La Juventus espugna il Ferraris battendo il Genoa per 1-3. Una vittoria in rimonta quella degli uomini di Conte. Nel primo tempo la rete di Immobile aveva siglato il vantaggio meritato degli uomini di De Canio. Nella ripresa però, si è rivista in campo la consueta Juve: rapida, aggressiva e dinamica. Gli innesti di Vucinic e Asamoah subentrati a Matri e De Ceglie hanno dato una scossa alla squadra. Le reti di Giaccherini, Vucinic su rigore e Asamoah hanno fissato il risultato finale sull’1-3 e hanno consentito ai bianconeri di sbancare uno campo proibitivo.



Quella che si è appena conclusa al Ferraris è stata una partita carica di intensità e piena di emozioni. Il Genoa ha letto alla perfezione l’inizio gara offrendo un elevato pressing profondo che ha messo in seria difficoltà i giocatori avversari per l’intero tempo. Il gol di Immobile rischiava di essere accompagnato da quello di Borriello, ma la qualità difensiva bianconera (in particolare il gran salvataggio di Bonucci) ha permesso di resistere. D’altro canto una Juve impacciata e statica non ha lasciato una buona impressione. Nella ripresa però i bianconeri hanno cambiato atteggiamento e le conseguenze sono state visibili fin da subito. Prima del pareggio di Giaccherini, la squadra di Conte ha creato diverse occasioni mal sfruttate. Dal pareggio in poi i bianconeri hanno acquistato un pizzico di sicurezza in più e l’epilogo si è progressivamente scritto da solo.



De Canio imposta una squadra aggressiva e sfrontata, pronta a giocarsela fin dall’avvio. La scelta principale del tecnico è la marcatura a uomo di Pirlo affidata a Bertolacci. L’asfissiante copertura smorza non poco la qualità degli avversari, in modo tale da consentire ai giocatori genoani un pressing più proficuo. L’arma del contropiede riesce spesso, ma Immobile e Borriello non riescono a tramutare le occasioni in gol. Nella ripresa la rete del vantaggio viene mal gestita e la Juventus diventa irresistibile. Il centrocampo si schiaccia ben presto a ridosso della linea difensiva e gli avversari colpiscono più volte.  



Una Juventus ambigua ha la meglio su un campo difficile come quello del Genoa. Il punto di forza dei bianconeri resta il centrocampo. La pressione esercitata nel secondo tempo è impressionante e in pochi minuti relega i liguri nella propria metà campo. La vena realizzativa degli uomini di Conte si conferma proficua. Sono già 9 le reti messe a segno in 3 gare di Campionato. Escludiamo che dopo la prestazione di Vucinic ci sia ancora qualcuno che rimpiange il cosiddetto top player…

Gestisce un match ad alta intensità non disprezzando l’uso dei cartellini fin da subito. Pur se pare spesso troppo fiscale, riesce a interpretare meglio le varie azioni. Giudica da penalty il fallo netto di Sampirisi su Asamoah e non concede il rigore per un tocco di mano involontario di Seymour nel secondo tempo.

Ferraris quasi esaurito per la sfida odierna. Grande rumore della gradinata nord che per tutti i 90’ ha incitato la squadra. Grande affluenza anche di tifosi juventini, circa 5 mila al seguito della Vecchia Signora. 

Legge bene ogni uscita e si dimostra pronto quando l’occasione lo richiede. Incolpevole sui gol incassati.

Macchia una prestazione sufficiente con un grossolano errore che regala il penalty del raddoppio alla Juve. Gli manca la costanza giusta per maturare. (dal 34’ s.t. FERRONETTI s.v.)

Fatica a mantenere la posizione, ma si oppone spesso alle incursioni aeree di Matri. Verso la fine del primo tempo si dimentica colpevolmente di Matri, ma il lodigiano sbaglia a tu per tu con Frey.

Mantiene l’organizzazione e la calma nella retroguardia rossoblù. Soffre se preso in velocità, si rifà quando tocca uscire in anticipo. (dal 22’ s.t. GRANQVIST 5,5 Crea più scompiglio che ordine, rischiando spesso di lasciare spazi agli attaccanti avversari.)

Gara piuttosto incolore. Alterna buone giocate a errori in fase propositiva. (dal 38’ s.t. MELAZZI s.v.)

Primo tempo condotto bene con diversi recuperi e numerosi appoggi in attacco. Troppo nervoso con il passare dei minuti sbaglia frequentemente.

Grande lavoro del cileno in entrambe le fasi. Uomo in più da una zona all’altra del campo.

 Fa un buon lavoro nella marcatura a uomo su Pirlo. Si divora il gol del raddoppio a fine primo tempo.

 Ci prova in ogni modo, ma la sua fantasia quest’oggi non fa nascere occasioni concrete.

 Combatte per l’intero match facendo a sportellate contro chiunque gli capiti in traiettoria. Prestazione più che positiva.

 Dopo il clamoroso errore su contropiede, si fa perdonare dai tifosi con una rete conquistata con volontà. Si sacrifica molto per la squadra e torna utile e letale nelle ripartenze.

Mette in campo un Genoa aggressivo e carico. Peccato che con il calare di intensità la squadra lasci sempre più campo alla Juventus che poco a poco ribalta il risultato.

 Reattivo e temerario fino alla fine, conduce i suoi compagni alla vittoria a suon di parate e urla. Da riapprezzare il miracolo con i piedi su tiro ravvicinato di Bertolacci.

 Soffre la velocità degli avversari, ma rimedia quasi sempre con anticipi a tempo.

Salva il risultato con una scivolata su tiro a botta sicura di Borriello. Avanza quando deve per dar qualità alla manovra.

 Non ancora al meglio della forma. Lotta comunque fino al fischio finale riuscendo spesso a stroncare sul nascere le incursioni avversarie.

Tanta corsa, ma poca precisione. Non riesce a effettuare un servizio a dovere per le punte. Ancora impacciato soprattutto negli inserimenti offensivi. (dal 31’ s.t. LICHTSTEINER s.v.)

Si riprende pian piano il centrocampo. Migliora con la crescita della squadra. Nel secondo tempo diventa prezioso grazie ai numerosi anticipi.

Messo in ombra nella prima frazione, si trova in posizione secondaria nella costruzione di manovra. Nella ripresa trova gli spazi giusti e da il là alle azioni più importanti costruite dalla sua squadra.

Trova il gol in una prestazione altalenante. Molti errori di precisione e di postazione. Con l’apertura di spazi riesce a mettersi a suo agio e a creare qualcosa in più.

 Molta volontà, ma poca sostanza. La differenza con il ghanese la si percepisce immediatamente dopo la sua sostituzione. (dal 10’ s.t. K. ASAMOAH 6,5 Esplosivo e determinato come non mai. Si conquista un penalty con furbizia e martella su è giù per la fascia facendo perdere le sue tracce a uno spaesato Sampirisi.)

Non trova l’indirizzo giusto e spreca un occasione davanti a Frey. Per il resto poco o nulla. Può fare di meglio, la Juve lo aspetta… (dal 10’ s.t. VUCINIC 7 La partita cambia direzione soprattutto grazie alla sua qualità. Salta spesso l’uomo in posizione avanzata aprendo diversi spazi per i compagni e sforna assist per Giovinco a non finire. Top player.)

 Dedizione continua alla causa. Prova spesso ad accelerare tra le maglie avversarie, ma non è in giornata di grazia.

 Rinfresca la Juve nella ripresa riconsegnando una squadra motivata. Da rivedere la concentrazione di alcuni singoli.

 

(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)