Cosa c’è dietro l’acquisto di Nicolas Anelka da parte della Juventus? Se lo sono chiesti in molti quando i bianconeri hanno annunciato di aver chiuso l’affare con lo Shanghai Shenhua. Un colpo a sorpresa, questo sì: il nome dell’attaccante francese non era mai trapelato dalle parti di Vinovo. Non si può certo dire, per contro, che l’operazione sia andata troppo a genio ai tifosi dei campioni d’Italia; in questi mesi si è parlato di Suarez, di Jovetic, di Balotelli, di Drogba, e alla fine la Juventus si ritrova con una punta che sicuramente ha disputato ottime stagioni (soprattutto con il Chelsea e con l’Arsenal, a inizio carriera) ma è sul viale del tramonto e non è mai stato l’uomo dal quale passare per centrare i titoli. Lui stesso del resto aveva scelto di emigrare in Cina: una decisione che deve far riflettere sullo stato di forma di Anelka. Certo, è pur vero che lo stesso Drogba ha fatto lo stesso; ma c’è una certa differenza di valori tra i due, che sono stati compagni di squadra a Stamford Bridge. In più Anelka è conosciuto per essere un signore non troppo accondiscendente con i suoi allenatori: in Nazionale non ci è più andato da quando ha litigato violentemente con Raymond Domenech. Insomma: ci sono tanti punti di domanda sull’operazione Anelka-Juventus, non si capisce perchè avendo a disposizione altre soluzioni i bianconeri abbiano investito su di lui. Forse un motivo c’è: i bianconeri puntavano al bersaglio grosso, ovvero Didier Drogba. Hanno trattato con l’entourage del giocatore, verificato la sua disponibiità a liberarsi dal contratto che lo legava allo Shenhua, hanno formulato diverse offerte. Certo era un rischio, ma si percepiva il fatto che Marotta volesse portare a Conte un giocatore utile nell’immediato, decisivo, un top player senza troppo futuro ma con un presente in grado di cambiare i destini di una stagione. E’ sembrato a un certo punto che i campioni d’Italia ce la facessero: del resto la volontà di Drogba di tornare nel calcio europeo era la molla di tutto l’affare, lo sprone per l’ivoriano ad abbassare le sue pretese e il pungolo per la Juventus a fare uno sforzo per assicurarsi il calciatore. Poi, di punto in bianco, il nome di Didier Drogba è scomparso dai radar, ed è invece apparso quello di Nicolas Anelka. Contatto, accordo e firma nel giro di due giorni; 



Ieri è anche arrivato il transfer, dunque il francese potrà essere in campo domenica contro il Chievo. E Drogba? Ecco il retroscena: l’ivoriano è finito al Galatasaray che ha ufficializzato il secondo grande colpo di mercato dopo Sneijder, ma loShanghai Shenhua sta presentando ricorso alla FIFA. “Drogba è nostro: non si è svincolato e il contratto è ancora valido”. La Juventus lo sapeva: trattando con il calciatore ha capito che liberarlo dal club cinese non sarebbe stato affatto facile (e questo era già emerso) e che firmandolo avrebbe rischiato di andare incontro a questi problemi. Quelli che hanno i giallorossi di Istanbul, che adesso possono anche ricevere una multa salata per l’infrazione e soprattutto vedersi sfilare Drogba da sotto il naso. Marotta, annusando puzza di bruciato, ha fatto dietrofront e ha dirottato le sue attenzioni sul compagno di squadra: operazione simile, ma a costi più contenuti e soprattutto senza il problema legato alla rescissione. Anelka ringrazia per la fiducia: ora però sta a lui fare in modo che i tifosi della Juventus ringrazino la dirigenza per l’acquisto.



 

(Claudio Franceschini)

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