La Juventus strapazza la Roma per 4-1 e conquista i tre punti in palio allo Juventus Stadium. Squadra aggressiva, irresistibile e in forma. La Roma non può far altro che sventolare bandiera bianca. Decidono le reti di Pirlo su punizione, Vidal su rigore e Matri nel primo tempo. Mentre nella ripresa il neo-entrato Giovinco replica al rigore concretizzato da Osvaldo.
Partita emozionante fin dalle prime battute. Pressing asfissiante delle due squadre. Gli uomini di Conte ben presto conquistano il campo e possono esprimere al meglio le loro qualità. La difesa della Roma si fa infilare da ogni parte e in 10 minuti la Juve gonfia la rete per 3 volte. Nella ripresa la Juve rallenta il ritmo e lascia giocare gli avversari che riescono a rendersi pericolosi solo dopo l’ingresso di Destro e Perrotta. La Juve incassa il gol a causa di un penalty provocato da una sciocchezza di Bonucci, ma risponde con la rete in contropiede siglata da Giovinco.
La squadra del Presidente Agnelli si mostra pimpante e in palla fin dalle prime battute. A chi in settimana aveva riempito di inchiostro i giornali commentando la prova di Firenze, la capolista risponde con una prestazione straripante. Per chi ne avesse voglia si possono consultare le statistiche a fine gara. Senza dimenticare una buona parte della ripresa lasciata volontariamente all’iniziativa avversaria. Juventus pronta dunque ad accogliere martedì prossimo gli ucraini dello Shakhtar.
Quando una squadra così disunita si presenta nello stadio della squadra più forte del proprio campionato l’esito non può essere diverso. Difesa scoordinata e marcature inesistenti. Contro la Juve tutto questo si paga caro. Squadra ed equilibri da rivedere se si vuole davvero fare qualcosa di buono in campionato.
Il pubblico dello Juventus Stadium spegno ogni velo di polemica o preoccupazione per il ritorno di Zeman a Torino. Accoglienza fredda condita da qualche legittimo sfottò.
Giudica in maniera corretta i due rigori concessi. Non disprezza l’uso dei cartellini per mantenere in pungo la gara.
Attento nel secondo tempo sulle sporadiche azioni della Roma. Osvaldo verso il finale lo impegna con un rasoterra in area.
Egregiamente impeccabile. Conferma la propria solidità in difesa e si invola come un giovanotto spensierato verso l’area avversaria confezionando un assist al bacio per il poker bianconero.
Vuol partecipare alla festa bianconera, ma rischia di rovinarla con un intervento irragionevole che regala il rigore alla Roma. Il problema rimane la concentrazione.
Recupera più palloni di tutti (ben 24!). Sempre pronto all’uscita tempestiva stronca sul nascere le ripartenze giallorosse.
Si fa vedere spesso in avanti proponendosi con i tempi giusti. Deve ancora trovare il massimo della condizione, ma siamo sulla buona strada.
Corre, lotta, anticipa, sterza, rincula, recupera, tira e chi più ne ha più ne metta. Gara intensa senza pausa.
Gode di libertà vigilata e a uno così basta e avanza. Apparecchia e serve palloni d’avorio ai compagni. Lanci calibrati al millimetro.
Importantissimo per gli equilibri bianconeri. Un colpo di tacco in corsa nel primo tempo e innumerevoli inserimenti impreziosiscono una delle sue gare più belle. (dal 32′ s.t. K. ASAMOAH s.v.)
Si fa trovare pronto alla nuova chance confermandosi ormai a pieno agio nel modulo. Cross e corsa. Può diventare un elemento prezioso lungo il campionato. (dal 39′ s.t. POGBA s.v.)
Ritorno al gol mai così atteso. È una liberazione che deve fungere da punto di partenza. La coppia d’attacco formata da lui e Vucinic pare quella più funzionale considerando tutti i fattori. Non si deve perdere d’animo. (dal 32′ s.t. GIOVINCO 6,5 La sua velocità gli permette di fare centro sfruttando al massimo l’occasione perfetta.)
Sfiora il gol per ben due volte. Traversa e guanti di Stekelenburg gli impediscono di trovarlo. Un po’ nervoso con il passare del tempo, ma ci sta.
Juventus sfrontata e senza paura. Si prende in 10 minuti il pallino del gioco. Squadra corta in costruzione e dinamica in zona offensiva. Studia a memoria i movimenti della difesa della Roma e la infila dove e quando vuole.
Si fa beffare sul suo palo dalla punizione di Pirlo. Risponde in volo su Matri e Vucinic ma non basta…
Schiacciato dalla pressione juventina, non riesce ad avanzare la sua posizione. Con il passare del tempo si ritrova in parte.
Si addormenta più volte causando nel primo tempo la rete di Matri e permettendo nella ripresa a più giocatori di siglare la rete. Distratto.
Spaesato perde più volte la posizione non capendo quali siano i propri compiti.
Non sopporta la pressione della Juve e si lascia troppe volte alle spalle Caceres. Esce anzitempo per la febbre. (dal 34′ p.t. MARQUINHOS 5,5 Si propone più volte nella ripresa, ma non trova mai il cross preciso)
In posizione defilata non rende al meglio e spesso la sua propensione naturale lo porta ad accentrarsi. Sbaglia più del solito.
Duro e reattivo a inizio gara. Si perde dopo i 3 gol subiti dalla sua squadra. (dal 19′ s.t. Riequilibra in parte la cintura mediana riuscendo a dare più fluidità alla manovra.)
Migliore tra i suoi. Non si perde di animo mai. Proponendosi spesso per il passaggio e provando a scatenare le fasce. Si sbatte invano.
Parte più forte di tutti, facendosi trovare spesso libero per il tiro. Con il passare del tempo si perde tra le maglie a strisce.
Trova diverse volte lo spazio per calciare, ma senza il rigore non avrebbe mai centrato lo specchio.
Nervoso e troppo statico per una partita del genere. Esce ben presto dalle trame offensive dei suoi. (dal 19′ s.t. DESTRO 6 Entra dinamico e pronto a rifarsi sotto. Si procura il rigore e sfiora la rete con una giocata d’autore).
Rimane fermo nella sua idea di proposizione del gioco, provando a esportarlo anche questa sera. La Juventus però è avversario cui occorre prendere le misure, lui preferisce di no e i risultati si vedono. La difesa viene bucata troppe volte e il divario a fine gara poteva essere maggiore.
(Francesco Davide Zaza)