Non si tocca. C’è tanta incertezza sul calciomercato: non solo della Juventus, ma in termini generali. Siamo al 30 novembre e alla finestra di gennaio manca un mese, figuriamoci poi se spostiamo il discorso su giugno – perchè di questo stiamo parlando. Alla Juventus poi il discorso legato ai tenori di centrocampo si è fatto ingarbugliato quasi quanto l’intreccio delle generazioni della famiglia Winshaw creata dalla penna di Jonathan Coe; inizialmente erano i tre re, ovvero Vidal, Pirlo e Marchisio in rigoroso ordine di schieramento in campo. Oggi sono in quattro: alle origini si è aggiunto Paul Pogba a forza di prestazioni, gol e quella sfrontatezza che solo i giovani consapevoli di essere campioni in divenire possiedono. Il francese si è preso la Juventus di slancio, quasi in maniera arrogante: per farlo giocare Antonio Conte si è inventato alchimie tattiche degne del miglior stratega militare, prima avanzando Marchisio a trequartista unico e poi spostandolo sull’esterno in un falso tridente. Che abbia funzionato o meno, adesso si è arrivati alla soluzione “estrema”: l’ultima partita contro il Copenaghen, il Principino l’ha vista dalla panchina, subentrando solo a risultato acquisito. Un segno dei tempi che corrono e del fatto che il numero 8 non sia più così indispensabile? Potrebbe esserci di più, ovvero un chiaro disegno societario per “preservare” il gioiellino di casa. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da IlSussidiario.net, Marotta e Paratici in accordo con Antonio Conte avrebbero già studiato le possibili mosse del calciomercato futuro. Partendo da un dato di fatto anagrafico: Marchisio ha 27 anni, Pogba 20. Di solito significa che il giovane in ascesa si blinda e il più “anziano” è passabile di cessione; non alla Juventus e non in questo momento, anche se naturalmente sono già in corso le operazioni per il rinnovo del transalpino. Va infatti premessa una verità assoluta: la Vecchia Signora non ha la minima intenzione di vendere Pogba, non facendo la prima mossa e certamente non piazzandolo al miglior offerente. Semplicemente, Andrea Agnelli sa bene – e lo ha fatto capire con quella sua dichiarazione di mesi fa – che con il suo numero 6 si può permettere di tirare la corda. Esempio: se il Real Madrid di turno decidesse di volere Pogba a tutti i costi, la trattativa potrebbe anche portare a prezzi elevatissimi. Permettendo ai bianconeri di incassare qualcosa come 60-70 milioni di euro per poi andare a reinvestirli in tre o quattro giocatori che facciano la differenza. Il precedente di Zinedine Zidane insegna: al di là della storia, la mossa sembra essere proprio questa, ovvero provare a tenere tutti i tenori di centrocampo ma, di fronte all’inevitabilità di doverne sacrificare uno, privarsi di quello che permetterebbe il guadagno maggiore. Marchisio infatti allo stato attuale delle cose non varrebbe più…



…di 30 milioni di euro: tanto in termini assoluti ma sempre la metà di quanto si può guadagnare con Pogba, e non abbastanza per ricostruire una squadra che, se vuole rimanere ai vertici a lungo, deve sapersi rinnovare come fatto in passato. In questo senso si spiegherebbero le panchine di Marchisio, che ci sono state e ci saranno: un tentativo di “togliere visibilità”al giocatore di modo da far scendere la sua quotazione e renderlo meno appetibile agli occhi delle big. I tifosi sembrano averlo capito: da più parti ormai si legge una qual sorta di rassegnazione circa il destino di Paul Pogba. Non sarà magari a giugno 2014, ma prima o poi quella grande squadra che busserà per lui sarà accontentata: è il corso naturale degli eventi. La Juventus per ora si gode i suoi quattro tenori di centrocampo: a vendere non si pensa, casomai quello appena descritto è un piano strategico per i tempi di crisi. Se così vogliamo metterla. 



(Claudio Franceschini)

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