La Juventus torna prepotentemente in corsa per avere Didier Drogba. Dopo essersi defilata negli scorsi giorni pare che da corso Galileo Ferraris abbiano rimesso in moto le manovre per arrivare all’attaccante ivoriano ex Chelsea, fresco tra l’altro di nomina come bomber del secolo secondo la IFFHS, l’istituto di statistica e storia del calcio (si parla del primo scorcio del XXI secolo; al secondo posto Klose, solo terzo Leo Messi). La Vecchia Signora aveva abbandonato il campo per dedicarsi all’operazione Federico Peluso, ma ora che la trattativa si è conclusa è tornata a farsi sentire. Il Milan, invece, continua ad essere incagliato in Brasile, complice una doppia operazione per Robinho e Alexandre Pato che non riesce a sbloccarsi come previsto. L’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, finchè rimarrà nella terra verdeoro, sarà quindi impossibilitato a trattare altri giocatori; soprattutto, non potrà dedicarsi all’operazione Drogba finchè non avrà incassato i soldi delle due cessioni, e non avrà la certezza di risparmiare sull’ingaggio dei brasiliani. Ma come si spiega questo ritorno di fiamma dei campioni d’Italia in carica per Drogba? Non solo con l’infortunio di Bendtner, che pure obbliga la Juventus a correre ai ripari per non rimanere con quattro attaccanti (anche perchè Matri come si è potuto notare in questa stagione non gode di particolare ammirazione da parte di Conte). A preoccupare il tecnico dei bianconeri è soprattutto la condizione di Vucinic, che da qualche tempo accusa un’infiammazione al tendine d’Achille che gli ha fatto saltare qualche partita di troppo. Dunque il ragionamento è il seguente: il solo Bendtner – il cui contributo alla causa è stato comunque scarso – può anche essere sostituito da un giovane di ritorno (più Gabbiadini di Boakye) ma un Vucinic non al 100% è un problema, soprattutto perchè dei quattro attaccanti rimasti a disposizione è quello che cambia il ritmo al reparto e porta un dinamismo diverso alla squadra. Dunque, nel caso bisognerebbe avere a disposizione una punta di livello, soprattutto per l’avventura in Champions League (va sempre ricordato il doppio impegno: con il solo campionato, la Juventus potrebbe tranquillamente rimanere con quattro attaccanti). Ecco perchè Drogba è tornato di moda; certo Marotta non intende cedere di un millimetro rispetto alla sua offerta, perchè il prezzo dell’ingaggio resta alto e un giocatore di 34 anni non può certo essere considerato un investimento per il futuro. Se dunque Drogba dovesse decidere di decurtarsi lo stipendio…



… la soluzione potrebbe essere quella giusta, altrimenti si virerebbe su altro e la prima soluzione sarebbe quella di portare a casa Fernando Llorente, per il quale ci sarebbe già un accordo per giugno ma che tirando un po’ la corda con il presidente Urrutia potrebbe diventare bianconero in anticipo (qui ci sarebbero da pagare 7 milioni con la cifra che si potrebbe anche abbassare se il giocatore chiedesse con insistenza di partire). Pista anche questa complicata perchè il presidente del club basco è stato irremovibile fino a oggi e l’attaccante ha più volte ribadito di voler restare al San Mamès fino al termine della stagione. Il terzo nome papabile è quello di Pablo Daniel Osvaldo, da tempo un pallino della Juventus; qui però la trattativa è difficile a prescindere perchè la Roma – pressata anche dal Milan per lo stesso giocatore – non ha la minima intenzione di cedere il suo attaccante, al di là di tutte le voci estive e delle presunte incomprensioni con Zeman. Fino a giugno l’italo-argentino resterà a Trigoria, poi si vedrà; per l’estate 2013 però la Juventus ha altre idee (Jovetic o Suarez). 

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