La Juventus supera l’Udinese nei minuti di recupero grazie a una rete di Llorente e allunga sulla Roma seconda. I bianconeri grazie a questa vittoria raggiungono 37 punti in classifica dopo 14 turni. Numeri impressionanti di una squadra sempre più schiacciasassi. Antonio Conte ottiene per la prima volta la sesta vittoria consecutiva sulla panchina della Juventus e Buffon allunga l’imbattibilità della propria porta ritrovando un record che non arrivava dal 2002. Nel prossimo turno la capolista sarà in scena al Dall’Ara di Bologna nell’anticipo del venerdì sera. Padroni di casa che assediano il fortino difeso da Brkic dall’inizio alla fine provando in ogni modo a sbloccare il match. Gli avversari chiudono bene ogni spazio ripartendo sovente in contropiede. Buffon, autore di almeno tre parate decisive, tiene a galla i suoi e alla fine la solita tenacia dei campioni d’Italia produce la 12esima vittoria in casa. La squadra di Conte martella gli avversari per lunghi tratti incontrando però molte difficoltà nel corso del match. L’ingresso di Quagliarella è la mossa finale che vale il tutto per tutto e alla fine produce la tanto attesa vittoria. Poche colpe per i friulani. L’attenta fase difensiva messa in scena su un campo proibitivo come quello dello Juventus Stadium è un ottimo segnale che certifica ulteriormente la ripresa della squadra di Guidolin. 5 Non regge ritmo e pressione della gara lasciando perplessi in diverse occasioni.



Juventus–Udinese ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 0-0. I padroni di casa hanno impegnato la prima frazione di gioco nel cercare con insistenza il gol, ma i friulani sono stati molto bravi a chiudere ogni spazio. Antonio Conte modella la formazione titolare lanciando diverse novità. Nel suo 3-5-2 troviamo Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Padoin e De Ceglie sugli esterni, Vidal, Pirlo e Marchisio in mezzo al campo, mentre la coppia offensiva è composta da Tevez e Llorente. Francesco Guidolin dopo un’attenta e lunga analisi del gioco dei campioni d’Italia varia un 4-3-2-1 molto flessibile. Davanti a Brkic troviamo Heurtaux, Danilo, Domizzi e Gabriel Silva. Intorno alla linea mediana stazionano Basta, Allan e Lazzari, mentre qualche metro davanti si dispongono Pereyra e Bruno Fernandes pronti a innescare Di Natale unica punta. L’arbitro del match è Calvarese. La prima occasione della gara è prodotta dalla coppia Marchisio – Tevez. Il centrocampista bianconero raccoglie un cross dalla tre quarti, controlla con eleganza e di tacco libera al tiro Tevez che dal limite prova un destro velenoso che lambisce il palo. Poco dopo Conte è costretto a sostituire Pirlo, il quale dopo aver subito una violenta contusione al ginocchio non riesce a proseguire il match: fuori Pirlo, dentro Pogba. La Juventus continua a spingere bloccando gli avversari nella propria metà campo. Al 19esimo Llorente copre bene palla in area e serve Tevez nell’area piccola, ma un intervento puntuale di Domizzi evita il gol. Il lungo monologo della capolista viene interrotto da un black-out di Bonucci alla mezzora. Il difensore appoggia superficialmente per Buffon servendo Di Natale solo davanti a Buffon, ma mr. 501 presenze in A non si fa sorprendere respingendo il lob dell’avversario. Nel finale Tevez si crea un ottima azione personale, ma il suo destro non è preciso. Vedremo se nella ripresa il risultato si sbloccherà… : MARCHISIO 6,5 : DE CEGLIE 5,5 : ALLAN 7 : BRUNO FERNANDES 5,5 (Francesco Davide Zazatwitter@francescodzaza)



La palma di migliore in campo spetta indubbiamente a lui: tre interventi da migliore al mondo, oggi più che mai decisivi.

Un po’ affaticato dal processo di recupero, ma nuovamente prezioso nei frequenti anticipi.

Più superficiale del solito. Nel primo tempo sbaglia il disimpegno lanciando Di Natale verso la porta, nella ripresa si fa superare da un sombrero piuttosto sfrontato dello stesso Di Natale.

Il Bronzo di Livorno emerge spesso dalle acque della marina di difesa stroncando sul nascere le iniziative dei friulani.

Non riesce a incidere come nelle ultime due apparizioni, rimanendo spesso ai margini del gioco.



(dal 13’ s.t. LICHTSTEINER 6 Ritrova il campo dopo circa un mese di assenza. Ottime discese sulla fascia, un gol sfiorato e un assist sfornato.)

La condizione fisica non è delle migliori, ma il cileno pur in condizioni precarie non molla, dando linfa e sostanza al centrocampo.

(dal 14’ p.t. POGBA 6 Da rivedere nella posizione di mediano, tanto che Conte lo mette al posto di Vidal nel secondo tempo, ma gioca una partita importante con servizi e recuperi precisi.)

Si fa trovare pronto in area e nei pressi della lunetta per accompagnare i due attaccanti. Dinamico e propositivo.  

Primo tempo da dimenticare. Nella ripresa acquista coraggio, ma la precisione latita.

(dal 31’ s.t. QUAGLIARELLA 6,5 Porta in campo la solita genialità e determinazione che lo caratterizzano in questo inizio di stagione. Prezioso.)

Sfianca ai lati prima e al centro poi (dall’ingresso di Quagliarella) gli avversari cercando tracce sconosciute contro una difesa organizzata e attenta in ogni momento del match.

L’attaccante navarro non ha intenzione di fermarsi. Terzo gol consecutivo in campionato. Forse il più importante, sicuramente quello che pesa di più.

All. CONTE 7 La mossa giusto nel momento giusto. La sua squadra passa al 4-3-1-2 in partita in corso riuscendo a trovare maggior compattezza e riuscendo a trovare ancora una volta un successo che vale doppio.

Il portiere serbo risponde in maniera elegante ai numerosi interventi degli avversari. Solo una deviazione a pochi metri dalla porta lo supera.

Non bada all’eleganza, ma si rivela più certosino del solito.

Si fa largo a fatica. Nel secondo tempo si sente più sicuro e interviene anche in posizione alta.

Anticipa e chiude con forza su entrambi gli attaccanti. Spende ogni tipo di energia fino allo scadere. Esemplare.

Mette la museruola a Padoin chiudendo ogni varco sulla destra. Nella ripresa soffre la presenza di Pogba sulla fascia.

Corre molto, ma sbaglia troppo quando prova a servire i compagni.

Risulta decisivo a livello tattico sporcando spesso le tracce disegnate lungo la tre quarti. Nel secondo tempo salva sulla linea un gol già fatto da Llorente.

Affianca spesso Di Natale rendendo efficace le diverse fasi di contropiede che la sua squadra crea.

Prova a farsi largo a centrocampo, ma non riesce a emergere come vorrebbe. Da apprezzare la voglia costante di sacrificio. (dal 43’ s.t. MAICOSUEL s.v.)

L’unico squillo del portoghese arriva nel secondo tempo grazie a un’ottima sfrecciata sulla destra.

(dal 16’ s.t. BADU 6 Il suo ingresso dona maggior densità davanti alla difesa.)

I due errori sotto porta sono banali per uno come lui. Alla fine del match risultano pesantissimi.

La sua creatura è la migliore vista fino ad oggi a Torino. Idee e dettagli chiari e costanti lungo tutto il match. Nonostante il risultato esce a testa alta.

(Francesco Davide Zaza)