La Juventus ha ricominciato da dove aveva finito. L’inizio del campionato 2012-2013 ha prolungato l’imbattibilità nazionale, rotta solo dalla finale di coppa Italia dello scorso maggio. La sqaudra è stata rinforzata da diversi acquisti di spessore ma una novità importante si è registrata anche sopra la panca. Dove non siede più l’allenatore Antonio Conte, squalificato a seguito del caso calcioscommesse, ma bensì Massimo Carrera, collaboratore tecnico promosso a mister in prima. Alla vigilia del campionato ci si chiedeva se il cambio in panchina e il contatto non più così diretto da Conte potessero in qualche modo influire sul rendimento dei giocatori in campo. Lo stesso Gigi Buffon non si fatto problemi ad ammettere che l’assenza del mister sul campo, come amano dire gli juventini, potrebbe alla lunga penalizzare la chimica e gli automatismi di squadra. Dubbi che per il momento non sembrano scalfire Massimo Carrera, che da head coach ha totalizzato quattro vittorie e un pareggio, conquistando la supercoppa italiana ad agosto e superando il test di ammissione all’ateneo dei più grandi, la Champions League. Per un parere sul Carrera primo allenatore ilsussidiario.net ha contattato in esclusiva Emiliano Mondonico, stimato allenatore del nostro calcio che ebbe modo di allenare il Carrera giocatore ai tempi dell’Atalanta, nel biennio 1996-1998. Ecco le sue impressioni:
Mister, si aspettava che Carrera si calasse così bene nella parte? Sì perchè lui era già un allenatore a Bergamo, quando giocava all’Atalanta. Si vedeva che mirava a diventare allenatore, aveva già in testa l’idea di questo nuovo mestiere. E penso che lo stia facendo nella maniera migliore. Non dimentichiamo una cosa però.
Quale? Di riconoscere i giusti meriti all’allenatore in prima: se la Juventus continua a fare bene è dovuto al lavoro di Conte. Però bisogna dire che Carrera lo sta sostituendo in maniera molto tranquilla, serena, e soprattutto si vede che sa quello che deve fare.
A Bergamo le diceva apertamente di voler fare l’allenatore? Sì, certamente. Ricordo che quando si temeva un mio allontanamento dalla panchina dell’Atalanta, lui era pronto perchè anche come allenatore in seconda aveva in mano le redini della squadra. Lui ha questa idea dentro.
Quando la squalifica di Conte finirà Carrera tornerà dietro le quinte con la stessa serenità?
Sì. Conte ha una personalità troppo rilevante per la squadra. Carrera tornerà a fare il secondo, un pò più consapevole della bontà del proprio lavoro. Poi sarà anche il caso di valutare se varrà la pena continuare così o andare a fare il primo in un’altra squadra: sicuramente questa è un’ottima vetrina per lui.
(Carlo Necchi)