Si apre con il botto il processo del calcioscommesse. Al centro della giornata di oggi, come noto, c’era la posizione di Antonio Conte, allenatore della Juventus: è finito nell’occhio del ciclone a seguito di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena, due partite di serie B nella stagione 2010/2011 chiusa con la promozione dei toscani. Filippo Carobbio, il super testimone dell’accusa, ha fatto il nome di Conte e altri membri del Siena, facendo riferimento a una riunione tecnica durante la quale l’allenatore avrebbe rassicurato tutti circa il raggiunto accordo sul pareggio. Quindi, è scattato il deferimento per omessa denuncia. A parole, Conte ha sempre dichiarato la sua innocenza, dicendo cose come “alla fine parlerò io”; la società bianconera, per bocca del presidente Andrea Agnelli, si è stretta intorno al tecnico artefice dello scudetto vinto la stagione passata, e nel rinnovargli il contratto non ha voluto inserire clausole legate a un’eventuale condanna. Nel fine settimana scorso, tuttavia, la Juventus ha scelto la linea del patteggiamento: meglio 3 mesi di squalifica che un periodo di stop ben più lungo (anche un’intera stagione), considerato che Conte potrebbe comunque allenare la sua squadra nel corso della settimana, dovendo soltanto rimanere lontano dal rettangolo di gioco e dagli spogliatoi. Da qui il patteggiamento con il Procuratore Federale Stefano Palazzi, e la richiesta di quest’ultimo, di fronte alla Disciplinare, di una squalifica di tre mesi e 200.000 Euro di ammenda. 10 partite di campionato, 3 di Champions League, la Supercoppa Italiana: questo il totale di partite che Conte avrebbe dovuto saltare. E invece, il colpo di scena: la Commissione Disciplinare ha ascoltato Palazzi, e ha deciso di respingere la richiesta di patteggiamento, giudicandola “non congrua”. Tradotto: 3 mesi di squalifica, per i fatti, sono troppo pochi. Allo stesso modo sono state respinte le richieste del Siena (5 punti di penalizzazione), di Angelo Alessio e Marco Savorani (tesserati per la società toscana all’epoca dei fatti), Giorgio D’Urbano, Dario Passoni e Mirko Poloni. La replica della Juventus, naturalmente, non si è fatta attendere: Briamonte e Chiappero, hanno immediatamente chiesto la ricusazione della decisione della Commissione. Motivo: “Respingendo il patteggiamento avete già deciso, e quindi non potete giudicare quello che avete già giudicato”. Adesso si aspettano gli sviluppi:
Formalmente, appare strano che la Disciplinare rifiuti la richiesta di Palazzi, che già si era accordato con i legali di Conte e con quelli degli altri soggetti deferiti. Questo è quanto, comunque. Intanto Leonardo Bonucci, che è stato deferito per illecito sportivo, potrebbe tentare la carta dell’omessa denuncia, per limitare l’eventuale periodo di squalifica.