“Ringrazio tutti di essere venuti: poche ore fa ho firmato un contratto che mi legherà per i prossimi due anni al Sydney Football Club”. Con queste parole, Alessandro Del Piero ha ufficialmente messo la parola fine alla sua carriera italiana. Cosa che, del resto, era già chiara dal 30 giugno scorso, ovvero da quando il suo contratto con la Juventus era terminato, e l’ex capitano aveva subito lasciato intendere come il suo futuro non sarebbe potuto essere in altre squadre italiane. Concetto ribadito oggi al Lingotto, luogo “scelto certo per il legame con l’Avvocato e tutta la famiglia Agnelli che hanno dato tanto a Torino, ma anche un po’ per caso; ed è anche bello, che alla fne si finisce sempre qui”. Dunque, Del Piero dice: “Sono state tante e inaspettate le squadre italiane che mi hanno cercato, ma è giusto che io abbia declinato le offerte”. Spazziamo subito i dubbi: chi pensava ad un Del Piero livoroso nei confronti di una Juventus che l’ha allontanato dopo 19 anni di onorata carriera, condita da più di 700 presenze e quasi 300 gol, più undici stagioni con la fascia di capitano, si deve ricredere: anche se ci ha messo un po’ per il fare il nome dei bianconeri, trincerandosi dietro giri di parole quali “il mio passato” o “il club con il quale ho giocato fino a ieri”, Alex non nasconde, come del resto aveva già detto a più riprese, che il suo cuore sarà sempre bianconero, che continuerà a tifare Juventus e, nel limite del possibile, a guardare le partite. “A volte la sveglia suonerà, altre volte magari no”. Naturalmente, gli è anche stato chiesto un parere sulla maglia numero 10, ancora senza padrone tra i campioni d’Italia: “Naturalmente, un sorriso mi scappa quando leggo che la mia maglia è ancora la più venduta; ma preferisco non approfondire il perchè la Juventus non abbia ancora un numero 10 dopo di me”. Sgombrato il campo, Alex si tuffa a capofitto nella sua nuova avventura, che lo vedrà impegnato con il Sydney: “Mi interessa il lato agonistico, la mia è una scelta di vita ma voglio vincere e mi è stato detto che il club punta a questo”. Tante belle parole di Del Piero nei confronti della società che lo ha scelto, e verso il movimento calcistico australiano: “Questa è la scelta giusta per me, arriva nel momento giusto e io spero di poter essere un aiuto per il movimento australiano, che vuole crescere”. Lo conferma anche Tony Pignata, seduto al suo fianco: l’AD del Sydney FC si dice onorato che un campione come Del Piero vada a giocare in Australia, una cosa che farà bene non solo al club ma a tutto il calcio australiano. Si azzarda, al Lingotto, anche un paragone con il Pelè che emigrò al Cosmos: “Ho qualche racconto di questo, ma sono epoche diverse”, dice l’ex numero 10 della Juventus, che avrà la 10 anche in Australia. Ad ogni modo, tutta la conferenza è stata improntata sulla voglia che Alex Del Piero, accompagnato oggi dal fratello Stefano, dal dottor Tosetti e dalla moglie Sonia con il figlio Tobias (“gli altri due dormono”), ha di fare bene in Australia:
“Tutti mi parlano meravigliosamente bene del Paese e della realtà, io non vedo l’ora di buttarmi in questa avventura straordinaria. La mia casa e il mio ufficio però resteranno a Torino”. Spazio anche alle ipotesi naufragate: negli ultimi giorni, il Liverpool si era fatto sotto. “Ma quando parlavo di squadre italiane e straniere nelle quali non mi vedevo, il Liverpool era tra queste”. E sull’America, dove avrebbe potuto raggiungere David Beckham: “Sì, ci sono stato molto vicino; ma questa è la scelta giusta”. E continua a ripeterlo, come un mantra. Il campionato in Australia inizia il 5 ottobre, tra un mese esatto: siamo sicuri che Del Piero sarà protagonista anche nella A League. In bocca al lupo, Alex.