La Juventus liquida la pratica Copenaghen per 3-1 e ringrazia il Real Madrid vincente al Bernabeu contro il Galatasaray.  Grande protagonista della serata è Vidal che ha messo a segno la sua prima tripletta in bianconero. Le sue reti sono arrivate al 29° su calcio di rigore, al 61° ancora su penalty e al 63°. In mezzo la rete del momentaneo pareggio dell’ex Juve Olof Mellberg. Ora la banda di Conte si trova solitaria al 2° posto e cerchia la data del 10 dicembre sul calendario quando andrà ad affrontare ad Istanbul i turchi del Galatasaray con due risultati su tre favorevoli. Una partita di certo non entusiasmante, ma che ha regalato comunque spettacolo grazie ai 4 goal segnati. La partita è stata quasi completamente sotto il controlla della Vecchia Signora che non ha giocato il suo miglior calcio, ma comunque ha fornito una buona prestazione anche grazie ai vari fuoriclasse presenti in squadra che hanno lasciato a bocca aperta i danesi con le loro giocate. Un sette se lo merita tutto questa squadra. La vittoria è arrivata anche se i bianconeri non hanno particolarmente brillato stasera, ma hanno imposto sempre il loro gioco agli avversari e dimostrato carattere invidiabile da qualsiasi altra squadra. Questa squadra non molla mai e spinge sempre in ogni partita fino al triplice fischio. Riuscire a segnare alla Juve non è semplice e loro ci sono riusciti. Escono nonostante la sconfitta a testa alta da questa partita perchè hanno dato parecchio filo da torcere ai bianconeri. Peccato per le due ingenuità difensive che hanno procurato i rigori che hanno di fatto condannato la squadra di Solbakken alla sconfitta. Partita diretta ottimamente.



I primi 45 minuti di Juventus-Copenaghen terminano con il risultato di 1-0 in favore dei padroni di casa. Conte per la sfida contro i danesi conferma il 3-5-2 dopo la vittoria a Livorno. Porta difesa da Capitan Buffon. Tridente difensivo composto da Chiellini, Bonucci e Caceres schierato al posto dell’infortunato Barzagli. Centrocampo formato da Vidal e Pogba supportati alle loro spalle da Pirlo. Sulle fasce agiscono Padoin e Asamoah. In attacco confermata la coppia Tevez e Llorente. Solbakken (allenatore ospite) si presenta allo Stadium schierando la sua squadra con un 4-5-1. In porta gioca il protagonista della andata Johan Wiland. In difesa Sigurdsson affianca l’ex bianconero Mellberg. Sulle fasce di centrocampo giocano Gislaney e Toutouh. La punta scelta dal tecnico norvegese è Jorgensen. Arbitra lo svedese Eriksson. Dunque bianconeri in avanti di un goal sugli avversari grazie al calcio di rigore perfettamente trasformato dal solito Vidal. Nei primi 25 minuti il Copenaghen s’è l’è cavata abbastanza bene, limitando le azioni dei bianconeri che sono andati vicino al goal una sola volta con Tevez al 10° minuto e facendo un discreto possesso palla. Ma la stupidata di Jacobsen al 29° (fallo di mani netto in area di rigore) ha tagliato le gambe ai danesi. Infatti la Juve  dopo la prima rete ha dominato il restante quarto d’ora ed ha sfiorato il goal di un niente con Pogba al 41°. Juventus in vantaggio quindi allo Juventus Stadium, ma un solo goal non basta e Conte lo sa bene. Vedremo se nella ripresa i bianconeri chiuderanno la pratica o se i danesi con un moto d’orgoglio riusciranno variare le sorti del match.  Come sempre illumina con le sue giocate, sfiora il gol su punizione. Si vede che è poco rodato: il più timido, sbaglia qualche appoggio e non sembra avere il furore degli altri. Il giocatore più esperto, e infatti lo fa vedere. A Torino ha giocato, anche se non in questo stadio, e trema raramente. Il suo fallo di mano è inconcepibile: di fatto, si spaventa dell’arrivo di Pogba e va in totale confusione. Regalando rigore e gol. 



Sul goal di Mellberg non può fare nulla. Bella parata sul tiro di Toutouh qualche minuto dopo.

Ottima solita partita sia in fase difensiva che in fase di costruzione. Sul goal non ha colpe.

Pure lui molto attento in fase difensiva e dà una gran mano alla manovra. Sul goal avversario non riesce a intervenire come al suo solito ritornando un essere umano per qualche secondo.

Buona partita dell’uruguayano dopo le critiche piovutegli addosso per l’errore nella partita contro il Real. Pochissimi errori e se sbaglia rimedia con recuperi difensivi miracolosi.

Il peggiore della Juve. Non osa mai andare oltre al suo solito compitino e non pare in gran forma stasera. Offre comunque corsa e sacrificio sempre alla squadra.



DAL 68° MARCHISIO 6: Gioca 20 minuti sufficienti.

Eroe della serata con la sua tripletta. Un fenomeno dal dischetto (2 volte) e un Top Player quando si inserisce in area. Ogni aggettivo per descriverlo non basta. Lo Juventus Stadium lo ringrazia come può dedicandogli una Standing Ovation accompagnata dal suo coro personale. DALL’83° OGBONNA:S.V.

Dirige la squadra alla sua maniera e dà lezioni di tecnica ai calciatori del Copenaghen fino all’ultimo minuto. Gli manca solo il goal su punizione.

Con il minimo sforzo offre una prestazione di alto livello e  diventa partita dopo partita titolare inamovibile. Meglio in fase offensiva stasera e grande assist nel terzo goal bianconero.

Non riesce ad essere devastante come al suo solito stasera. Nonostanta ciò gioca una partita discreta sia in fase difensiva che in fase offensiva.

Ci mette grinta, determinazione, ma soprattutto la testa e sceglie sempre la cosa migliore per il bene della squadra. I tifosi attendono il suo primo goal europeo, magari proprio nella decisiva partita di Istanbul. DAL 81° VUCINIC: S.V.

Sempre più protagonista nel gioco della Juve. I compagni hanno capito come servirlo e lui li ripaga con ottime sponde o quando si conquista il rigore con un movimento straordinario.

Non la migliore prestazione della sua squadra che comunque ha dominato la partita. Vincere era l’unica cosa che contava stasera e lui ha vinto un’altra volta.

Non riesce a riproporre l’ottima prestazione dell’andata dove parò l’impossibile alla banda di Conte. Sui goal comunque non ha colpe.

Condanna la sua squadra con il suo inspiegabile bagher pallavolistico in area di rigore. Rimedia in parte al suo errore con una discreta partita.

Verrebbe da domandarsi se esiste il destino. Proprio lui, l’ ex della partita, va a segno contro la Juve. Ma oltre al goal sforna una prestazione da leader difensivo ed è migliore fra i suoi. Macchia la sua gara con il fallo netto su Llorente che provoca il secondo penalty

Non riesce mai a contenere gli avversari nell’uno contro uno.

Spinge tanto sulla sua corsia. Tiene bene uno spento Padoin e si propone qulache volta anche in avanti.

C’è poco da fare quando sulla tua strada trovi Asamoah  e Chiellini.

Qualche buon passaggio in attacco, ma non riesce a cambiare le cose. DAL 76° AMANKWAA: S.V.

Con le sue rimessa laterali lunghissime mette in apprensione la difesa bianconera come sul goal.

Non riesce a esprimersi come vorrebbe e non tenta mai la conclusione personale. DAL 61° KRISTENSEN: S.V.

Giocatore talentuoso. Velocità e tecnica sono nelle sue corde. Riesce a scladare i guanti di Buffon. DAL 80° POURIE: S.V.

Sufficienza meritata per l’impegno e il sacrificio che ha donato alla sua squadra. Da non sottovalutare mai quando è in area di rigore.

La sua squadra esce a testa alta dallo Juventus Stadium. Limita come può la Juve per mezz’ora. Dal goal in poi si deve inchinare allo strapotere bianconero.

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