Stando alla classifica, la Juventus è la squadra che ha meno bisogno di correttivi dal mercato di gennaio. Quel poco si può aggiungere alla dominatrice dell’ultimo anno e mezzo di campionato è stato fatto: si è fatto male Chiellini ed è arrivato Federico Peluso, giocatore che dopo un esordio incerto è stato capace di segnare un gol decisivo in Coppa Italia contro la Lazio. Si parla di problemi in attacco e per giugno è stato bloccato Llorente. Ciò non impedisce alla società bianconera di muoversi ancora in ottica futura. In questo senso un mezzo passo è stato mosso con l’acquisto, ritenuto vicinissimo, di Domenico Berardi, attaccante classe 1994 del Sassuolo. Si tratta di un elemento giovanissimo che però si è già ritagliato un posto di rilievo nella squadra capolista in serie B. Un campionato in cui la Juventus ha nascosto alcune delle sue gemme, uscite dal vivaio dopo aver vinto l’ultimo torneo di Viareggio, nella Primavera di mister Marco Baroni. Si tratta per esempio di Ouasim Bouy, centrocampista olandese classe 1993, strappato all’Ajax circa un anno fa. Le qualità del ragazzo, che sta giocando in prestito al Brescia di Calori, sono confermate da più parti. Lo stesso Mino Raiola, divenendone procuratore, ne ha implicitamente rivelato il potenziale: nonostante i soli 19 anni Bouy sembra atteso da un futuro importate, magari alla bottega di Andrea Pirlo già l’anno prossimo. Altro elemento interessante è il coetaneo Elio De Silvestro, ala destra in prestito alla Pro Vercelli. Di questi giovani abbiamo parlato in esclusiva assieme all’agente FIFA Francesco Nicolato, che segue da vicino il torneo di serie B e conosce i talenti emergenti. Ecco le sue dichiarazioni:
La Juventus ha da poco bloccato Berardi del Sassuolo, che però è emerso in un attacco a tre, quello di Di Fracesco. Come lo vede nel 3-5-2 di Antonio Conte? Conosco bene Berardi, perché l’ho visto crescere nelle giovanili. Avevo anche cercato di prenderlo in procura ma era già impegnato. Secondo me non è giocatore da 3-5-2, perché avendo doti spiccatamente offensive non potrebbe fare l’esterno classico.
Come converrebbe impiegarlo? Favorendo le sue qualità di gioco negli ultimi trenta metri. Nel modulo di Conte potrebbe adattarsi da seconda punta, così come in un 4-4-2, oppure da mezzala offensiva nei tre di centrocampo, ma con compiti maggiormente offensivi, alla Giaccherini per capirci. In ogni caso il modulo perfetto per Berardi è il 3-4-3.
A proposito di esterno classico, un altro giovane di proprietà della Juventus è Elio De Silvestro, che nelle giovanili si era affermato come ala pura. Potrebbe essere lui il sostituito futuro di Simone Pepe? E’ ancora presto per fare un discorso del genere con De Silvestro, bisogna lasciarlo crescere. Comunque è un giocatore con caratteristiche da esterno, potrebbe adattarsi meglio di Berardi nel 3-5-2.
L’anno scorso l’acquisto di Ouasim Bouy fu accolto con entusiasmo: come valuta la sua prima parte di stagione con la maglia del Brescia?
Si vede che le qualità ci sono, però vale anche per lui il solito discorso: bisogna dagli tempo di maturare, è ancora presto per poterlo inserire nello schieramento bianconero. Bouy è un giocatore che deve proseguire il suo percorso di maturazione, per cui necessiterà di almeno altre due-tre stagioni di apprendistato prima di essere inserito nella rosa di Conte.
Ultimamente le difficoltà economiche costringono anche i grandi club a puntare di più sui giocatori giovani o comunque del vivaio, che costano meno. Sono da lanciare in prima squadra o è sempre meglio farli maturare in prestito? Per inserire i giovani nelle grandi squadre bisogna avere in rosa elementi di primo spessore. Questi si contano sulle dita di una mano: si può investire su di loro da subito, come è stato nel caso di Pogba. Ma la maggior parte dei giovani, pur avendo qualità indubbie, sono meno maturi, o comunque devono ancora formarsi: non li si può inserire in un contesto come quello della Juventus. Potrebbero risentirne e non farsi trovare pronti. La politica dei giovani di cui si parla oggi vale se ci si trova di fronte a prospetti altamente qualitativi, alla Buffon per intenderci.
(Carlo Necchi)