Niente assoluzione, niente sconti per Antonio Conte: l’allenatore della Juventus dovrà praticamente farsi tutto il prossimo campionato lontano dai campi. La condanna a dieci mesi di squalifica infatti è stata confermata nella sua interezza anche in secondo grado, nonostante Conte si dicesse convinto che sabato sera sarebbe andato in panchina all’esordio di campionato contro il Parma. Ilsussidiario.net ha chiesto a Luciano Moggi un commento su questa conferma di condanna. “E’ un’assurdità” dice in esclusiva, con tono addolorato l’ex dirigente bianconero, lui stesso protagonista di una condanna in tribunale ai tempi di Calciopoli, che lo ha portato addirittura alla radiazione.



Moggi, si aspettava che a Conte venisse confermata la squalifica di dieci mesi o sperava almeno in una riduzione? Questa sentenza è un’assurdità. Se c’è un uomo nel calcio più pulito di Conte, è difficile trovarlo. E’ uomo di campo, uomo di sudore, non certamente una persona dedita ad attività che prevedono altro dallo sport. Credo che sia un insulto al calcio questa condanna. 



Condanna che si basa tutta su una presunta omissione di denuncia… Il problema lo sa qual è? Il problema è che basta qualche bugiardo che vuole mettersi in evidenza e succedono queste cose. Guardi il caso del Grosseto: è bastato un giocatore che non giocava per far franare una società tirando dentro un presidente che era all’oscuro di quanto succedeva (il presidente Camilli è stato poi prosciolto in appello, e il Grosseto reintegrato in serie B, ndr). Purtroppo questa a cui bisogna obbedire è una legge un po’ schizofrenica.

La Corte federale ha confermato la sua linea di continuità già vista in precedenza, confermando quasi tutte le sentenze, ad esempio l’esclusione del Lecce dalla serie B. Onestamente non conosco perfettamente ogni singolo caso e non posso dare giudizi in merito, posso parlare solo di Conte perché conosco la persona e conosco quello che fa. Lui è uno che vorrebbe vincere le partite sul campo e non certamente mettersi d’accordo sui risultati.



Visto che hanno assolto Bonucci e Pepe, si può dire che la Juventus si possa ritenere in qualche modo “soddisfatta”? Ovvero: una squalifica di due giocatori sarebbe stato un ingente danno economico, mentre quella dell’allenatore in fondo non intacca il lato economico? Non sarà un danno economico, forse, ma è certamente un grosso danno sportivo. Non avere l’allenatore in panchina è una cosa che non facilita la squadra.

Però, durante la settimana Conte può comunque allenare… E’ vero che oggi ci sono sistemi di comunicazione, per cui l’allenatore in qualche modo può farsi sentire, dettare qualche accorgimento, ma sa cosa vuol dire non poter essere nello spogliatoio con i giocatori, ad esempio? Vuol dire tantissimo, vuol dire un danno sportivo difficilmente quantificabile. Non vedo perché debba verificarsi una cosa del genere. I colori bianconeri non sono ben visti, è ovvio. 

Lei è dunque sulla linea della presidenza juventina, che si definisce danneggiata e attaccata? 

Io non sono solo in linea con la Juventus, sono anche sopra la linea, cioè sono ancora più arrabbiato per il trattamento a cui è sottoposta la società bianconera ormai da diverso tempo. Son arrabbiato soprattutto per questo motivo.

Quale, precisamente? La Juventus è una società che stava cominciando a risollevarsi dopo essere stata così duramente colpita, e adesso viene nuovamente colpita dal punto di vista sportivo. Insomma, qui ci sono giocatori che hanno fatto di tutto nell’ambito delle scommesse, che hanno taroccato delle partite, e chi lavora e che non sa neanche quello che viene fatto si deve prendere dieci mesi di squalifica.  

In definitiva, il suo commento? E’ un’assurdità. Questa sentenza è un’assurdità.