Chelsea-Juventus finisce col punteggio di 2-2, che riconsegna alla Juventus il patentino di grande d’Europa. Alla doppietta di Oscar hanno risposto Vidal e (udite udite) Quagliarella. Senza allungarsi in panegirici prematuri, il punto di Stamford Bridge porta con sè buone indicazioni per Carrera, Conte o chi per loro. La Juventus ha pareggiato in casa dei campioni d’Europa, mostrando un sistema di gioco più articolato e propositivo, anche se meno pungente anche per la mancanza del famigerato top player d’attacco che Di Matteo ha (Torres) e la Signora no. Il centrocampo, e con lui tutta la squadra, ha sopperito all’assenza “giustificata” di Pirlo, tarpato dalla gabbia appositamente preparata per lui. Nell’altra partita del gruppo E lo Shakthar ha sistemato il Nordsjaelland col 2-0 che lo porta in testa a quota tre. Il prossimo due ottobre i bianconeri riceveranno a palazzo proprio i barbari di Lucescu, in un test forse meno leggibile di quello di stasera. Ma come si suol dire: chi ben comincia è a metà dell’opera.
Il Chelsea rientra a bere il thè sopra di un gol, forte della doppietta del carioca Oscar parzialmente bilanciata dal gol di Vidal, fondamentale per assorbire la doppia mazzata. E dire che il mattatore della prima frazione è uscito dal cilindro di Di Matteo solo poche ore prima del calcio d’inizio. Il tecnico dei Blues sceglie il brasiliano in luogo dell’annunciato Mata, piazzandolo al centro del trio fantasia alle spalle di Torres. Inizialmente Oscar segue il copione che lo incolla a Pirlo, poi decide di fare quello per cui è stato pagato e si fa più smaliziato tatticamente. Al 31′ l’ex Internacional riceve centralmente un servizio da sinistra di Hazard: il destro dai 20 metri viene alzato dalla deviazione di Bonucci, quel tanto che basta a scavalcare il tuffo di Buffon. Sul trampolino del vantaggio il Chelsea si ributta avanti, e all’azione successiva trova il raddoppio. Ashley Cole verticalizza per Oscar che ronza al limite dell’area, tocca all’indietro e spalle alla porta gira a rete un destro…alla Del Piero, non viene in mente niente di meglio per descriverlo. Gol eccezionale, meritevole dell’omonima statuetta. Ma la Juventus ha sette vite e si rialza dopo cinque minuti, grazie al combattente Vidal. Zoppicante solo pochi minuti prima per un contrasto, il cileno sbatte alla spalle di Cech un sinistro rasoterra dal limite dell’area, che ridà fiato e speranza ai tifosi juventini, spenti dalla secchiata di caipirinha. All’intervallo il vantaggio del Chelsea risulta ingeneroso per una Juventus che ha cercato di fare la partita, dopo primi minuti di comprensibile prudenza. Di Matteo cucina un gara al contropiede, per sfruttare i guizzi dei vari Hazard (ben controllato), Oscar e Ramires; ma le occasioni più ghiotte sono di marca juventina. Al 20′ un lancio pennellato di Barzagli pesca Marchisio al di là di tutti (posizione regolare): l’aggancio volante è difettoso e la tempestiva uscita di Cech fa il resto. Più ghiotta ancora la chance per Vucinic: alla mezz’ora il montenegrino si libera in area per il diagonale da destra, salvo poi infilare le famose ciabatte e concludere a lato sul primo palo. I Blues hanno raccolto qualche scampolo in velocità sulle fasce e un paio di mischie in area avversaria, risolte di riffa o di raffa dagli attenti centrali bianconeri.
Nessun cambio ma la solfa è la stesa, smussata dalla crescente stanchezza. La Juventus si produce spesso in un possesso palla capillare ma sterile, poichè il Chelsea orla la propria trequarti di filo spinato. I bianconeri non trovano occasioni e rischiano al 13′, allorchè Hazard sfrutta la sua velocità in contropiede per sfuggire a Barzagli; raggiunto il fondo il francese però si tuffa senza che il difensore lo tocchi: giustamente Proença fa finta di niente. Al 19′ la Juve sfrutta un corner: sponda di Barzagli verso il secondo palo e Bonucci incorna debolmente sul fondo. Al 20′ Marchisio trova finalmente un varco, ma David Luiz si avventa sulla conclusione dal limite come giaguaro sulla preda e devia in corner. Di Matteo inserisce Betrand (24′) e toglie Oscar, cui lo stadio dedica la prima standing ovation (30′): sullo sfondo Carrera butta dentro Quagliarella, e quasi nessuno se ne accorge. Decide allora di prendersi la scena, il Quaglia, e punisce dieci minuti dopo. 40′: Marchisio sembra traccheggiante ma traccia un filtrante verticale perfetto per lo scatto del neo entrato, tenuto in gioco da Terry; nel tet-a-tet col gigante Cech Quagiarella ritrova una freddezza mai sopita e infila sotto le gambe il meritato pareggio. Sospiro per la Juventus che poco prima aveva rischiato la beffa sul contropiede Hazard-Mata, concluso dallo spagnolo con un sinistro sull’esterno rete (35′). I Blues ci provano ma la Juve ha imparato da loro e chiude bene: finisce 2-2 e si può dire che sia giusto così.
Il tabellino
Marcatori: 31′, 33′ Oscar (C), 38′ Vidal (J), 80′ Quagliarella (J)
Chelsea (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, David Luiz, Terry, A.Cole; Mikel, Lampard; Ramires (24’st Bertrand), Oscar (30’st Mata), Hazard; F.Torres (Turnbull, Cahill, Azpilicueta, Romelu, Moses). All.Di Matteo.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (32’st Isla), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco (30’st Quagliarella), Vucinic (43’st Matri) (Storari, Lucio, Giaccherini, Marrone). All.Carrera.
Arbitro: Proenca (POR).
Ammoniti: Ramires (C), Vidal (J)
(Carlo Necchi)