Galatasaray agli ottavi di finale di Champions League, Juventus retrocessa in Europa League. E’ questo l’amaro verdetto della Turk Telekom Arena, che vede la squadra di casa vincere grazie al gol di Wesley Sneijder all’85’ minuto. La classifica finale del gruppo B è la seguente: Real Madrid 16 punti, Galatasaray 7, Juventus 6, Copenhagen 4. Si è giocato a partire dal 31′ del primo tempo, le condizioni atmosferiche sono rimaste critiche e il campo di gioco fangoso, ma non abbastanza da pensare ad un ulteriore rinvio che avrebbe scomodato tutto e tutti, dall’UEFA in giù. Il sorteggio per i sedicesimi dell’Europa League si terranno lunedì prossimo (16 dicembre): la finale della coppa è prevista allo Juventus Stadium, può già essere un indizio.



Nonostante le pessime condizioni del campo abbiamo avuto una partita, per larghi tratti controllata dalla Juventus senza eccessivi patimenti. Una battaglia doveva essere è così è stato, sul terreno colorato dal fango e frustato da qualche raffica di neve, meno intensa rispetto alla serata di ieri. Il match è stato vivo fino all’ultimo perché il Galatasaray doveva vincere e la Juventus non si è limitata a difendersi.



La squadra turca ha compiuto la sua missione, pur senza strafare: partita giocata con grinta alla ricerca dell’acuto, e delle migliori risorse per propiziarlo (la forza di Drogba, la tecnica di Sneijder). Mancini ha rimodellato i suoi nel modulo 3-4-2-1, pendente a destra per la maggiore spinta di Ebouè. Il Galatasaray ha mostrato uno spirito positivo perché battagliero e disposto al sacrificio; restano dubbi sull’effettivo spessore tecnico di una squadra che si qualifica con 7 punti, 2 vittorie e 14 gol subiti in 6 partite. Meriterebbe un’insufficienza a parte la società, per questione-campo: farsi trovare impreparati a questi livelli non è giusto.



La partita ha detto Juventus, perché i bianconeri hanno provato ad attaccare, creando azioni migliori e rischiando solo in un’occasione sino al gol subito. La squadra non si è limitata alla fase passiva e questo è stato un merito oltre che un boomerang, perché il gol subito è nato da un tre contro tre in difesa. Come ha detto Conte, i motivi dell’eliminazione si trovano nelle cinque gare precedenti: la prossima volta bisognerà chiudere prima la pratica, senza ridursi all’ultima partita.

Non convince del tutto la gestione del rinvio e recupero, in situazioni atmosferiche molto simili. Le responsabilità sono però da spalmare anche sull’UEFA e la società di casa. I minuti di gioco sono stati gestiti bene.

Si è ripreso a giocare alla Turk Telekom Arena: le condizioni del campo non sono buone, ci sono diverse zone fangose e la neve continua a cadere, anche con intensità minore rispetto a ieri. Il quarto d’ora scarso di gioco è stato comunque relativamente fluido, la Juventus sta giocando bene facendo la partita. I bianconeri hanno anche raccolto un’occasione in area conn una percussione di Tevez (voto 6,5), scivolato però al momento del tiro col piede destro. In ogni caso il copione è: la Juventus prova afd attaccare senza però scoprirsi troppo, mentre il Galatasaray cerca di imbastire qualche azione veloce in contropiede. Ad Istanbul la neve continua a cadere ma per il momento il secondo tempo non sembra a rischio. Uscendo dal campo Antonio Conte si è avvicinato all’arbitro portoghese Pedro Proença dicendogli, in toni civili: “This is not football“. Frase ripetuta successivamente anche a Didier Drogba. Considerando anche la mezz’ora giocata ieri si possono comunque fare delle valutazioni singole. Selcuk Inan voto 6,5 molto attivo nelle due fasi, di attacco e copertura, pur senza realizzare nulla di trascendentale : Sneijder e Drogba 5,5 il terreno non gli aiuta ma per ora sono poco protagonisti Chiellini 7 paertecipa alla fase d’attacco e difende in maniera impeccabile; molto bene anche Bonucci (voto 7) tra ieri e oggi. nessuno, tutti stanno facendo il loro.

Galatasaray

Resta “caldo” e concentrato nonostante il clima ostile: attento sulle due-tre conclusioni che piovono da lontano, pronto in uscita su Llorente.

In difficoltà più di altri nell’arte del pattinaggio su fango, fatica a contenere la fisicità di Llorente e la maggiore rapidità di Tevez.

Il baluardo centrale tutto sommato regge, perché la Juventus graffia soprattutto sui lati ma non riesce quasi mai a penetrare per le vie di mezzo.

Tevez lo tiene in costante stato d’allerta: fatica a leggerne e contrastarne i movimenti, lascia qualche spazio in più.

Da un lato pesa la sua spinta sulla fascia destra, dall’altro alcuni errori grossolani in fase d’esecuzione: ciabatta ad esempio un tiro da buona posizione dal 35’st U.BULUT 6 Aiuta la fase d’attacco e cinque minuti dopo il suo ingresso la squadra trova il gol. Non determinante ma utile.

Lotta come un leone concendendosi poche pause, sbaglia qualche lancio ma si fa perdonare rimbalzando tra le due metacampo, ed avviando l’azione del gol.

Qualche contrasto dei suoi, attivo in fase di ripiegamento e forse pure troppo: il baricentro arretra.

Preferisce restare “schiaccio” e non avanzare troppo sulla fascia, anche perché dall’altra parte Ebouè fa l’opposto. Lichtsteiner ne approfitta, o almeno ci prova.

Un gol dei suoi: colpo da biliardo in buca d’angolo. Gesto tecnico pregevole che esalta una prova non troppo efficace, da sufficienza sporca dal 47’st GULSELAM s.v.

Due highlights: il primo è uno spavento cinque stelle (grande Buffon), il secondo la sponda-assist che ispira Sneijder. Fa valere la sua esperienza.

I difensori ringhiano contro di lui, che prova ad arretrare o ad allargarsi per cercare spazio e spunti: non ne cava granché e in più cicca un tap-in non semplice ma nelle sue corde.

All.MANCINI 6,5 Nonostante tutto missione compiuta: il next level ci dirà di più sulla consistenza dei suoi. Di suo ci mette una centrifuga tattica, passando dal 4-3-1-2 di ieri al 3-4-2-1: in qualche modo funziona.

(Carlo Necchi)

Juventus

Una grandissima parata su Drogba, importante quanto illusoria: su Sneijder non può davvero nulla.

Zero fronzoli, allontana più di una minaccia. Nell’azione del gol subito pare quello con meno responsabilità oggettive.

Uno dei migliori per lucidità e tempismo negli interventi, anche quelli potenzialmente più rischiosi. Concede però uno spazio di troppo a Sneijder, fatale anche per l’abilità dell’olandese dal 45’st GIOVINCO s.v.

Come Bonucci: molto bravo fino all’azione del gol, che lo vede in leggero ma decisivo ritardo nella chiusura in area.

Riera non si affaccia quasi mai dalle sue parti ed anche Yilmaz non fa male allargandosi; in attacco prova qualche sortita interessante.

Non appariscente o straripante come suo solito, però è prezioso perché abile nei passaggi e pronto se c’è da spazzare senza complimenti. Forse poteva coprire di più la difesa.

Sbaglia alcune scelte di passaggio, non facili viste le condizioni: da una parte l’azione decisiva. In attacco si mostra con una frecciata da lontano.

Dei tre centrali è quelli che più e meglio aiuta la difesa, e soprattutto il suo “vicino” di zolle Asamoah. Vicino al gol con un bel sinistro dal 41’st QUAGLIARELLA 6 Guadagna una buona punizione dal limite.

Tiene bene la posizione risultando un antidoto efficace contro le discese di Ebouè, prova quando può ad affacciarsi nella trequarti altrui.

Difende molto bene la palla, e non dimentichiamo che ha sfiorato un gran gol nel primo tempo di ieri. Oggi strappa una bella percussione in area ma manca in fase di tiro.

Non segna nemmeno stavolta ma fa tantissime altre cose, importanti per tenere in piedi la squadra nella fase di sofferenza. Pressing continuo, sponde e qualche numero.

All.CONTE 6 Interpreta bene la partita spronando i suoi a restare alti, nonostante il pareggio da difendere. Paga anche per questo: la difesa è sguarnita nell’episodio chiave. Onesto nell’ammettere i peccati precedenti nel girone.

(Carlo Necchi)

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