire che la squadra ha girato comunque benissimo, e inserire un attaccante no statico a fare lo stesso lavoro dell’ex Cagliari sarebbe probabilmente un miglioramento nello scacchiere tattico della Juventus. L’allenatore dei campioni d’Italia, nel virare le sue attenzioni su Jovetic, l’ha capito: mancherebbe peso, lo stesso problema dello scorso anno, ma in più ci sono giocatori come Giovinco, Isla e Asamoah che aumenterebbero la quantità di palloni in arrivo dalle parti dell’area di rigore; e il Barcellona, pur se forse unico nel suo stile, ha insegnato che si possono segnare valanghe di gol senza avere il “puntero” vecchio stampo. Fin qui, l’idea tattica, che regge se pensiamo che Conte potrebbe decidere di tornare al 4-3-3 e posizionare quindi Vucinic e Giovinco ai lati di Jovetic per un tridente di fantasia. A livello economico, poi, non traggano in inganno i prezzi dei due cartellini:
Vero che Van Persie costa 20 milioni (sempre che non siano 25) e Jovetic 30, ma è altrettanto un fatto acclarato che l’olandese costerebbe alla Juventus il doppio. Volendo pensare a un contratto quadriennale, sarebbero 32 milioni per Van Persie, che più i 20 da versare all’Arsenal fanno 52; per Jovetic parliamo di un massimo di 4 milioni di ingaggio, quindi 16 in quattro anni. Sommiamo i 30 del cartellino arriviamo a 46: complessivamente, un’operazione meno costosa di quella che si imbastirebbe per Van Persie, con in più la carta d’identità. Quella di Van Persie dice 6 agosto 1983, quella di Jovetic 2 novembre 1989. Ultiimo dato: la Fiorentina potrebbe anche considerare contropartite tecniche, Matri o Quagliarella per esempio, mentre l’Arsenal non le prende in considerazione. Messo insieme tutto questo, forse davvero l’idea del montenegrino è quella giusta. Le tempistiche potrebbero essere brevi: nel giro di una settimana la Juventus potrebbe arrivare a definire l’acquisto del suo top player. Ieri Conte ha detto “Deciderò io a chi dare la numero 10”: che la stia tenendo pronta per Jovetic?
(Claudio Franceschini)