Va alla Juventus il primo trofeo della stagione. A Pechino, sotto una pioggia torrenziale che non dà mai respiro, i bianconeri si aggiudicano la Supercoppa italiana battendo il Napoli per 4-2 ai supplementari, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2. Per essere inizio agosto – condizione quindi ancora non perfetta – è stata una bella partita, che ha lasciato poco spazio alla tattica e tanto a squadre allungate con continui capovolgimenti di fronte. La Juventus vince con merito per come ha condotto la gara nel complesso; il Napoli recrimina per un rigore subito a suo avviso ingiustamente e per le espulsioni di Pandev e Zuniga. Furenti, i partenopei non si presentano alla cerimonia di premiazione, infrangendo una tradizione: probabilmente, dovranno pagare una multa.
E’ la prima della Juventus senza Conte in panchina: Carrera dà indicazioni incurante del diluvio, per la sua prima sceglie Giovinco al fianco di Matri, Asamoah esterno destro e Lucio che va sul centrodestra con Barzagli alla sinistra di Bonucci. Nel Napoli, Mazzarri non sorprende nessuno: Insigne in panchina, gioca Pandev con Cavani davanti a lui, Behrami sostituisce Dzemaili e Gargano va a sedersi, forse preludio a una cessione. Si inizia a ritmi blandi: è l’11 agosto, difficile pensare a due squadre che si dannano l’anima per un torneo che dopotutto resta “minore” rispetto ad altri. La Juventus dimostra di esserci sul piano del gioco e dell’organizzazione: prende in mano le operazioni con un Vidal già recupera palloni a centrocampo e un Asamoah che, lo avevamo visto, è perfettamente calato nella realtà bianconera. Giovinco fa tanto movimento, si libera un paio di volte ma per il resto fuma tanto e conclude poco; Matri fa solo sponde, Marchisio si inserisce ma su un paio di cross i compagni non ne approfittanno. I campioni d’Italia creano occasioni con palloni buttati in mezzo e salvati con affanno, reclamano un paio di volte per dei contatti sospetti in area (da rivedere uno su Matri, sembrava esserci rigore), ma pagano dazio all’atteggiamento offensivo al 27′, quando Cavani sfugge al fuorigioco e si invola verso Buffon; il portiere della Nazionale lo ferma benissimo, ma il Matador riprende e di punta insacca. Accusato lo svantaggio, la Juventus si riversa in avanti e dieci minuti esatti dopo trova il pari: cross di Vidal sul secondo palo, Asamoah con i piedi sulla linea dei 16 metri spara un sinistro basso che rimbalza davanti a De Sanctis ed entra in porta. Sembra il preludio all’intervallo, ma il Napoli, che era andato vicino al raddoppio con Hamsik e Pandev (bravo Buffon), trova al 41′ il 2-1, merito di Pandev, protagonista del precampionato, che recupera un disimpegno sbagliato di Bonucci, resiste alla pressione dello stesso difensore e beffa Buffon con uno scavetto sotto. Si va al riposo con questo risultato: la Juventus ha fatto la partita, il Napoli ha colpito.
Si inizia con Vucinic per Matri: la mossa di Carrera è indovinata, perchè il montenegrino cambia le cose a livello di incisività. Ci prova subito con un’incursione da sinistra, ma De Sanctis tocca quel tanto che basta per mandare il pallone a sbattere sulla traversa interna. Il Napoli non sta certo a guardare, Cavani sempre da sinistra prova il tiro invece di servire Hamsik in mezzo, palla fuori e sguardo brutto dello slovacco (che qualche minuto prima si era preso un “vaffa” dal Matador che aveva provato un tiro da fuori senza esito). Batti e ribatti, Vucinic ancora si presenta davanti a De Sanctis e lo salta anche, ma Cannavaro ci mette al piede all’ultimo. Adesso è partita vera: repliche da una parte e dall’altra, nessuna molla il colpo. Per prima, lo fa il Napoli: palla dentro l’area, Vucinic ci arriva prima di Fernandez che da dietro sembra agganciarlo. L’episodio non è solare, ma tanto basta: rigore, che Vidal (sarà lui il nuovo rigorista della Juventus, probabilmente) manda in porta. Sul 2-2 il Napoli si innervosisce: Zuniga al limite viene messo giù da Pirlo, il fallo ci sta ma Mazzoleni glielo fischia invece contro (il colombiano tocca con la mano cadendo), scoppia un parapiglia, giallo per Zuniga e Lichtsteiner. All’85’ la prima svolta: Pandev viene colto in fuorigioco (giusto), rivolge qualche parola al collaboratore Stefani (cosa, non si sa) che avvisa Mazzoleni, rosso diretto per il macedone. E non è finita: al 94′, a supplementari in arrivo, Zuniga ferma Giovinco con una manata al petto inutile e, essendo già ammonito, viene mandato sotto la doccia. Mazzarri non ci sta: out pure lui. Le due squadre vanno all’extra time, ma è chiaro che adesso la Juventus ha un vantaggio anche psicologico, nonostante il calo di alcuni uomini chiave come Giovinco.
E, di fatto, i bianconeri ne approfittano subito: al minuto 97 Pirlo pennella una punizione dalla destra, De Sanctis sbaglia totalmente l’uscita e Maggio, che arrivava a testa bassa, non riesce a coordinarsi e infila la sua porta. E’ finita: il Napoli dimostra orgoglio con un paio di discese di Cavani e Britos (che non sta bene, ma deve stare in campo perchè Mazzarri ha finito le sostituzioni), ma con due uomini in meno, sotto di un gol e furioso non può reggere l’urto della Juventus, che ci mette altri quattro minuti per chiuderla e prendersi la coppa: pregevole assist di Marchisio con l’esterno sinistro volante, Vucinic è da solo in area e non deve fare altro che aspettare l’uscita di De Sanctis e appoggiare di piatto. La coda è spiacevole: mentre Buffon alza la quinta Supercoppa nella storia della Juventus, il Bapoli non c’è perchè ha deciso di non presenziare alla cerimonia di premiazione, non ritirando le sue medaglie. Peccato, al di là dei presunti torti subiti il galateo avrebbe imposto altro.
27′ Cavani (N), 37′ Asamoah (J), 41′ Pandev (N); 73′ rig. Vidal (J); 97′ aut. Maggio, 101′ Vucinic (J)
Buffon; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (89′ Padoin), Marchisio, Pirlo, Vidal, Asamoah; Giovinco (117′ Giaccherini), Matri (46′ Vucinic). (Storari, De Ceglie, Marrone, Quagliarella). All.: Carrera.
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (62′ Fernandez), Britos; Maggio, Behrami, Inler (105′ Dossena), Hamsik (68′ Gargano), Zuniga; Pandev; Cavani. (Rosati, Aronica, Vargas, Insigne). All.: Mazzarri.
Mazzoleni
BUFFON 6.5: Pandev lo frega, vero, ma lui ferma Hamsik e quasi fa il miracolo su Cavani (meglio: l’aveva fatto). E’ tornato alla grande.
LUCIO 5.5: schierato sul centrodestra, dà sempre l’impressione di essere in affanno, con la palla e non. Deve ancora pienamente inserirsi.
BONUCCI 5.5: partita accorta, ma pesa l’errore sul gol di Pandev, quando invece di appoggiare a Buffon tenta di scavalcare l’uomo e regala palla a Pandev.
BARZAGLI 6.5: come al solito, è il più solido del reparto arretrato. Sbroglia più di una situazione pericolosa, non dà spazio a Cavani che infatti deve retrocedere per giocare i palloni.
LICHTSTEINER 7: sembra l’inizio della stagione passata. Pendolino a destra, si fa tutta la fascia centinaia di volte senza mai accusare la fatica. Esce per un problemino solo nel finale.
(PADOIN sv: gioca solo i supplementari, senza farsi troppo notare)
VIDAL 6.5: primo tempo da gladiatore, secondo a tirare il fiato con il rigore del pareggio. Bellissimo il cross per il pareggio di Asamoah. E’ già pronto per il campionato.
PIRLO 5.5: la classe non gli manca mai, ma stavolta è un po’ impreciso e non ha molta voglia di correre. Strana barba incolta, sembra ancora in vacanza, ma tornerà.
MARCHISIO 5: lui non lascia dubbi: deve ancora smaltire le ferie, e le fatiche europee. Non si è mai visto, se non all’inizio per un paio di incursioni interessanti dentro l’area.
ASAMOAH 7: come Lichtsteiner, tritura tutto e tutti dalla parte opposta, e ha il merito del bellissimo gol del primo pareggio. Rispetto allo svizzero, ha un anno di inserimento in meno. Per ora, grande acquisto.
MATRI 5: riprende da dove aveva lasciato, ovvero tanto lavoro oscuro ma concretezza zero. Non sembra l’attaccante che vuole la Juventus, ma i numeri li ha. Andrà davvero al Milan?
(VUCINIC 6.5: entra lui, cambia l’attacco. Non fa troppe cose, ma si prende il rigore, timbra una traversa e mette tanta appresione al Napoli. La chiude lui, con un gol facile facile)
GIOVINCO 6: parte bene, si vede che ha voglia di prendersi la Juve in carico e guidarla alla vittoria, ma a parte un paio di veroniche interessanti si vede decisamente poco.
ALL. CARRERA 6.5: dimostra che sul piano del carattere c’è. Si prende una valanga di pioggia per dare indicazioni continue alla squadra. Non sarà ancora Conte, ma sta imparando.
DE SANCTIS 5.5: sbaglia completamente l’uscita sull’autogol di Maggio, smanaccia confusamente un cross nel primo tempo, lo inganna il rimbalzo sul gol di Asamoah. Ha vissuto serate migliori.
CAMPAGNARO 6: il più in palla dei difensori, ma con Asamoah soffre tanto anche lui. Nel secondo tempo e nei supplementari non lo si vede più.
CANNAVARO 6: salva un gol già fatto nel secondo tempo deviando su Vucinic a porta vuota, ma bene fa Mazzarri a levarlo: stava rischiando grosso, era già ammonito e appariva in affanno.
(FERNANDEZ 5: affonda Vucinic con un’entrata che magari non è nettissima ma è scomposta e inutile)
BRITOS 6: doveva essere il titolare della scorsa stagione, ci riprova adesso. Non demerita troppo, nel primo tempo tiene bene in mano la baracca, poi scompare anche lui.
MAGGIO 6.5: pimpante, corre su e giù per la fascia ed è l’ultimo a mollare. Mezzo voto in meno per l’autogol che chiude la partita, ha perso i riferimenti.
BEHRAMI 6: grande lavoratore di centrocampo, ringhia su tutti ma la condizione è quella che è: più passano i minuti, più va in affanno. E si vede che manca.
INLER 5.5: ci prova a impostare le azioni, ma spesso lo saltano per cercare direttamente Pandev e Cavani. Nel secondo tempo si innervosisce troppo.
(DOSSENA sv)
HAMSIK 6.5: finchè c’è, è il segreto del Napoli, perchè gioca da interno ma poi spesso lo trovi a dialogare con Pandev in avanti. Arma tattica importante, esce lui e il Napoli perde.
(GARGANO 6: dovrebbe essere in partenza, lui non se ne cura e cerca di dare una mano a Inler per quanto può. Ma il centrocampo bianconero lo asfissia)
ZUNIGA 6: motorino perpetuo del centrocampo, è di gran lunga il migliore dei suoi fino a quella prima ammonizione. Il fallo c’era e ha ragione, ma non doveva reagire a quel modo.
PANDEV 7: conferma il grande precampionato. Segna un gran gol e manda in porta Cavani. Non sappiamo cos’abbia detto a Stefani, forse poteva risparmiarselo.
CAVANI 6: segna, e non è una novità. Poi dà una grande mano al centrocampo e addirittura si vede in difesa, ma davanti è un po’ appannato e pecca di egoismo in un paio di occasioni.
ALL. MAZZARRI 5.5: l’aveva preparata bene con attesa e ripartenze, ma sbaglia a togliere Hamsik nel secondo tempo; e l’Insigne di luglio meritava un’apparizione.
ARBITRO: MAZZOLENI 5: tutte le scelte sono giuste, ma pecca in “psicologia”: poteva sorvolare su Pandev (succede tantissime volte), il fallo su Zuniga poteva starci, in generale è parso troppo fiscale, preferendo il rigido regolamento al buon senso.