Torna in campo la capolista Juventus a due settimane dall’ultima vittoria, quella di Cagliari che ha chiuso l’anno bianconero permettendo di centrare il record di punti (94 nel 2012). Oggi alle 15 l’ultimo avversario del girone d’andata è la Sampdoria, una squadra che aveva iniziato alla grande la stagione ma poi è crollata: esonerato Ciro Ferrara (che sarebbe tornato da ex ancora amato nonostante la brutta esperienza in panchina), dentro Delio Rossi che non ha potuto evitare la sconfitta all’esordio. Oggi i grandi favoriti sono i bianconeri, che possono chiudere il girone d’andata con sei punti in più rispetto allo scorso anno; ma i blucerchiati sanno di non avere niente da perdere e proprio per questo giocheranno con il coltello tra i denti, consapevoli che anche un pareggio potrebbe essere un ottimo risultato perchè pochi riusciranno a fare punti allo Juventus Stadium. 



Da quando è tornato in panchina Antonio Conte ha solo vinto: tre vittorie consecutive contro Palermo, Atalanta e Cagliari (in totale la Juventus ne ha infilate quattro). Il tecnico ieri ha avuto da ridire con Fabio Capello, che ha fatto notare come la sua Juventus avesse avversari di grande qualità a differenza di oggi. “Sono imprese che vanno sempre applaudite”, la replica del salentino, “io analizzo che quella squadra era stratosferica, forse la squadra più forte di tutti i tempi. Certo sono stati vinti due scudetti, ma in Europa non sono arrivati i risultati. Quindi, oltre ai giocatori fortissimi, ci vuole grande organizzazione”. L’argomento si è poi spostato sul mercato: “Drogba non rientra nei parametri delle operazioni della Juventus, in uscita non faremo niente, resta anche Marrone che per me è importantissimo ed è il vice Bonucci”. Un’apertura al possibile ritorno di Marco Borriello: “Conservo un bel ricordo, il suo gol a Cesena fu fondamentale per lo scudetto”



A proposito di mercato: il neo arrivato Federico Peluso va già in campo, perchè Chiellini è infortunato e Conte preferisce l’ex Atalanta a Caceres, che invece ha una chance per giocare sulla fascia destra dove però è favorito Padoin. Il resto della difesa è confermato con Barzagli e Bonucci, a centrocampo ancora fiducia a Paul Pogba visto lo scarso periodo di forma di Arturo Vidal che a Cagliari, rigore al cielo a parte, ha giocato male. Pirlo e Marchisio completano il reparto insieme a Paolo De Ceglie, che ha una grande opportunità per mettersi in mostra sulla fascia sinistra. In attacco Conte pare intenzionato a cavalcare il buon momento di Matri, che nella “sua” Cagliari ha ritrovato il gol (addirittura doppietta); con lui dovrebbe esserci Giovinco perchè Vucinic non è al meglio e potrebbe nuovamente riposare.



Storari e Branescu come portieri di riserva, poi Marrone come sostituto dei difensori insieme a Caceres, che può giocare anche nella difesa a tre. Per il centrocampo Vidal e Giaccherini sono i sostituti degli interni (ma l’ex Cesena può giocare anche sulla corsia), poi c’è Isla che ha una possibilità di giocare sulla destra, pur se Conte non lo vede in gran forma. Per l’attacco Vucinic e Quagliarella, sul quale al di là delle parole di Conte aleggia sempre lo spettro della cessione (lui stesso ha fatto sapere che in caso di arrivo di un top player avrebbe le valigie in mano). 

Lichtsteiner deve osservare un turno di squalifica; insieme a lui sono out Chiellini e Bendtner (ne avranno almeno fino a marzo), il terzo portiere Rubinho, Pepe (teoricamente ancora un mese di indisponibilità) e Asamoah, che da qui ad almeno inizio febbraio sarà impegnato in Coppa d’Africa.

E’ un Delio Rossi motivato e deciso a prendere i primi punti sulla panchina della Sampdoria quello che affronta la conferenza stampa: “So fare benissimo il 4-4-2 ma non ha senso, non posso stravolgere tutto. Per il sistema giusto servirà lavoro e conoscenza. Domenica sono curioso di vedere cosa succederà, il gruppo si sta adattando. I portieri? Romero sta meglio, Da Costa ha un problema al gomito”. Poi una battuta sui ruoli: “Palombo sta provando, se giochiamo a tre dietro ho bisogno di uno che sappia uscire con la palla. Lui ha tecnica e ha già ricoperto questo ruolo”. E sulla Juventus: “Pirlo è un giocatore che non puoi marcare a uomo, non è un ragazzino e si sceglierebbe la posizione giusto. Poi io non posso giocare come Bearzot che ha messo Gentile su Maradona: terremo i bianconeri in considerazione, i loro giocatori possono fare la differenza. Mi auguro però che anche loro siano preoccupati di fronte a noi”. 

La soluzione più probabile è quella del modulo a specchio: sarà un 3-5-2 anche per la Sampdoria. In porta ce la fa Romero, che ha recuperato e sarà regolarmente in campo; davanti a lui una linea formata da Gastaldello e Costa (come “esterni”) con Palombo che torna protagonista e si piazza al centro della difesa. A centrocampo le due fasce saranno presidiate da Berardi e dall’ex Estigarribia, che con la Juventus ha vinto lo scudetto dando il suo contributo (un gol importante a Napoli). In mezzo dovrebbe essere Krsticic a giocare da regista (“non è un esterno per me”, ha detto Delio Rossi) con Obiang e Poli ai lati. Eder e Icardi rappresentano le soluzioni offensive, sarà importante in particolare il brasiliano che può inserirsi negli spazi concessi dalla difesa a tre della Juventus. Particolare curioso: cinque dei titolari di oggi sono stati portati a Genova da Beppe Marotta, oggi amministratore delegato bianconero. Si tratta di Palombo, Gastadello, Poli e di Obiang e Krsticic, che all’epoca giocavano con la Primavera.

  Berni e Da Costa dovrebbero esserci per la panchina. Insieme a loro Mustafi e Rossini rappresentano le scelte per la difesa, De Silvestri, Castellini e Simon Poulsen (oggetto misterioso fin qui) i cambi per gli esterni a centrocampo o, nel caso, per passare alla difesa a 4. Renan, Tissone e Munari saranno i cambi per i centrali in mediana, Savic è l’unica idea alternativa per l’attacco.

Soriano osserva un turno di squalifica; sempre fuori Maxi Lopez (ancora per un mese), Pozzi è costretto allo stop, mentre è assente un altro ex di giornata: Enzo Maresca arrivò giovanissimo alla Juventus e nel 2001/2002 segnò un gol fondamentale al 90′ di un derby contro il Torino. A conti fatti quel gol valse lo scudetto, ma a rimanere nel cuore dei tifosi fu il gesto delle corna con cui festeggiò (una presa in giro di quanto aveva fatto Marco Ferrante nel corso della gara).

 

 

Buffon; Barzagli, Bonucci, Peluso; Padoin, Pogba, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Giovinco. All. Conte

A disp: Storari, Branescu, Marrone, Caceres, Isla, Vidal, Giaccherini, Vucinic, Quagliarella

Squalificati: Lichtsteiner

Indisponibili: Rubinho, Chiellini, Pepe, Asamoah, Bendtner

Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; G. Berardi, Obiang, Krsticic, Poli, Estigarribia; Eder, Icardi. All. D. Rossi

A disp: Berni, Da Costa, Mustafi, J. Rossini, De Silvestri, Castellini, S. Poulsen, Renan, Tissone, Munari, Savic

Squalificati: Soriano

Indisponibili: Maresca, Maxi Lopez, Pozzi

 

Arbitro: Valeri