Quando sei un giovane talento e in Serie B hai fatto 11 gol al tuo primo anno, allora hai le stigmate del campione. Solo che molti ti aspettano al varco, ovvero in Serie A, dove è sempre difficile segnare. E invece Domenico Berardi, classe ’94, talento del Sassuolo in comproprietà con la Juventus, ha già segnato 5 gol in 7 partite di Serie A, una media realizzativa straordinaria. Contro la Sampdoria ha messo a segno una tripletta importante che ha permesso alla squadra di Eusebio Di Francesco di vincere in trasferta sul campo dei blucerchiati, per la prima storica vittoria esterna della società emiliana in Serie A. E la Juventus gongola: Beppe Marotta e Fabio Paratici si sono mossi in anticipo, hanno bruciato diverse società che erano sulle tracce del ragazzo (tra cui Napoli e Manchester United) e ne hanno acquisito la metà del cartellino. Ora ci si chiede: che il suo sbarco a Vinovo, viste le prestazioni, possa essere anticipato? Che Berardi possa già essere utile alla causa dei campioni d’Italia nel secondo scorcio di stagione? E ancora: se così non fosse, sarà il prossimo anno quello decisivo per il passaggio ad una grande squadra come la Juventus? In esclusiva per IlSussidiario.net, l’agente Beppe Galli, procuratore del giovane calciatore, ha parlato del futuro del suo assistito e del suo grande momento.



Berardi show contro la Sampdoria. La Juventus ci ha visto giusto… (ride, ndr) Sono stati più veloci di tutti a puntare su Domenico, ma ora bisogna restare con i piedi per terra.

Oggi hanno scritto che Berardi è un altro Pogba. Cosa pensa in proposito? Fanno sicuramente piacere questi complimenti ma bisogna volare basso, il ragazzo sta facendo bene e deve continuare su questa strada.



Alla Juventus servirebbe proprio un esterno come Berardi. Non è che arriverà prima in bianconero? Non so, non ho notizie; non credo comunque, sarebbe meglio se continuasse tutto l’anno il lavoro con il Sassuolo.

Cinque gol in sette partite. E’ un predestinato? Sta facendo bene, poi segnare una tripletta in Serie A non è mai facile. Ma ora arriva il difficile.

Perché? Perché in Serie A se poi non segni per tre-quattro partite iniziano subito a parlare di crisi. Ecco perché deve restare con i piedi per terra.

(Claudio Ruggieri)

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