Si chiude sul punteggio di 1-4 la sfida fra Udinese e Juventus, seconda giornata di serie A. La copertina è tutta per Sebastian Giovinco, che dato a rischio per infortunio, entra quasi come per rassicurare tutti: la 10, la mitica maglia che aspetta un degno indossatore, se a qualcuno deve andare, vada a lui, altro che Bendtner, con tutto ciò che ne consegue. Il che significa l’aver messo le radici nel ruolo di spalla a Vucinic che tanto attendeva un titolare. La sua doppietta, splendida e meritata, arriva nel secondo tempo, quando del resto i giochi sono già stati fatti, in quanto la partita pende a favore degli ospiti già dopo dieci minuti, per effetto di quella tanto contestata regola che vuole l’espulsione del portiere nel fallo da ultimo uomo. In effetti, questo episodio stravolge l’esito della gara, regalandola alla Juventus, che non si fa pregare e coglie al volo la seconda vittoria su due per la testa solitaria della classifica: messaggio forte e chiaro, se pure un campo come Udine è sbancato con goleada, ci sarà un motivo. Certo, stiamo ancora attendendo una sfida degna della Juve, che possa decretarne il vero valore in questo inizio di stagione: forse, probabilmente, sarà la sfida a Stamford Bridge contro il Chelsea, ma nell’attesa il poco materiale a nostra disposizione lascia comunque intendere che i bianconeri hanno tutta l’intenzione di uccidere questo campionato. Che dire invece dell’Udinese? Si chiude nel peggiore dei modi una delle peggiori settimane della sua storia, che rischiano di avere strascichi pesanti sull’ambiente. Grazie a Dio c’è la sosta delle Nazionali, che arriva come manna dal cielo, anche perchè sarebbe un peccato se i ragazzi di Guidolin andassero sotto psicologicamente, visto che tecnicamente e tatticamente i mezzo ci sono tutti per fare un’altra grande stagione, e così hanno dimostrato i primi dieci minuti di questa partita. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa sia successo. Stati d’animo opposti all’inizio della sfida: la Juve arriva da una vittoria all’esordio, e vuole continuare la striscia di imbattibilità dell’anno scorso; l’Udinese invece, come ha detto Carrera in conferenza pre partita, è ferita dalla sconfitta a Firenze e soprattutto dall’eliminazione ai preliminari di Champions, e la sua voglia di riscatto potrebbe giocare un brutto scherzo ai campioni d’Italia in carica. E infatti l’avvio è tutto a tinte bianconere (friulane, visto che i piemontesi sono in maglia rosa), con uno scatenato Fabbrini che si muove a tutto campo disorientando la retroguardia juventina. La Vecchia Signora però non sta a guardare, e risponde colpo su colpo con ripartenze micidiali, come con Pirlo che al già al 3′ lancia Lichtsteiner solo davanti a Brkic, ma il pallonetto dello svizzero è troppo alto. La svolta si ha però all’11’, quando lo stesso Pirlo lancia Giovinco a rete, e la Formica Atomica viene travolta da Domizzi, Danilo e Brkic in uscita: rigore sacrosanto ed espulsione più dubbia del portiere, fatto sta che Vidal stavolta non sbaglia e, dopo aver travolto il neoentrato Padelli al posto dell’ottimo Fabbrini, porta i suoi in vantaggio. L’Udinese ha una reazione d’orgoglio che dura però pochi minuti, la partita rischia di incattivirsi ma viene mantenuta tra i binari da Valeri, e la Juve con calma prende le redini del gioco. Gli ospiti infatti dominano, ma non sembrano voler affondare per cercare il raddoppio. Finchè, al primo minuto di recupero, ecco che questo arriva improvviso: il solito Asamoah sfonda a sinistra, serve Vucinic al centro che, ritrovatosi da solo grazie al liscio di Armero, trafigge Padelli con un meraviglioso destro morbido a giro. 2 a 0 subito prima dell’intervallo, mazzata che stenderebbe chiunque…perfino i ragazzi di Guidolin? Si, perfino i ragazzi di Guidolin, che provano a recuperare all’inizio del secondo tempo ma vengono subito ridimensionati da Sebastian Giovinco che, 1037 giorni dopo l’ultima volta (col Napoli), torna a segnare con la maglia della Juve: lo fa di rapina, con agilità e furbizia, le sue doti migliori, raccogliendo una respinta resa goffa dal terreno bagnato del portiere, e scaraventandola in rete al 52′ per il 3-0 che uccide la partita. Il match davvero è ormai finito, nessuno ha più nulla da chiedere, sembra che si aspetti il 90esimo. Ma in realtà, qualcuno in fondo in fondo ha ancora qualche sassolino da togliersi dalla scarpa: è ancora lui, Seba Giovinco, che risponde a tutte le malelingue sparando in rete un diagonale al veleno al minuto 69, per il poker bianconero e la doppietta personale. Il gol al 77′ di Lazzari è solo per le statistiche, stasera c’è stata solo la Juve, guidata da un piccolo, enorme, Sebastian Giovinco.
TABELLINO
UDINESE-JUVENTUS 1-4 (primo tempo 0-2)
UDINESE (3-5-1-1): Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra (7′ s.t. Muriel), Pinzi, Lazzari, Armero; Fabbrini (13′ p.t. Padelli); Di Natale (31′ s.t. Allan). (Angella, Coda, Heurtaux, Faraoni, Pasquale, G. Silva, Willians, Maicosuel, Barreto). All.: Guidolin.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini (26′ s.t. Marrone); Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio; Asamoah; Giovinco (28′ s.t. Matri), Vucinic (28′ s.t. Quagliarella). (Storari, Branescu, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini). All.: Conte (in panchina Carrera).
MARCATORI: Vidal (J) su rigore al 14′, Vucinic (J) al 46′ s.t.; Giovinco (J) all’8′ e al 26′, Lazzari (U) al 33′ s.t.
ARBITRO: Valeri.
Espulso: 12′ p.t. Brkic per fallo su chiara occasione da gol.
Ammoniti: Pinzi, Armero, Marchisio, Bonucci, Domizzi, Matri.
Angoli: 5-2 per la Juve.