L’errore di Martin Caceres è stato uno dei momenti decisivi di Juventus-Real Madrid. Il giocatore bianconero, con il suo passaggio indietro che ha causato il gol di Cristiano Ronaldo, ha complicato la vita ai campioni d’Italia, e questo retropassaggio ha inevitabilmente suscitato tante polemiche. Questo anche perché l’indicazione sbagliata al giocatore è arrivata direttamente dall’allenatore Antonio Conte, come era già successo con Mirko Vucinic in Parma-Juventus dello scorso campionato. Ci si chiede dunque quanta parte di responsabilità sia da attribuire al tecnico e quanta invece a Caceres, autore materiale del pasticcio che ha innescato Karim Benzema (ma anche del cross per il pareggio di Fernando Llorente). Forse si è esagerato dimenticando la bella partita della formazione bianconera e la prestazione positiva del giocatore. Abbiamo chiesto un parere su quello che è successo in campo a un allenatore di grande esperienza come Eugenio Fascetti. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
L’errore di Caceres sul gol di Ronaldo è nato da un suggerimento sbagliato di Conte: che giudizio dà della decisione dell’allenatore bianconero? Non mi soffermerei su questa cosa, anche perché poi è stato lo stesso Caceres a sbagliare. Parlerei piuttosto di una grande Juventus che ha fermato una delle squadre più forti al mondo, il Real Madrid. Parlerei di un Caceres che ha disputato un incontro fantastico, facendo anche il cross per la seconda rete bianconera.
Cosa si fa in questi casi? Niente di speciale, visto che sono cose che possono capitare. Il giocatore è chiamato a decidere in una frazione di secondo.
Caceres però non poteva agire senza ascoltare Conte? Era lui in campo e ha fatto quello che gli era sembrato giusto. Bisogna anche dire che il suo passaggio indietro è stato sporcato da Ronaldo.
Le è mai capitata una situazione del genere? Sono situazioni che possono capitare sempre, e sono successe anche ai grandi campioni. Ora il calcio si è pure velocizzato…
Quindi sono polemiche inutili? Si è aperto un processo per niente, senza guardare a quello che è stato l’andamento della partita. (Franco Vittadini)